AGI - I vasti incendi nel Sud dell’Europa sono tra le notizie che trovano spazio su molte prime pagine della stampa internazionale, assieme all’Ucraina. Per il resto, i giornali si presentano piuttosto diversificati, con scelte che vanno dall’inchiesta parlamentare sulla strage di Uvalde, per la stampa americana, all’inflazione e alla crisi del gas per quella europea.
Washington Post
Una nuova corsa all’oro è cominciata in California, titola con evidenza in prima pagina il Washington Post. Questa volta non c’è nulla di epico, non ci sono gli avventurieri armati di setaccio per raggranellare polvere d’oro nei ruscelli e di piccone per cavare pepite dalle rocce. Ci sono invece aggressive società che cercano di riaprire vecchie miniere e di effettuare sondaggi in aree naturali intatte: una minaccia per l’ambiente, secondo gli abitanti della California, che si oppongono e hanno costituito vari comitati locali per contrastare le mire dei nuovi cercatori d’oro.
Oltre a questo lungo servizio, che occupa il posto centrale, sulla prima pagina si segnala un reportage da Mogadiscio che analizza il radicamento in Somalia del gruppo jihadista di Al Shabaab, la cui potenza offensiva è ancora grande. Tra gli altri titoli, le conclusioni dell’indagine della Camera del Texas sulla strage di Uvalde: il rapporto finale, pubblicato ieri, mette impietosamente in luce le responsabilità della polizia, lenta e debole nel rispondere all’attacco del killer, e che “non assolve nessuno”. Spazio anche al processo contro Steve Bannon, l’ex consigliere di Trump accusato di oltraggio al Congresso per essersi rifiutato di testimoniare davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sull’assalto dei trumpiani contro il Campidoglio il 6 gennaio 2021. Il Post, infine, dà rilievo alla carenza di vaccini anti Covid pediatrici in Florida.
New York Times
L’Ucraina torna in primo piano sul New York Times, che apre con un titolo sui danni al patrimonio artistico e culturale del Paese prodotti dai bombardamenti russi: danni tali, secondo il Nyt, da mettere rischio la stessa identità ucraina. “Con la Russia che cerca attivamente di cancellare l'identità nazionale dell'Ucraina, la musica, la letteratura, i film e i monumenti di questo paese non sono svaghi. Sono campi di battaglia. La vera guerra culturale della nostra epoca è la guerra per la democrazia, e la cultura ucraina, passata e presente, lo ha fatto diventare una linea di difesa vitale per tutto l'ordine liberale”, scrive il giornale, che in un altro servizio aggiorna i suoi lettori sull’andamento del conflitto e registra che “l’esercito ucraino paga un prezzo pesante per piccole vittorie”. I
n evidenza anche un’analisi sulle principali preoccupazioni degli elettori americani in vista del voto di midterm: l’inflazione e il Covid sono ai primi posti, mentre il cambiamento climatico sembra non essere più in cima alla lista dei problemi. In risalto il rapporto conclusivo della commissione d’inchiesta della Camera del Teaxs che ha indagato sulla strage di Uvalde: “falle di sistema”, secondo il dossier, hanno lasciato la scuola elementare inadeguatamente protetta e le forze di polizia prive di informazioni e in stato confusionale. Tuttavia, la commissione ha ritenuto che una miglior risposta della polizia non avrebbe salvato la maggioranza delle vittime. Presenta anche il tema dell’aborto, con un servizio sulla cattiva assistenza che in alcuni ospedali viene fornita alle donne in caso di aborto spontaneo.
Wall Street Journal
La Fed si orienta verso un aumento dei tassi di interesse dello 0,75% nella prossima riunione, prevista il 26 e 27 luglio: così titola il Wall Street Journal, secondo cui resta aperta la porta a un incremento di un punto pieno per contrastare più aggressivamente l’inflazione, ma tra i responsabili della banca centrale sono molti quelli che suggeriscono una mossa più prudente perché colgono segnali di un rallentamento dell’economia prodotto dai rialzi decisi nelle ultime settimane a un ritmo storicamente accelerato. Inoltre, fa notare il Wsj, la Fed non ha mai aumentato i tassi di un intero punto percentuale da quando ha eletto questa leva a principale strumento della sua politica monetaria, nei primi anni ’90.
Al tema si collega un focus sugli utili trimestrali delle grandi aziende: i dati hanno cominciato a essere comunicati in questi giorni, e i primi usciti sono stati inferiori alle attese, a causa dell’aumento dei costi che ha eroso i profitti, il che, nota il quotidiano, scoraggerà gli investitori e dunque peggiora le prospettive per una ripresa delle Borse. A centro pagina, in risalto l’Ucraina con la notizia che Zelensky ha sostituito il capo dei servizi segreti e il procuratore generale, dopo che diversi funzionari dei due uffici sono stati accusati di fare spionaggio per la Russia. Lo stesso presidente ucraino ha scritto ieri sui social che 651 appartenenti agli apparati giudiziari e 60 addetti all’intelligence sono stati incriminati per tradimento, e “questa massa di crimini pone seri dubbi sui capi dei due settori”. Spazio anche ai giganteschi incendi boschivi che bruciano in Europa, con una grande fotografia posizionata nella fascia alta della prima pagina.
Financial Times
I piani del governo per una deregulation nella City di Londra, quello che nel gergo finanziario britannico viene chiamato “big bang”, sono il tema centrale sulla prima pagina del Financial Times, che fa il punto su una questione diventata oggetto di acceso dibattito nel Regno Unito dopo che una decina di giorni fa il vice governatore della Bank of England, Sam Woods, ha preso nettamente posizione contro il progetto. E difatti sulla deregulation “incombe una battaglia”, titola Ft, in riferimento alle preoccupazioni della Boe. Le perplessità della banca centrale si concentrano soprattutto sulla norma che potrebbe consentire agli assicuratori di ridurre le loro riserve di cassa, ossia il “cuscinetto” contro improvvise flessioni, il che potrebbe mettere a rischio miliardi di sterline dei fondi pensione. Il piano (che peraltro contrasta con le regole Ue, sottolinea il giornale) è stato elaborato da Rishi Sunak, ex cancelliere dello Scacchiere adesso in corsa come favorito per la leadership Tory dopo Boris Johnson, ma il suo successore come ministro del Tesoro, Nadhim Zahawi, è intenzionato a farlo proprio e lo dirà ufficialmente in un discorso previsto per mercoledì. Il giornale dà spazio anche a una sua intervista con Bob Moritz, presidente di PwC, un network con oltre 295.000 professionisti in tutto il mondo, operante nei servizi di revisione, di consulenza strategica, legale e fiscale alle imprese: il manager annuncia profitti per 50 milioni di dollari e dice no alla separazione dei servizi di audit da quelli di consulenza.
The Times
L’ondata di calore che investe la Gran Bretagna, dove si attendono temperature record, è l’apertura del Times, che titola sugli appelli a non chiudere le scuole, considerate un rifugio fresco per i bambini. L’altro tema di prima pagina è la battaglia tra i candidati alla leadership tory dopo la caduta di Boris Johnson. I cinque ancora in gara si sono affrontati in un dibattito televisivo, molto acceso specialmente sulle misure per l’economia, e davanti alle telecamere “si sono scambiati insulti personali”, scrive il giornale, che appunto su uno di questi insulti titola: “Sunak attacca la ‘socialista’ Truss”. L’ex cancelliere dello Scacchiere, esponente dell’ala liberal del partito e in vantaggio nelle votazioni, ha contestato con durezza la proposta della ministra degli Esteri, espressione della destra conservatrice e finora terza per preferenze, di tagli delle tasse per 30 miliardi di sterline, bollandola come idea di sinistra. E sullo stesso terreno Sunak ha attaccato anche la sua più diretta inseguitrice, la ministra del Commercio Penny Mordaunt, affermando che in economia è più estremista di Jeremy Corbyn, l’ex leader laburista ritenuto un quasi comunista e molto impopolare nel Regno Unito.
Le Monde
Gli incendi che divorano la Gironda sono il tema di apertura di Le Monde, che uscendo domenica con un doppio numero anche per il lunedì, manca però di notizie aggiornate. Per questa ragione, il titolo è centrato sulla relazione tra i roghi e il riscaldamento del pianeta. Siamo “in stato di emergenza climatica” secondo il giornale, che intervista la climatologa Valerie Masson-Delmotte, componente del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, un forum scientifico creato nel 1988 dall’Onu, la quale avverte che stiamo rispondendo troppo lentamente ai mutamenti meteorologici che si evolvono pericolosamente a un ritmo sempre più accelerato. “I negazionisti del riscaldamento globale hanno sicuramente perso la partita, come dimostrano gli spettacolari, seppur tardivi, progressi nella consapevolezza delle minacce strutturali legate al riscaldamento globale, ma la loro sconfitta è solo una piccola consolazione di fronte alla moltiplicazione delle crisi”, scrive il giornale, convinto che “due battaglie ora vanno combattute frontalmente invece di una sola: la riduzione delle emissioni di CO2 e la lotta agli effetti già devastanti della loro concentrazione”. Siamo in un momento di emergenza in cui non si può più dar spazio al fatalismo,
Le Figaro
Il pacchetto di misure di sostegno ai francesi colpiti dall’inflazione, la così detta legge sul potere d’acquisto, approda oggi in Parlamento ed è il tema di apertura su Le Figaro, secondo cui si apre una settimana decisiva per il governo, che dopo lo sbarramento dell'opposizione contro la legge sulla sanità, “deve dimostrare di essere davvero in grado di andare avanti nonostante l'assenza della maggioranza assoluta”. Nel testo, che prevede interventi “molto costosi per lo Stato”, del valore complessivo di 20 miliardi di euro, il giornale coglie una “strizzata d'occhio alla destra”, per assicurarsene i voti in Assemblea nazionale. Il quotidiano dà risalto anche agli incendi che da giorni devastano la Gironda, e pone il tema della sicurezza mettendo l’accento sull’ondata di accoltellamenti, con omicidi ad Angers, Metz e Amiens. Fatti diversi tra loro, ma secondo Le Figaro indicativi dell’esistenza di problema sociale.
El Pais
Due notizie europee, entrambe in qualche modo legate alle guerra in Ucraina, hanno risalto sulla prima pagina del Pais, assieme agli incendi che in Spagna hanno giù carbonizzato 20.000 ettari di vegetazione e causato la morte di un vigile del fuoco: si tratta dell’apertura della Commissione Ue a un temporaneo ritorno al carbone per far fronte alle crisi del gas innescata dalle tensioni con la Russia, e del pacchetto da 500 milioni di euro approntato da Bruxelles per acquisti congiunti delle armi necessarie al reintegro degli arsenali impoveriti dalle forniture di armamenti a Kiev. "Sebbene il passaggio alle fonti di energia rinnovabili sia la priorità principale, la Commissione applicherà anche temporaneamente tutta la flessibilità disponibile nella direttiva sulle emissioni industriali e nella direttiva sulla valutazione di impatto ambientale", promette la bozza del piano a cui il quotidiano spagnolo ha avuto accesso. Oltre a una moratoria de facto sulle regole antinquinamento, l’Ue secondo El Pais è pronta anche a consentire incentivi pubblici alla produzione di carbone. Sull’altro fronte, con la prima piattaforma europea per l’acquisto centralizzato di armi, cui l’adesione dei singoli Paesi è volontaria, Bruxelles si propone non solo di ottenere prezzi migliori ma anche di porre le basi di piani a più lungo termine per “sostenere e incoraggiare l'industria europea della difesa in un mercato largamente dominato dagli Stati Uniti e fortemente dipendente dai suo armamenti”, scrive il giornale.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz pensa a una "Unione europea geopolitica", in cui i veti nazionali contino di meno a favore di decisioni più rapide e coerenti soprattutto in materia di politica estera. Un’esigenza evidenziata dalla guerra in Ucraina e sulla quale Scholz ragiona in un articolo scritto per la Frankfurter Allgemeine Zeitung, che lo segnala con un titolo in prima pagina. Il cancelliere anticipa le proposte che il suo governo avanzerà a Bruxelles “nei prossimi mesi”, e pur senza addentrarsi in dettagli tecnici sottolinea che l’obiettivo è rendere l’Ue più compatta e porre fine ai “blocchi egoistici delle decisioni europee da parte dei singoli Stati membri". Soprattutto in politica estera, campo in cui Bruxelles secondo Scholz non può più permettersi veti nazionali se vuole continuare a farsi sentire in un mondo di grandi potenze in competizione. Il cancelliere sostiene inoltre una "nuova cooperazione globale tra le democrazie" che deve andare oltre l'Occidente. Altro tema in primo piano sul giornale tedesco, i grandi incendi che bruciano in tutta l’Europa meridionale e che, avverte la Faz, sono un rischio anche per la Germania, dove questa settimane sono previste temperature di 40 gradi nelle regioni occidentali del Paese.
China Daily
“L’Europa incassa la ricompensa di essere andata appresso agli Usa”: questo il titolo di un editoriale del China Daily che ragiona sulle ricadute nell’Ue delle scelte sulla guerra in Ucraina. In primo luogo, la crisi del gas, apertasi perché “ovviamente, non ha senso che la Russia fornisca energia ai paesi che la stanno sanzionando e che stanno mandando armi a un paese con cui è impegnata in ostilità”. Questa considerazione, secondo il giornale cinese, dovrebbe indurre l’Europa e ragionare “sui suoi guadagni e le sue perdite per l’entusiasta partecipazione alla strategia degli Stati Uniti per debilitare la Russia”. Ma c’è anche la svalutazione dell’euro, sceso fino alla parità con il dollaro la scorsa settimana per la prima volta in venti anni, cosa che “dovrebbe aprire gli occhi all’Ue sul fatto che sta pagando direttamente il conflitto che Washington ha orchestrato tra Russia e Ucraina”. Eppure, osserva il quotidiano, “piuttosto che cercare di promuovere i colloqui per porre fine al conflitto, l'Ue ha continuamente aumentato le sue sanzioni alla Russia e la fornitura di risorse militari all'Ucraina, che è servita solo a versare benzina sul fuoco”. Ma, conclude il China Daily, “a meno che non negozi con la Russia per stabilire un meccanismo di sicurezza duraturo, equilibrato e sostenibile in Europa, l'Ue continuerà a raccogliere tutto ciò che gli Stati Uniti seminano”.
Quotidiano del Popolo
Anche se risale a tre giorni fa, la visita di Xi Jinping nella provincia dello Xinjiang, abitata dalla maggioranza etnica e religiosa degli uiguri, rimane in primo piano sul People’s Daily, edizione in inglese dell’organo ufficiale del Partito comunista cinese. Il giornale si è preoccupato di rintracciare alcune delle persone con le quali il leader si è intrattenuto. Tra queste, l’uiguro Ablet Tursun, nella cui abitazione a Urumqi Xi Jinping ha trascorso qualche minuto. Ovviamente, Tursun tesse le lodi del presidente, che, racconta, “invitato a sedersi sul divano non ha voluto farlo prima che mi sedessi io”, e riporta le parole che gli ha detto sull’unità tra etnie, parole che “mi hanno scaldato il cuore”. Il 95% degli abitanti dello Xinjian non sono Han, l’etnia dominante in Cina, ma non tutti sono uiguri: vi sono anche Hui, Tatari, Kazaki, e dunque, scrive il giornale, “le osservazioni del presidente Xi Jinping sull'importanza dell'unità etnica e sulla promozione di un forte senso di comunità per la nazione cinese hanno reso le persone nella regione più sicure che, stando uniti e apprezzando l'unità etnica, lo Xinjiang diventerà più prospero e tutti avranno una vita migliore”.