AGI - Licenziati nell’arco di 32 ore. Tanto è bastato a SpaceX per mettere alla porta un gruppo di dipendenti, cinque secondo il Guardian, della compagnia aerospaziale di Elon Musk, che aveva pubblicato e condiviso una lettera (firmata da 404 dipendenti e con più di tremila visualizzazioni) di aperta critica nei confronti del magnate.
Essere additato come "una frequente fonte di distrazione e imbarazzo” (nel documento di chiedeva anche alla società di tenerlo a freno) per il suo comportamento nella vicenda Twitter e non solo, non è andato giù al miliardario (che sta chiudendo un accordo da 44 miliardi di dollari per acquistare il social).
La lettera ha fatto seguito alle recenti accuse di molestie sessuali contro Musk (una vicenda che lo ha indotto a pagare 250 mila dollari a un'assistente di volo per mettere fine a una potenziale causa per molestie sessuali, accuse che Musk nega). In ogni caso, mercoledì la lettera ha iniziato a circolare e giovedì SpaceX ha deciso di mettere alla porta il gruppo alla guida dei contestatari. Messaggio chiaro per tutti: punirne uno per educarne cento. In barba alla libertà di espressione e al diritto del lavoro.
“Il comportamento di Elon nella sfera pubblica è spesso fonte di imbarazzo e distrazione per noi, in particolare nelle ultime settimane. In qualità di nostro Ceo e nostro più importante portavoce, Elon è visto come il volto di SpaceX. I suoi messaggi non riflettono però il nostro lavoro, la nostra missione e i nostri valori” si legge in un passaggio della lettera, che ha iniziato a circolare nelle mail dei dipendenti di SpaceX e poi nelle chat di Microsoft Teams.
Gli autori della lettera avrebbero voluto una diffusione maggiore del documento ma c’erano preoccupazioni sul fatto che pubblicare copie della lettera sarebbe stato percepito come attività sindacale e che le telecamere nell'edificio SpaceX avrebbero rivelato chi le avrebbe distribuite. Prima però che la pagina di destinazione venisse chiusa, gli autori hanno ottenuto circa 3 mila visitatori unici al loro sito: 32 ore dopo la condivisione la pagina di destinazione interna del documento è stata messa offline e sono partiti i licenziamenti.
"Abbiamo troppo lavoro da portare a termine e non c'è bisogno di questo tipo di attivismo - ha scritto la presidente di SpaceX Gwynne Shotwell nella comunicazione all'azienda del documento e delle decisioni - il nostro attuale leadership team è impegnato a garantire un ambiente di lavoro eccezionale e in continuo miglioramento rispetto a qualsiasi altro che abbia mai visto nei miei 35 anni di carriera”.
Shotwell ha anche aggiunto che la lettera, non il comportamento di Musk, era fonte di distrazione per SpaceX, che ha un programma fitto di appuntamenti nei giorni e nelle settimane a venire. Non solo. Shotwell ha scritto che “la lettera, le sollecitazioni e il processo generale hanno messo i dipendenti a disagio, intimiditi e vittime di bullismo e arrabbiati perché la lettera li ha spinti a firmare qualcosa che non rifletteva le loro opinioni”.
Nel 2017, Tesla, un'altra azienda di Musk, aveva licenziato un dipendente per aver distribuito opuscoli che incoraggiavano i dipendenti a unirsi al sindacato. Due anni dopo il National Labor Relations Board aveva confermato l’illegittimità del licenziamento e il reintegro del dipendente della compagnia automobilistica. Nel 2018 Musk aveva minacciato i lavoratori di perdere le stock option se si fossero iscritti al sindacato e il National Labor Relations Board stabilì anche che il miliardario doveva eliminare il tweet in questione.