AGI - C'è chi pensava che il Governo italiano sarebbe stato retto da una "maggioranza Ursula" a Roma.
Invece accade il contrario: la crisi del governo in Italia sta condizionando anche la maggioranza, formata da socialisti-democratici (S&d), popolari (Ppe) e liberali (Renew), che sostiene l'esecutivo di Bruxelles guidato da Ursula von der Leyen.
A innescare la tensione è la scelta di Forza Italia, che a Strasburgo siede tra i banchi del gruppo del Partito popolare europeo (Ppe), di non partecipare al voto di fiducia al Governo Draghi.
Scelta che arriva dopo che il presidente del gruppo del Ppe ma anche del Partito, il tedesco Manfred Weber, la scorsa settimana aveva accusato il Movimento 5 stelle di irresponsabilita' per aver fatto mancare la fiducia al Dl aiuti e spinto l'ex presidente della Bce a presentare le dimissioni (poi respinte dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella).
"Ora accuserà di irresponsabilità anche Forza Italia", ha subito attaccato la presidente di S&D, la socialista spagnola Iratxe Garcia Perez, che si è detta "preoccupata" per la crisi di governo in Italia e ha puntato il dito contro "populisti e Ppe".
La crisi di Roma spegne definitivamente anche le speranze dei cinque eurodeputati del Movimento cinque stelle di potersi unire al gruppo di S&d.
Fino a qualche mese fa (quando gli europarlamentari pentastellati erano ancora una decina) sembrava un approdo naturale, anche alla luce del campo largo che si andava costruendo.
Sulla crisi è immediatamente intervenuto anche il commissario europeo all'Economia, l'ex premier italiano Paolo Gentiloni: "Il balletto degli irresponsabili contro Draghi puo' provocare una tempesta perfetta. Ora e' il tempo di voler bene all'Italia: ci aspettano mesi difficili ma siamo un grande Paese", ha twittato.