AGI - Gli Stati Uniti desiderano costruire un "vero partenariato" con l'Africa e non stanno cercando di "superare" le altre potenze mondiali in lizza per l'influenza sul continente. Lo ha affermato il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, a Pretoria, capitale amministrativa del Sudafrica, prima tappa della tournèe africana del capo della diplomazia Usa.
La visita di Blinken, che poi si recherà in Repubblica Democratica del Congo e Ruanda, segue di poco il lungo viaggio per il continente del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. Anche per questo Blinken ha tenuto a chiarire che Washington non vede l'Africa come "l'ultimo campo di gioco in una competizione tra grandi potenze".
"Fondamentalmente non è così che la vediamo. Non è così che porteremo avanti il nostro impegno qui", ha detto Blinken in una conferenza stampa congiunta con l'omologa sudafricana Naledi Pandor, "il nostro impegno per un partenariato più forte con l'Africa non consiste nel cercare di superare tutti gli altri".
"Quello che cerchiamo più di tutto è un vero partenariato tra gli Stati Uniti e l'Africa. Non vogliamo una relazione squilibrata o transazionale", ha proseguito il segretario di Stato.
Il Sudafrica finora ha respinto gli appelli occidentali per condannare Mosca, che si era opposta all'apartheid prima della fine del governo delle minoranze bianche nel 1994. Pandor ha descritto la Russia come un "partner economico trascurabile" per il Sudafrica, ma si è detta contenta che gli Stati Uniti non abbiano chiesto al suo Paese di schierarsi. Alcuni Paesi europei, ha spiegato, hanno invece mostrato un atteggiamento di "bullismo paternalistico".
L'intervento di Blinken precede un annuncio sulla nuova strategia per l'Africa del governo degli Stati Uniti che il Segretario di Stato dovrebbe presentare oggi in un discorso all'Università di Pretoria.
Alcuni funzionari della Casa Bianca hanno spiegato ai giornalisti domenica che la nuova strategia coinvolgerà attivamente i leader della regione su questioni che vanno dal cambiamento climatico alla ripresa dalla pandemia all'insicurezza alimentare, pensando "in modo più olistico" l'impegno militare nel continente.
Nel documento che delinea la nuova strategia degli Stati Uniti, l'amministrazione Biden sostiene che una spinta per una maggiore apertura e democrazia nell'Africa subsahariana aiuterà a "contrastare le attività dannose" di Cina, Russia e altri attori.
Il testo sostiene che Pechino vede la regione come "un'arena per sfidare l'ordine internazionale basato sulle regole, promuovere i propri ristretti interessi commerciali e geopolitici e indebolire le relazioni degli Stati Uniti con i popoli e i governi africani".
Quanto alla Russia, secondo il documento, vede la regione come un "ambiente permissivo" per attori tra cui "compagnie militari private, che spesso fomentano instabilità a vantaggio strategico e finanziario".
Le nazioni vulnerabili in Africa e in altre parti del mondo sono state duramente colpite dalle ricadute della guerra in Ucraina, che ha fatto salire vertiginosamente i prezzi di carburante e cibo. A giugno, il presidente russo Vladimir Putin ha esortato i paesi Brics - Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica - a cooperare di fronte alle "azioni egoistiche" dell'Occidente.
Commentando l'invasione russa dell'Ucraina, Blinken ha ribattuto che gli Stati Uniti non cercano il conflitto da nessuna parte ma che è importante resistere alle sfide all'ordine internazionale.
"Se permettiamo a un grande Paese di fare il prepotente su uno più piccolo, semplicemente invadere e prendere il suo territorio, allora sarà aperta la stagione di caccia non solo in Europa, ma in tutto il mondo", ha detto. A proposito delle tensioni con la Cina su Taiwan, Blinken ha affermato che è "una profonda sventura" che Pechino abbia scelto di sospendere la cooperazione con Washington su questioni tra cui il cambiamento climatico. "Questo non sta punendo gli Stati Uniti, sta punendo il mondo intero", ha ribadito.