AGI - Donald Trump ha definito l’assalto al Congresso del 6 gennaio del 2021 il “più grande movimento nella storia del nostro Paese”.
L’ex presidente lo ha affermato in un messaggio sulla sua piattaforma social, “Truth”, con cui ha attaccato la commissione d’inchiesta della Camera che si avvia, proprio oggi, a mostrare una serie di documenti e testimonianze, alcuni inediti, che proverebbero il coinvolgimento dell’ex presidente nell’insurrezione.
Le audizioni saranno trasmesse in diretta, nell'ora di prime time dai grandi network statunitensi, ABC, CBS, NBC e CNN (Fox News, il canale preferito dai conservatori, ha mantenuto la sua programmazione).
La commissione ha già intervistato più di mille testimoni ed esaminato più di 140.000 documenti: le audizioni segnano il cultimine dell'inchiesta. Stasera testimonierà un agente di polizia del Campidoglio, Caroline Edwards, la prima a esser rimasta ferita dai rivoltosi; il secondo testimone sarà il regista britannico Nick Quested, che il 6 gennaio stava seguendo gli estremisti del gruppo Proud Boys, che guidò l'assalto al Campidoglio.
Sull’impatto reale dei lavori ci sono dubbi. Sebbene la commissione può chiedere l’apertura di indagini penali, l’ultima decisione tocca al dipartimento Giustizia.
Se, però, venisse lanciata una accusa diretta nei confronti di Trump, dal punto di vista politico sarebbe un atto forte. I membri della commissione, tutti Democratici a parte due Repubblicani che sono stati isolati dal resto del partito - Liz Cheney e Adam Kinzinger - sono convinti di poter arrivare a documentare quello che hanno definito un “complotto criminale volto a defraudare gli Stati Uniti”.
Le udienze previste a giugno sono sei e saranno incentrate sul tentativo messo in atto dai Repubblicani per cambiare la composizione dei ‘Grandi elettori’ di alcuni Stati e bloccare la proclamazione di Joe Biden.
L’udienza finale sarà, invece, puntata sul ruolo dell’allora presidente: cosa fece, chi aveva attorno alla vigilia e durante le ore dell’assedio al Congresso, e cosa disse.