(AGI) - Roma, 12 ago. - Il capo dell'Osservatorio nucleare delle Nazioni Unite ha dichiarato al Consiglio di Sicurezza che i combattimenti nei pressi dell'impianto nucleare ucraino di Zaporizhzhia hanno scatenato una "grave crisi", dopo che Kiev e Mosca si sono nuovamente accusate a vicenda di aver bombardato il sito.
"Quello che stiamo vivendo è un momento serio, un momento grave e l'AIEA (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) deve poter condurre la sua missione a Zaporizhzhia il prima possibile", ha dichiarato Rafael Grossi. Al momento, pur esprimendo estrema preoccupazione, sia i russi che gli ucraini hanno confermato che i livelli di radiazioni nell'impianto erano da considerarsi nella norma.
L'agenzia nucleare ucraina Energoatom, tuttavia, ha denunciato come gli ultimi attacchi siano avvenuti non distanti da uno dei sei reattori dell'impianto e che, per questo motivo, alcuni sensori di rilevamento sono stati danneggiati. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo messaggio alla Nazione, ha esortato la comunità internazionale a "reagire immediatamente" per costringere le truppe di Mosca a lasciare l'impianto, denunciando il "ricatto nucleare russo".
Secondo Zelensky, l'utilizzo da parte di Mosca della centrale nucleare per imporre le proprie condizioni è una nuova dimostrazione di come i russi abbiano "toccato il fondo nella storia mondiale del terrorismo". Le accuse da parte del Cremlino nei confronti di Kiev non sono state meno veementi.
Secondo il rappresentante permanente della Russia all'Onu, Vasily Nebenzyaurante, l'Occidente ha mostrato di adottare due pesi e due misure durante la crisi ucraina per cui "non c'è mai alcuna responsabilità di Kiev in nulla". Parole che sono state pronunciate durante la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dedicata alle attività belliche che stanno mettendo a rischio la centrale nucleare di Zaporizhzhia.
"L'Ucraina sta bombardando in modo spericolato la centrale, noi non abbiamo creato alcun rischio per la centrale, è surreale", ha detto il diplomatico, rispondendo alle affermazioni di Bonnie Jenkins, sottosegretaria di Stato Usa per il controllo degli armamenti.
"In questi sei mesi non abbiamo visto solo una guerra di disinformazione, ma una guerra di bugie da parte dei colleghi occidentali, che in modo coordinato accusano la Russia per qualsiasi cosa ed escludono sempre ogni possibile responsabilità di Kiev".
Nebenzya si è poi detto "basito dall'irresponsabilità delle elite politiche europee, che con il loro irrazionale sostegno all'Ucraina stanno mettendo in pericolo i loro cittadini". Gli Stati Uniti, dal canto loro, sostengono gli appelli delle Nazioni Unite e di altri paesi a creare una zona demilitarizzata intorno all'impianto.
Il rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite, Zhang Jun, ha espresso invece "profonda preoccupazione" per le attività belliche che hanno coinvolto la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, affermando che c'è il rischio di un incidente nucleare peggiore di quello che avvenne alla centrale di Fukushima.
Durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, Zhang ha chiesto che venga consentito "il prima possibile" all'Aiea di ispezionare la centrale "rimuovendo gli ostacoli esistenti" alla missione". Il diplomatico cinese ha avvertito che un incidente che coinvolga la maggiore centrale d'Europa sarebbe una "catastrofe" che "avrebbe conseguenze più devastanti di Fukushima" e ha promesso che Pechino "giocherà sempre un ruolo costruttivo".
Le tensioni hanno riportato alla memoria anche un altro disastro nucleare, quello di Chernobyl del 1986, nell'Ucraina allora sovietica, che uccise centinaia di persone e diffuse la contaminazione radioattiva in gran parte dell'Europa. La giornata si era aperta però con un'altra notizia, stavolta proveniente da Riga.
Il parlamento lettone ha infatti adottato una dichiarazione che dipinge la Russia come "sponsor di Stato del terrorismo" e afferma che le sue azioni in Ucraina costituiscono un "genocidio mirato contro il popolo ucraino".
Nel documento si legge che il Parlamento "riconosce la Russia come Stato sponsor del terrorismo e invita gli altri Paesi che la pensano allo stesso modo a esprimere la stessa opinione". I deputati hanno inoltre condannato l'uso di munizioni a grappolo "per seminare paura e uccidere indiscriminatamente i civili".
La replica, in questo caso, è stat affidata alla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, attraverso il suo canale Telegram: "Che il Parlamento lettone abbia dichiarato la Russia 'Paese sponsor del terrorismo' "non è una notizia: dietro questa decisione non c'è altro che xenofobia bestiale, questi ideologi possono essere chiamati solo neonazisti".