AGI - Violenti scontri tra gruppi armati sono scoppiati nella capitale libica occidentale Tripoli. Secondo alcuni media locali, i combattimenti sono avvenuti nel distretto meridionale di el Jebs, in un contesto di caos politico con due governi rivali in lotta per il potere. Un reporter dell'AFP ha sentito spari ed esplosioni intorno all'una di sabato (23,00 GMT di venerdì).
Sempre secondo i media locali, gli scontri hanno contrapposto gruppi armati fedeli al leader del governo di Tripoli Abdelhamid Dbeibah ad altri vicini al leader del governo rivale Fathi Bachagha, che si è temporaneamente insediato nella città centrale di Sirte dopo aver fallito l'insediamento nella capitale. I combattimenti sono terminati dopo la mediazione di un'altra brigata chiamata "444", secondo i media libici. Non ci sono al momento notizie di vittime.
A febbraio scorso, il Parlamento dell'est ha nominato Bachagha, ex ministro degli Interni, nuovo primo ministro, sostenuto dal potente maresciallo Khalifa Haftar, l'uomo forte della Libia orientale, le cui forze avevano tentato di conquistare la capitale nel 2019. Bachagha non è riuscito a spodestare l'esecutivo di Dbeibah in carica a Tripoli, che ha ripetutamente affermato di voler cedere il potere solo a un governo eletto.
Le tensioni tra i gruppi armati fedeli all'uno o all'altro leader rivale si sono intensificate a Tripoli negli ultimi mesi. Il 22 luglio, gli scontri nel cuore della citta' hanno causato 16 morti e circa 50 feriti.
Il governo in carica a Tripoli è nato all'inizio del 2020 da un processo politico appoggiato dalle Nazioni Unite, con il compito principale di organizzare le elezioni legislative e presidenziali, inizialmente previste per lo scorso dicembre, ma rinviate a tempo indeterminato a causa di forti divergenze sulla loro base giuridica.