AGI - Al 134esimo giorno di conflitto, l'esercito russo cerca di eliminare le ultime sacche di resistenza a Lugansk e di spingersi più addentro nel Donetsk, l'altra regione del Donbass, incalzando le forze ucraine schierate intorno alla città di Sloviansk.
E di fronte all'avanzata delle forze russe, che cercano di conquistare l'intero bacino minerario del Donbass, nella città prosegue l'evacuazione dei civili: Sloviansk, che prima della guerra contava 110mia abitanti, è da diversi giorni bersaglio di massicci bombardamenti russi.
"L'evacuazione è in corso", ha riferito il sindaco, Vadim Liakh, "e al momento sono rimaste 23mila persone a Sloviansk".
Intanto, secondo le autorità ucraine, i bombardamenti russi nel sud del Paese hanno provocato incendi nei campi coltivati e nelle aree di pascolo: gli incendi sono avvenuti nella Oblast di Mykolaiv, colpite le città di Pervomaiska, Novomykolaivka, Belozerka e Pervomaiske.
Tra l'altro, secondo l'ufficio stampa della regione, le truppe russe hanno sganciato bombe a grappolo, che non hanno causato vittime ma interrotto l'approvvigionamento idrico nell'area di Halytsynivska.
Dopo aver conquistato Lysychansk domenica, una settimana dopo il ritiro dell'esercito ucraino dalla vicina Severodonetsk, l'esercito russo sostiene che quasi tutta la provincia di Lugansk è sotto il suo controllo, cosa che gli ucraini continuano a negare.
"Ci sono ancora combattimenti in due villaggi", ha assicurato il governatore, Sergei Gaidai. I russi stanno ora cercando di conquistare la seconda provincia del Donbass, quella di Donetsk, per occupare così l'intero bacino minerario, che i separatisti filorussi controllavano parzialmente dal 2014.
Ma per questo devono prendere Sloviansk e Kramatorsk, le due più grandi città nella regione ancora in mano gli ucraini.