AGI - Il G7 va avanti con le pressioni su Mosca e cerca di infliggere un nuovo colpo all'economia della Russia: martedì il summit dovrebbe mettere al bando le importazioni di oro russo in modo da impedire agli oligarchi di usare il metallo prezioso per convertire i loro beni, aggirando le sanzioni. La mossa di Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone e Canada fa parte degli sforzi per stringere la morsa delle sanzioni su Mosca e tagliare i suoi mezzi di finanziamento per l'invasione dell'Ucraina. "Le misure che abbiamo annunciato oggi colpiranno direttamente gli oligarchi russi e colpiranno il cuore della macchina da guerra di Putin", ha dichiarato il premier britannico, Boris Johnson, in una nota.
"Dobbiamo privare il regime di Putin dei suoi finanziamenti. Il Regno Unito e i nostri alleati stanno facendo proprio questo", ha aggiunto. Le esportazioni di oro russo rappresentano un valore di decine di miliardi di dollari, ha scritto in un messaggio sul suo profilo Twitter il presidente degli Usa, Joe Biden. "Gli Stati Uniti hanno imposto a Putin costi senza precedenti per negargli le entrate di cui ha bisogno per finanziare la sua guerra contro l'Ucraina", si legge nel suo post, "insieme, il G7 annuncerà che vieteremo l'importazione di oro russo, un'importante esportazione che rappresenta ricavi per decine di miliardi di dollari per la Russia".
La Russia è il secondo produttore al mondo di oro, con un 10% del totale che viene estratto ogni anno. Secondo l'Amministrazione Usa, l'oro è la seconda voce, dopo l'energia, delle esportazioni russe. Nel 2020 l'export di Mosca ha rappresentato il 5% di quello globale. Il 90% della produzione russa è stata destinata proprio ai Paesi del G7, soprattutto alla Gran Bretagna.
Londra è stata una delle destinazioni più importanti per i metalli preziosi russi: i 15 miliardi di dollari in oro russo che vi sono arrivati lo scorso anno hanno rappresentato il 28% delle importazioni di oro del Regno Unito, secondo i dati di Un Comtrade. Le disponibilità auree russe sono triplicate dopo l'annessione della Crimea nel 2014 e il metallo prezioso è un'importante risorsa per la Banca centrale, soprattutto dopo le restrizioni imposte dall'Occidente. Le riserve auree in Russia sono rimaste invariate a 2,301,64 tonnellate nel primo trimestre del 2022 rispetto agli ultimi quattro mesi del 2021.
Un alto rappresentante dell'amministrazione statunitense ha dichiarato che il G7 farà un annuncio ufficiale sul divieto di importazione dell'oro martedì. "Le esportazioni russe di oro hanno avuto un valore di 12,6 miliardi di sterline (15,45 miliardi di dollari) lo scorso anno e i russi facoltosi hanno acquistato lingotti per ridurre l'impatto finanziario delle sanzioni occidentali", ha dichiarato il governo britannico. Oltre al divieto di importazione dell'oro, i leader del G7 hanno avuto colloqui "molto costruttivi" su un possibile limite di prezzo alle importazioni di petrolio russo, ha dichiarato una fonte governativa tedesca.
I leader del G7 si sono riuniti nel Sud della Germania per serrare i ranghi nel sostegno all'Ucraina contro l'invasione russa. Nell'incontro al Castello di Elmau, nelle Alpi bavaresi, prima di proseguire verso Madrid per i colloqui con i partner della Nato, il presidente Usa Biden, e gli altri leader delle nazioni più industrializzate affrontano l'intensificarsi delle conseguenze globali della guerra. Dall'impennata dell'inflazione all'incombente crisi alimentare e alla scarsità di energia, l'invasione russa dell'Ucraina, giunta al quinto mese, ha impantanato il mondo in una serie di crisi. I leader dovranno anche affrontare l'incombente minaccia della recessione e le pressioni sul cambiamento climatico.