AGI - Almeno 41 persone sono morte a causa di un incendio originatosi in una chiesa copta a Giza, in Egitto, che ha spinto alla fuga i 5 mila fedeli presenti.
Lo riferiscono le autorità ecclesiastiche locali. Il ministero della Salute egiziano ha riferito, separatamente, che alcune delle 55 persone date inizialmente per ferite hanno perso la vita.
Update: More than 40 people reported dead due to the fire that erupted in Abu Sefein Monastery church in Imbabah.#Egypt #Breaking #BreakingNews pic.twitter.com/7i55VurORB
— Al Bawaba News (@AlBawabaEnglish) August 14, 2022
Il bilancio appare quindi destinato a crescere. Secondo quanto riferito a Reuters da fonti della sicurezza, il rogo si sarebbe originato dal quadro elettrico.
Non è chiaro quante persone siano state uccise dalle fiamme e dal fumo e quante siano perite nella calca.
I feriti sono 14. "Un grande incendio è scoppiato nella chiesa di El Ma'rtir Abu Sefein nella zona di Imbaba durante la messa di questa mattina", si legge nella nota dell'istituto ecclesiastico.
Fonti della sicurezza hanno riferito che l'incendio ha avuto origine nell'unità di condizionamento dell'aria al secondo piano dell'edificio della chiesa, che comprende diverse aule, a causa di un guasto elettrico, che ha provocato l'emissione di una densa quantita' di fumo che ha ucciso gran parte delle vittime.
Il presidente egiziano, Abdelfattah al-Sisi, ha espresso le condoglianze alle famiglie delle vittime "innocenti".
"Seguo da vicino gli sviluppi del tragico incidente nella chiesa... e ho ordinato a tutti gli apparati e istituzioni statali competenti di prendere tutte le misure necessarie, e di occuparsi immediatamente di questo incidente e dei suoi effetti, e di fornire tutte le cure mediche ai feriti", ha detto il presidente.
I copti, 10 dei 103 milioni di egiziani, sono la più grande comunità cristiana del Medio Oriente. La minoranza ha subito attacchi e ha denunciato discriminazioni nel Paese a maggioranza musulmana, il più popoloso del mondo arabo. I copti hanno subito attacchi mortali di matrice islamista, in particolare dopo che Sisi ha rovesciato nel 2013 l'ex presidente islamista, Mohamed Morsi, con chiese, scuole e case bruciate.