AGI - Una delle principali città della Cina, Chengdu, ha abbassato le luci della metropolitana e spento quelle dei cartelloni pubblicitari per risparmiare elettricità, poiché una parte del Paese deve affrontare carenze a causa delle temperature estreme.
Negli ultimi giorni nel Sichuan (sud-ovest), provincia che dipende per l'80% dalle dighe idrauliche per la sua fornitura di energia elettrica, la colonina di mercurio ha superato i 40 gradi Celsius. A causa dell'ondata di caldo, i fiumi della regione si sono prosciugati, il che grava sulla rete elettrica a causa dei condizionatori che funzionano a pieno regime.
Per risparmiare energia, la metropolitana di Chengdu - che conta più di 20 milioni di abitanti ed è il capoluogo di provincia del Sichuan - ha "ottimizzato" la temperatura dell'aria condizionata nei treni e nelle stazioni. E anche l'illuminazione pubblica è stata abbassata e i cartelloni pubblicitari nella metro sono stati spenti, come mostra un video dei trasporti pubblici in cui le stazioni appaiono al buio.
Martedì il Comune di Chengdu aveva ordinato di non accendere più gli annunci pubblicitari all'aperto. Nelle strade anche le insegne luminose, onnipresenti in Cina, devono essere spente, ha detto l'amministrazione cittadina. Da questa settimana, il Sichuan ha razionato l'elettricità con molte fabbriche e attività chiuse e interruzioni di corrente intermittenti in alcuni centri abitati.
Queste difficoltà rappresentano una sfida per la linfa vitale economica della Cina, poiché le regioni costiere di Jiangsu e Zhejiang (est) sono alimentate dall'elettricità del Sichuan. Anche il flusso del fiume Yangtze è inferiore del 51% rispetto alla media degli ultimi cinque anni, secondo l'agenzia di stampa CNS.
Le ondate di caldo di mezza estate non sono insolite in Cina, specialmente nell'arido ovest e nel sud del paese. Ma quest'anno la Cina deve affrontare condizioni meteo estreme, esacerbate secondo gli scienziati dal surriscaldamento globale Secondo la meteorologia nazionale, la Cina sta attraversando l'estate di caldo più lungo dal 1961.
Nel Jiangsu (est) fa così caldo che il bitume raggiunge in alcuni punti i 68 gradi Celsius, tanto che le autorità locali hanno allertato gli automobilisti del rischio di scoppio di pneumatici. Mercoledì, inondazioni improvvise hanno colpito anche l'arido nord-ovest della Cina. Il bilancio, rivisto al rialzo, ora riporta almeno 18 morti e 13 dispersi.