AGI - ]La Russia e l'Ucraina hanno tenuto i primi negoziati diretti da marzo nel tentativo di uscire dal vicolo cieco del blocco delle esportazioni di grano dai porti del Mar Nero, che ha visto i prezzi dei generi alimentari salire alle stelle, mettendo milioni di persone a rischio carestia.
La giornata di colloqui, alla presenza di funzionari Onu e con la mediazione turca, ha segnato "progressi significativi" su molti punti come quello della sicurezza delle rotte del grano, ha fatto sapere il ministro della Difesa di Ankara, Hulusi Akar. Di fatto, per ora, le almeno 35 tonnellate di grano ferme nei porti ucraini rimangono bloccate ma, riferisce sempre Ankara, c'è un accordo per formare un centro di coordinamento al fine di garantire la sicurezza delle rotte.
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha auspicato un accordo finale tra le parti la settimana prossima, quando è previsto un nuovo incontro. Kiev si è dimostrata più ottimista definendo l'intesa "a due passi".
Il vertice di Istanbul è stato convocato in seguito a un giro di telefonate che il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha avuto a inizio settimana, quando ha sentito al telefono prima il russo Vladimir Putin e subito dopo il collega ucraino, Volodymyr Zelensky.
Erdogan, lo scorso 5 luglio, in occasione della visita in Turchia del presidente del Consiglio, Mario Draghi, aveva annunciato che avrebbe "intensificato i contatti" e auspicato che i primi carichi di grano avrebbero lasciato i porti ucraini "nel giro di 7-10 giorni".
Ora l'attenzione passa sul bilaterale che Erdogan e Putin avranno a Teheran il prossimo 19 luglio: i due leader si incontreranno con l'omologo iraniano, Ebrahim Raisi, nel cosiddetto formato Astana per la Siria, ma l'annuncio del faccia a faccia tra Erdogan e Putin ha spostato l'attenzione sul dossier dei corridoi del grano.
Ankara spinge per la creazione di un centro di controllo logistico a Istanbul che, con la partecipazione di rappresentanti di Russia, Turchia, Ucraina e Onu monitori il passaggio delle navi attraverso un percorso libero da mine. La Marina turca ha dato la disponibilità a scortare le navi una volta entrate in acque internazionali e in acque turche, attraverso gli stretti di Bosforo e Dardanelli.
Secondo le Nazioni Unite circa il 50% del grano bloccato nei porti ucraini è destinato a progetti del World Food Programme in Africa. Il rischio che le derrate marciscano nei porti bloccati dalla guerra pone sull'orlo della carestia diversi Paesi dell'Africa Subsahariana.
Sempre in base ai dati delle Nazioni Unite, nel 2019, la Russia ha prodotto 118 milioni di tonnellate di grano, l'Ucraina 74 milioni. I due Paesi sono rispettivamente al quarto e quinto posto per produzione di grano dopo Cina, Usa e India.