AGI - Coi suoi 70 anni di regno, Elisabetta II, al secolo Elizabeth Alexandra Mary Windsor, è la regnante che più a lungo ha occupato il trono della quinta più antica monarchia al mondo. La sua longevità la colloca al terzo posto fra i regnanti di tutto il mondo e di tutte le epoche.
Dal 9 maggio scorso il suo operato ha superato quello del defunto re Giovanni II di Liechtenstein e, fra dieci giorni, potrebbe conquistare il secondo posto, sorpassando il re thailandese Bhumibol Adulyadej, che regnò per 70 anni e 126 giorni. Se Elisabetta dovesse rimanere sul trono ancora un paio d'anni, allora si collocherebbe al primo posto in assoluto nella storia delle monarchie: re Luigi XIV di Francia regnò infatti per 72 anni e 110 giorni.
Una vita di record quella di Elisabetta, diventata la monarca più longeva nella storia del Regno Unito nel settembre 2015, quando ha superato i 63 anni e 216 giorni sul trono della sua trisavola, la regina Vittoria.
Una vita al centro della scena e della storia
Elisabetta II è nata a Londra, nel prestigioso quartiere di Mayfair, il 21 aprile del 1926. Sposa Filippo Mountbatten, principe decatuto di Grecia e Danimarca, il 20 novembre del 1947 presso l'abbazia di Westminster e rimarrà con lui per 73 anni, fino alla sua morte avvenuta il 9 aprile del 2021.
Incoronata giovanissima, nel 1952 a soli 25 anni, per via dell'improvvisa morte del padre, re Giorgio VI, è attualmente la sovrana di ben quindici Paesi nonché capo del Commonwealth. In 70 anni di regno ha attraversato indenne trasformazioni sociali epocali, riuscendo a conquistare la stima del suo popolo grazie alla capacità di cavalcare i cambiamenti e mantenere il tipico aplom britannico anche davanti alle crisi più profonde.
Il suo carattere e la dignità con la quale ha attraversato gli attacchi del tempo, l'hanno resa uno dei personaggi storici viventi più interessanti e sicuramente fra i più rilevanti in assoluto. Col lei si celebra un'epoca, di re e regine, che forse è sulla via del tramonto. In tanti, nel Regno Unito, si chiedono infatti cosa succederà dopo. I Paesi nei quali è ancora regnante, poco alla volta, stanno diventando repubbliche e conquistando l'indipendenza.
Le ombre del passato e gli scandali
Il dibattito sul passato colonialista pesa nelle relazioni fra la Corona e i Paesi del Commonwealth. La sottile accusa di razzismo che sottintende questo dibattito si è acutizzata con le ultime vicende relative al nipote Harry e a sua moglie Meghan. Il trattamento che i media britannici hanno riservato alla moglie americana di Harry, secondo alcuni, non sarebbe potuto essere così aggressivo senza il benestare di qualcuno nel Palazzo.
E ancora, la protezione mediatica nei confronti invece del figlio "prediletto" Andrew, amico intimo di Ghislane Maxwell e Jeffrey Epstein, accusato di aver abusato una minorenne incastrata nel circolo di prostituzione della coppia criminale. Gli scandali non sono certo mancati. Andando indietro di qualche decennio, la morte di Diana e l'affare fra Carlo e Camilla, portarono la popolarità della Corona ai minimi storici.
Eppure Elisabetta è riuscita, in tutti questi anni, a mettere in pratica il famoso motto del 1939 usato dal governo britannico per incoraggiare il popolo minacciato dagli attacchi aerei durante la Seconda guerra mondiale: keep calm and carry on.
La curiosità del cognome
La famiglia del nonno paterno della regina Elisabetta era di origine tedesca. Gli antenati Federico e Dedo I, dopo aver ereditato il castello di Wettin, in Sassonia, assunsero Wettin come nome della casata. Fino al 1917, i membri della famiglia reale britannica non avevano un vero e proprio cognome ma si definivano della casata di Sassonia-Coburgo-Gotha.
Il padre della regina Elisabetta, re Giorgio VI, nacque nel 1895 come membro di questa famiglia. Il 17 luglio 1917, il nonno della regina Elisabetta, re Giorgio V, annunciò che Windsor sarebbe diventato il cognome della sua casata. Un cambiamento storico dovuto in parte al fatto che un cognome tedesco a capo del trono britannico faceva storcere il naso a molti puristi della monarchia e, in secondo luogo, perché nel corso della Prima guerra mondiale, si era sviluppato un forte sentimento anti-tedesco in Inghilterra.
Quando Elisabetta sposò l'allora tenente Philip Mountbatten, ruppe con la tradizione e non adottò il cognome del marito. Infatti, il 9 aprile 1952, dopo la sua ascesa al trono, annunciò che "io e i miei figli saremo conosciuti come la casata e la famiglia di Windsor, e i miei discendenti e i loro discendenti, porteranno il nome di Windsor".
Nel 1960, su richiesta della regina e del duca di Edimburgo, il cognome cambiò ancora in Mountbatten-Windsor. Il Privy Council dichiarò che i discendenti diretti della regina e del duca sarebbero rimasti parte della casata di Windsor ma avrebbero portato il cognome di Mountbatten-Windsor.