AGI - Il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, presenterà giovedì 14 luglio le previsioni economiche estive della Commissione europea. Ma qualche anticipazione è già arrivata nelle scorse ore: la crescita verrà ulteriormente rivista al ribasso (già a maggio era passata dal 4% dal 2,3%) mentre l'inflazione verrà rivista al rialzo (dal 3,5% a maggio era stata portata al 6,1%) ma i dati di giugno già la danno all'8,6% ed è altamente improbabile che diminuisca nei prossimi mesi.
"Il fattore cruciale per uno scenario avverso è la fornitura di energia. E questo era stato detto chiaramente nelle nostre previsioni economiche di primavera. Ed è un rischio che non è diminuito nelle scorse settimane, è aumentato", aveva spiegato Gentiloni, al termine della riunione dell'eurogruppo di lunedi'.
"Questo non ci deve portare però a dipingere un quadro errato sullo stato odierno della nostra economia: è un quadro di crescita limitata in relazione alle previsioni ma la crescita continua. La disoccupazione è molto bassa, i risparmi alti, con riaperture e ripresa del turismo. Tutto questo con le acque agitate e le tempeste all'orizzonte. Siamo al corrente del quadro ma non la dobbiamo descrivere come economia in tempesta", aveva evidenziato.
"La crescita economica si sta dimostrando abbastanza resiliente quest'anno ma ci dobbiamo aspettare qualche revisione al ribasso. E lo stesso vale per il prossimo anno a causa dei tanti rischi e delle incertezze. L'inflazione invece continua a salire per questo sarà rivista al rialzo", aveva anticipato il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis.
Già nelle previsioni di primavera, a maggio, l'esecutivo aveva evidenziato l'alta incertezza legata all'approvvigionamento energetico. In particolare, nelle simulazioni aveva preso in considerazione l'eventuale riduzione definitiva dell'approvvigionamento di gas dalla Russia.
"Quest'ultimo scenario, più severo, prevede tassi di crescita del Pil inferiori di circa 2,5 e un punti percentuali rispetto alla previsione di base, rispettivamente nel 2022 e nel 2023, nonchè un aumento dell'inflazione di 3 punti percentuali nel 2022 e di oltre un punto percentuale nel 2023, al di sopra dello scenario di base", spiegava.
"Oltre alle potenziali interruzioni dell'approvvigionamento energetico, eventuali criticità nelle catene di approvvigionamento superiori alle attese nonchè rincari aggiuntivi delle materie prime non energetiche, soprattutto alimentari, potrebbero determinare ulteriori pressioni al ribasso sulla crescita e pressioni al rialzo sui prezzi. Effetti di secondo impatto maggiori del previsto a fronte di uno shock inflazionistico di importazione potrebbero aggravare il rischio di stagflazione", avvertiva l'esecutivo europeo.