AGI - Diversi giornali internazionali fanno parte del pool di testate che ha svelato le manipolazioni di Uber per volgere a proprio vantaggio le proteste dei tassisti, e mettono le rivelazioni in evidenza sulla prima pagina. Accanto a questo tema, sulla stampa americana resta in risalto l’attività della commissione d’inchiesta del Congresso sull’assalto al Campidoglio, mentre su quella europea ha ampio spazio la crisi del gas con la riduzione dei flussi sul gasdotto Nord Stream 1, motivata da Mosca con lavori di manutenzione ma vista concordemente come una ritorsione contro le sanzioni occidentali.
WASHINGTON POST
Le rivelazioni sulle manovre di Uber, che per espandersi globalmente fomentava violenze contro i propri autisti in modo da mettere sotto pressione la politica con le dure protesti dei tassisti, campeggiano sulla prima pagina del Washington Post.
Il quotidiano valorizza l’inchiesta giornalistica internazionale che ha smascherato le pratiche scorrette attuate dalla start-up di San Francisco nel 2016, quando da Parigi cominciarono le manifestazioni dei tassisti, poi estese anche ad altre grandi città europee, per la concorrenza del servizio offerto da Uber. L’allora capo dell’azienda, Travis Kalanick, come esortò i suoi manager a organizzare contromanifestazioni, mandando in piazza gli autisti.
E a chi gli fece notare che c’era il rischio di scontri violenti, rispose: “Ne vale la pena. La violenza garantisce il successo”. Quantomeno, garantì l’appoggio di Macron, descritto nelle conversazioni tra i dirigenti di Uber come “un vero alleato”. Altro tema in primo piano, l’inchiesta parlamentare sull’assalto dei trumpiani contro il Campidoglio dopo la vittoria elettorale di Biden: si profila la testimonianza di Steve Bannon, stratega e consigliere di Trump, incoraggiata dallo stesso ex presidente, che vuole far sentire anche voci a sua difesa per contrastare le moltissime testimonianze d’accusa.
Quel che eventualmente direbbe Bannon, nota il Post, è importante perché “ebbe un ruolo sia nel premere sul Congresso perché invalidasse le elezioni, sia nel mobilitare la folla all’esterno”. Un focus analizza le insidie che attendono Biden nel suo viaggio in Arabia Saudita questa settimana: il contesto internazionale lo spinge a ricucire con Riad, ma in campagna elettorale aveva accusato il principe ereditario Mohammed bin Salman dell’omicidio Kashoggi e quindi un incontro con lui diventa politicamente imbarazzante.
NEW YORK TIMES
Tra i democratici monta il dissenso nei confronti di Biden per il cattivo andamento dell’economia, e in molti insistono anche sulla sua età per porre l’esigenza che non si ricandidi e faccia posto a un nome nuovo per le presidenziali del 2024: è il risultato di un sondaggio tra gli elettori dem commissionato dal New York Times, che gli dà ampio spazio in prima pagina. Solo “un magro 33%” degli intervistati approva l’operato del presidente, e solo il 13% crede che gli Usa stiano andando nella giusta direzione sotto la sua guida. E’ la percentuale più bassa registrata nei sondaggi del Nyt da dieci anni a questa parte. Appena il 26% di chi vota democratico vorrebbe che Biden si candidasse per un secondo mandato alla Casa Bianca.
In evidenza anche l’indagine parlamentare sull’attacco al Campidoglio dei sostenitori di Trump, con la notizia che un’ex assistente del presidente, Cassidy Hutchinson, il giorno prima di deporre davanti alla commissione d’inchiesta ricevette una telefonata intimidatoria in cui un anonimo le disse che una persona sapeva che avrebbe deposto, che pensava a lei, che sapeva che era leale e che avrebbe fatto la cosa giusta. Informatane, la commissione affretto i tempi della deposizione e decise che fosse pubblica, nella convinzione che la Hutchinson sarebbe stata così meno vulnerabile. Tra le altre notizie, il tentativo di un’azienda fornitrice del Pentagono, la L3Harris, di acquisire l’israeliana NSO, produttrice di potenti software di intercettazione, come Pegasus, utilizzato per ascoltare politici e giornalisti.
WALL STREET JOURNAL
Nello Sri Lanka suona un campanello d’allarme per altri Paesi strozzati dal debito, che prende spunto dalla rivolta popolare per un focus sulle nazioni emergenti a rischio di esplosioni sociali. Zambia e Libano, ma anche il Pakistan che ha evitato il default solo grazie a un credito di 2,3 miliardi di dollari concessogli dall’amica Cina, e il Laos, dove l’inflazione ha raggiunto il 24%.
Un’analisi è dedicata alla marcia indietro di Musk su Twitter che “ha posto le basi per quella che potrebbe diventare una delle battaglie giudiziarie più insolite nella storia dell'acquisizione di società”, in cui l’azienda che non ha mai cercato di essere acquistata si troverà a cercare di costringere l'acquirente che ha rinunciato dopo essersi fatto avanti aggressivamente. Sguardo anche sulla Borsa, dove “gli investitori si aspettano che le preoccupazioni per l'inflazione in salita e i consumatori impoveriti segneranno la stagione degli utili aziendali, al via questa settimana, creando vincitori e vinti in un mercato azionario già malconcio”.
FINANCIAL TIMES
E’ la successione a Boris Johnson il tema forte sulla prima pagina del Financial Times. Sono già nove i candidati, ma i Tory intendono restringere il campo dei concorrenti, scrive il giornale. Le regole per la scelta saranno fissate dai “backbenchers”, ovvero i parlamentari di seconda fila, quelli che nel giornalismo italiano si chiamano con la parola spagnola peones. Dovranno farlo entro il 21 luglio, giorno in cui comincia la pausa estiva di Westminster.
Intanto, tra le fazioni interne del partito conservatore montano i rancori e in questo clima avvelenato spunta un dossier contro Rishi Sunak, cancelliere dello scacchiere, ovvero ministro delle finanze, nel governo Johnson, dimessosi in polemica con il premier un mese fa, e ora aspirante leader. In rilievo anche la notizia che la società tedesca di tecnologie e servizi finanziari Wirecard falsificò i dati sulla sua clientela per assicurarsi un investimento di 900 milioni di euro da parte di SoftBank, e la rivolta popolare che ha deposto il presidente dello Sri Lanka.
THE TIMES
Le lotte intestine apertesi tra i Tory per la successione a Boris Johnson sono l’apertura del Times, che titola sulla contesa per la conquista della destra del partito tra due ministre del governo uscente, Liz Truss, degli Esteri, e Priti Patel, dell’Interno. Entrambe probabilmente usciranno allo scoperto oggi, e il giornale anticipa che la Truss lo farà proponendo l’economia come sua priorità e promettendo un taglio delle tasse per rilanciarla.
Le due ministre aspirano a candidarsi leader contro l’esponente della sinistra Tory più accreditato come concorrente, l’ex cancelliere dello scacchiere Rishi Sunak. I deputati conservatori, intanto, puntano a ridurre a soli due gli sfidanti, che attualmente sono nove, e per farlo dovrebbero fissare un’alta soglia di parlamentari a sostegno, tra 20 e 30, per accedere alle votazioni. Un titolo anche per l’allarme, anche sanitario, in vista dell’ondata di caldo che sta per abbattersi sulla Gran Bretagna, dove le temperature potrebbero raggiungere i 40 gradi.
LE MONDE
L’Europa che si prepara a un inverno senza il gas russo è il tema scelto da Le Monde per l’apertura della sua edizione di domenica-lunedì: “Consapevoli che Putin è padrone dei tempi e dei prezzi, i 27 predispongono piani di razionamento in caso di penuria”, scrive il giornale, che cita tra i Paesi più esposti la Germania e i baltici. L’esigenza di manutenzione con cui Mosca ha motivato la riduzione dei flussi sul gasdotto Nord Stream 1 viene considerata, scrive il giornale, pretestuosa e la sensazione è che i dieci giorni di lavori potrebbero in realtà diventare molti di più. Interessante un’inchiesta di Le Monde, posizionata a centro pagina, sulla “razzia cinese di calamari”.
Per nove mesi il quotidiano ha seguito i pescherecci della Repubblica popolare specializzati in questo tipo di cattura, e ha documentato come se ne accaparrino la quota maggiore nei mari del mondo mentre la disponibilità diminuisce progressivamente.
LE FIGARO
Davanti alla settima ondata di Covid, ormai in piena espansione, il governo scommette sulla responsabilità. Questo il titolo di apertura di Le Figaro, che evidenzia come non vengano più ritenute opportune le restrizioni che caratterizzarono la prima fase di risposta alla pandemia: “Ci sono volute sette ondate di Covid perché la ragione prevalesse sulla paura, la serenità sulla febbre. L'ansiocrazia ha altri pericoli (e dei più piccoli) per mettere alla prova le nostre menti, quella del coronavirus ora sembra essere addomesticata. Finalmente!”, scrive il quotidiano nell’editoriale in cui deride “la politica, ridotta al Consiglio di Difesa della Salute, che si è rifugiata nei dibattiti di una violenza quasi teologica dove alcuni gridavano al complotto confondendo dittatura e stupidità amministrativa”. Un titolo anche per l’emergenza gas, con la premier Borne che prevede un inverno difficile per la Francia.
EL PAIS
Gli alleati del partito socialista nella maggioranza del governo Sanchez spingono per una svolta “di sinistra” di fronte al momento difficile per inflazione e ricadute della guerra in Ucraina: politica nazionale in primo piano su El Pais, che anticipa i temi del dibattito parlamentare, in programma da domani a giovedì, sullo stato della nazione, di cui Unidas Podemos e altri ‘cespugli’ della maggioranza approfitteranno per chiedere al premier di dare alla sua azione un’impronta più chiaramente di sinistra.
Le misure che saranno richieste, scrive El Pais, sono una riforma fiscale orientata sul lavoro e maggiori investimenti pubblici nel welfare e nella sanità. Anche il quotidiano spagnolo fa parte del pool internazionale di testate che hanno collaborato nell’inchiesta sulle pratiche scorrette di Uber, cui viene dato il titolo di spalla. Più in basso l’Ucraina, con una stima sui costi pesantissimi della guerra per Kiev: un calo del 60% del Pil.
FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG
La Germania fa i conti con la riduzione delle forniture di gas russo e la Frankfurter Allgemeine Zeitung declina la notizia con ironia, giocando sulla dichiarazione del ministro dell’Economia Habeck che ha detto di aver ridotto la durata delle sue docce per risparmiare energia. “Il privato diventa politico”, dice il titolo di apertura.
L’editoriale riflette invece sul ‘favore’ che Berlino ha ottenuto dal Canada, con l’accelerazione sulla manutenzione di una turbina del gasdotto Nord Stream 1, la cui manutenzione ha causato una forte riduzione dei flussi. Ciò, secondo la Faz “manda a Mosca il segnale sbagliato che il governo federale ha fatto pressioni sul governo canadese per fare un'eccezione alle sanzioni nazionali contro la Russia e consentire la restituzione della turbina”, benché sia utile a “privare il Cremlino di una scusa” per la chiusura dei rubinetti.
Ma, prevede il giornale, “questa concessione non avrà alcuna seria influenza sulla decisione della leadership” che “troverà alcuni danni irreparabili durante i prossimi lavori di manutenzione” del gasdotto, “o eliminerà del tutto giustificazioni tecniche fragili” e semplicemente fermerà le forniture all’Occidente. A centro pagina un’intervista all’ex cancelliere Gerhard Schroeder, finito nella bufera per i suoi rapporti con Putin e che rivendica la necessità di negoziare con il leader del Cremlino per mettere fine alla guerra, invece di alimentarla mandando armi pesanti a Kiev.
CHINA DAILY
Il messaggio di Xi Jinping per l’inaugurazione a Pechino di una mostra sulla civiltà romana, uno degli eventi più importanti per l'Anno della Cultura e del Turismo Cina-Italia, in risalto sul China Daily. Xi “ha fatto appello per scambi e comprensione reciproca tra diverse civiltà”, e a sostituire la logica della superiorità con quella della convivenza”.
Il leader cinese ha sottolineato che Italia e Cina “sono rappresentanti di prima grandezza delle civiltà occidentale e orientale”, ha affermato che “il rispetto reciproco, la solidarietà e la convivenza armoniosa sono la strada giusta per lo sviluppo delle civiltà umane”, e ha espresso l'impegno cinese “a lavorare con la comunità internazionale per promuovere l'uguaglianza, l'apprendimento reciproco, il dialogo e l'inclusione tra le civiltà”. Alla mostra, riferisce il giornale, ha inviato un messaggio anche il presidente italiano Sergio Mattarella, secondo cui “la cooperazione culturale è una parte importante dell'amicizia Italia-Cina”.
QUOTIDIANO DEL POPOLO
I messaggi di Xi Jinping e Sergio Mattarella per l’apertura della mostra sulla civiltà romana a Pechino sono in evidenza anche sul People’s Daily, edizione in inglese dell’organo ufficiale del Partito comunista cinese. Xi, scrive il giornale, “ha auspicato che questa sia un'opportunità per l'Anno della Cultura e del Turismo Cina-Italia per promuovere gli scambi e l'apprendimento reciproco tra le due civiltà, rafforzare i legami tra le persone dei due Paesi e dare nuova vitalità ai legami bilaterali”, e ha sottolineato che “il rispetto reciproco, la solidarietà e la convivenza armoniosa sono la strada giusta per lo sviluppo della civiltà umana”. Mattarella, si legge sul giornale cinese, “ha affermato nella sua lettera di congratulazioni che la cooperazione culturale è una parte importante dell'amicizia Italia-Cina”.