AGI - La Jihad Islamica palestinese ha respinto la proposta egiziana di tregua temporanea con Israele: lo riporta l'emittente Al-Mayadeen, legata ad Hezbollah. "Ora è il momento di rispondere ai crimini dell'occupazione", ha detto una fonte dell'organizzazione islamista. La risposta è arrivata dopo che i negoziatori egiziani avevano proposto una tregua nelle ostilità per creare una finestra temporale, atta a negoziare un cessate il fuoco più duraturo.
"Sebbene Israele abbia il diritto di proteggere la sua popolazione civile, è necessario fare tutto il possibile per prevenire un conflitto più ampio, che colpirebbe innanzitutto le popolazioni civili di entrambe le parti e provocherebbe ulteriori vittime e maggiori sofferenze". Lo ha dichiarato Peter Stano, portavoce dell'Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell.
"L'Ue - ha aggiunto - chiede la massima moderazione da tutte le parti per evitare un'ulteriore escalation e ulteriori vittime". Bruxelles "segue con grande preoccupazione gli ultimi sviluppi a Gaza e dintorni, dove l'escalation in corso ha già provocato numerose vittime, con diverse persone uccise, inclusi civili e una bambina palestinese di cinque anni, e oltre 80 feriti", ha ricordato Stano.
"Questi ultimi eventi evidenziano ancora una volta la necessità di ripristinare un orizzonte politico e garantire una situazione sostenibile a Gaza", ha concluso il portavoce Ue.
Intanto l'ultimo bilancio nell'escalation di violenze, che già registra 12 palestinesi morti e più di 90 feriti, conta un altro palestinese morto per i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza e due soldati israeliani feriti dall'impatto di un razzo lanciato dalla Jihad Islamica.
Ad annunciare la morte del palestinese è stato il ministero della Sanità a Gaza, che ha anche precisato che il numero dei feriti nell'enclave è salito a 84. L'esercito israeliano, dal canto suo, ha confermato che due suoi soldati sono rimasti feriti dall'impatto di un proiettile nel kibbutz di Nirim, vicino al confine con Gaza.
Le ferite dei soldati sono state definite lievi, ma i militari sono stati trasportati in un ospedale della zona per le cure mediche. Secondo i media israeliani locali, oltre ai soldati, altre otto persone hanno dovuto essere ricoverate in ospedale, principalmente per le ferite riportate mentre correvano verso i rifugi antiaerei.
Gli ultimi dati diffusi dall'esercito indicano che sono stati lanciati dalla Jihad Islamica più di 160 razzi, la stragrande maggioranza intercettata o caduta in aree disabitate, senza che abbia causato danni.
Uno di questi lanci ha attivato stamane gli allarmi nella città di Modii'n, situata tra Tel Aviv e Gerusalemme e dove si è registrata una forte esplosione perché il razzo evidentemente è stato intercettato dai sistemi di difesa antiaerei israeliani. Il lancio di razzi verso questa citta' segna un possibile cambio di strategia, dal momento che la stragrande maggioranza dei proiettili lanciati fino a quel momento erano stati a corto raggio e diretti verso le città israeliane più vicine a Gaza.
Sul fronte israeliano, fonti militari ai media israeliani parlano di oltre 40 obiettivi della Jihad Islamica finora colpiti. Tra gli obiettivi, presi di mira principalmente da droni e caccia, siti che, secondo Israele, sono utilizzati per la fabbricazione di armi e per la produzione e il lancio di razzi, oltre a posti di blocco militari e un edificio residenziale, in cui è morto ieri il numero due dell'organizzazione palestinese, Tayseer al-Jabari.
L'esercito israeliano "ha colpito quattro postazioni militari appartenenti all'organizzazione terroristica della Jihad islamica" nella Striscia di Gaza. Lo hanno dichiarato le forze armate israeliane in un aggiornamento sull'operazione "Breaking Dawn" cominciata ieri, prendendo di mira persone e strutture militari ritenute appartenenti all'organizzazione islamista.
E nel frattempo si apprende che le sirene antiaeree hanno suonato nella zona di Gush Dan, l'area metropolitana che comprende Tel Aviv. Lo riferisce l'esercito israeliano su Telegram.