AGI - Donald Trump si è rifiutato di rispondere alle domande dell'ufficio del procuratore generale di New York, dal quale era atteso oggi per testimoniare, sotto giuramento, nell'inchiesta sulle presunte frodi fiscali della Trump Organization, la società che amministra tutte le attività della famiglia del tycoon.
"Ho rifiutato di rispondere alle domande in base ai diritti e ai privilegi concessi a ogni cittadino dalla Costituzione degli Stati Uniti", ha affermato Trump in una nota.
"Quando la tua famiglia, la tua azienda e tutte le persone a te vicine diventano il bersaglio di una caccia alle streghe infondata e politicamente motivata, sostenuta da avvocati, pubblici ministeri e Media Fake News, non hai scelta", ha aggiunto l'ex presidente.
L'ex presidente ha spiegato di essersi appellato al Quinto Emendamento su consiglio dei suoi legali.
Il tycoon, che nel 2016 sosteneva che una persona innocente non avrebbe mai dovuto fare appello al principio che dà diritto a una persona a non rispondere a domande se queste possono rischiare di incriminarlo, ha spiegato in una dichiarazione emessa oggi: "Una volta mi chiesero: se sei innocente, perché ti affidi al Quinto Emendamento? Ora conosco la risposta".
Trump era stato chiamato a testimoniare, sotto giuramento, per rispondere delle accuse di aver gonfiato il valore dei propri asset per poter avere prestiti bancari da centinaia di milioni di dollari. In più la Trump Organization avrebbe truccato i bilanci per non pagare le tasse.