AGI - Si apre oggi la Conferenza di Lugano, che in due giorni cercherà di stilare la tabella di marcia per la ricostruzione postbellica dell'Ucraina. A prendere parte all'evento rappresentanti di istituzioni internazionali, uomini d'affari e leader politici, tra cui la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il primo ministro ceco, Petr Fiala, che ha appena assunto la presidenza di turno dell'Unione Europea.
Il "compito è davvero colossale", ha riconosciuto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che interverrà in videoconferenza.
A rappresentare Kiev una delegazione di un centinaio di persone, guidate dal primo ministro, Denys Shmygal, e dal presidente del Parlamento, Ruslan Stefanchuk, ricevuti ieri dal presidente svizzero Ignazio Cassis.
La conferenza era stata programmata prima dell'invasione russa con lo scopo originario di discutere le riforme e la lotta alla corruzione in Ucraina.
Dopo l'inizio della guerra, l'obiettivo dell'evento è diventato dar vita a una sorta di "Piano Marshall" per risollevare il Paese.
Lo sforzo finanziario necessario appare ingente. La Kyiv School of Economics ha stimato finora i danni agli edifici e alle infrastrutture in circa 104 miliardi di dollari. Secondo altre stime, l'economia ucraina ha già perso 600 miliardi di dollari dall'inizio della guerra.
Robert Mardini, direttore generale del Comitato internazionale della Croce Rossa, ha chiarito alla televisione pubblica svizzera Rts che la ricostruzione inizierà alla fine dei combattimenti, ma ha ritenuto fondamentale dare "una prospettiva positiva ai civili".
La Banca europea per gli investimenti proporrà la creazione di un nuovo fondo per l'Ucraina, che potrebbe raggiungere i 100 miliardi di euro, secondo fonti ben informate.
Liz Truss, ministro degli Esteri britannico, ha affermato che Londra sosterrà la ricostruzione della città e della regione di Kiev su richiesta di Zelensky stesso.