AGI - Il Regno Unito invierà sistemi di lanciarazzi multipli a lungo raggio all'Ucraina per difendersi dalla Russia. Lo ha confermato il ministro alla Difesa britannico, Ben Wallace.
Si tratta dei lanciatori M270 in grado di colpire obiettivi fino a 80 chilometri di distanza, offrendo "un significativo aumento delle capacit per le forze ucraine", secondo quanto dichiarato dal ministero degli Esteri britannico, come riporta la Cnn.
La mossa è stata "strettamente coordinata" con l'iniziativa degli Stati Uniti di fornire a Kiev il sistema di lanciarazzi multipli ad alta mobilita' Himars, una variante di quello che arriverà da Londra, ha aggiunto il dicastero.
"Il Regno Unito è a fianco dell'Ucraina e ha assunto un ruolo di primo piano nel fornire alle sue truppe eroiche le armi vitali di cui hanno bisogno per difendere il proprio Paese", ha affermato Wallace.
"Mentre le tattiche russe cambiano, anche il nostro sostegno all'Ucraina deve cambiare. Questi sistemi di lanciarazzi multipli consentiranno ai nostri amici ucraini di proteggersi meglio dall'uso brutale da parte della Russia dell'artiglieria a lungo raggio e che le forze di Putin hanno utilizzato indiscriminatamente per radere al suolo le citta'", ha sottolineato il ministro.
L'Italia vuole inviare soldati in Ungheria e Bulgaria
"Noi siamo già presenti in Lettonia, siamo presenti in Romania, con l'attività di sorveglianza dello spazio aereo e con la prossima Delibera missioni saremo presenti, se il Parlamento sarà d'accordo, anche in Ungheria e Bulgaria con i nostri contingenti. In Bulgaria avremo la guida di questa missione, sono missioni della Nato per rafforzare la deterrenza sul fianco est". L'annuncio arriva direttamente dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.
"La deterrenza - ha spiegato il ministro - serve per prevenire i conflitti e per rafforzare le condizioni di sicurezza. Insieme a questo c'è il lavoro che tutte le nostre Forze Armate stanno facendo in altri quadranti del mondo, con particolare attenzione al Mediterraneo in cui - ha concluso - siamo impegnati per la stabilità, per la sicurezza e per la pace".
Nuove sanzioni Usa contro oligarchi e imprese russe
Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro Mosca che colpiscono dirigenti governativi, oligarchi e società legate al presidente Vladimir Putin e a settori chiave dell'economia, oltre a limitare ulteriormente l'accesso dell'esercito russo alla tecnologia 'made in Usa'.
Nella lista del Dipartimento di Stato figurano la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova e l'oligarca Alexiei Mordashov con i suoi famigliari e le sue societa', una delle quali leader nella produzione di acciaio. Colpito anche l'oligarca immobiliarista God Nisanov.
Nella lista delle nuove sanzioni del Tesoro ci sono Serghie Roldugin (e familiari), considerato stretto alleato di Putin e il "money-manager" delle ricchezze offshore dello "zar", gli yacht e i brooker del settore allineati al Cremlino, compresa la Imperial Yachts.
Infine, il Dipartimento del commercio ha ristretto ulteriormente la capacità dell'esercito russo di ottenere tecnologia Usa e altro materiale necessario per sostenere il conflitto in Ucraina, aggiungendo alla sua black list 71 entita' in Russia e Bielorussia, portando il totale a oltre 300.
Biden: sostegno a rapida adesione Svezia e Finlandia
Il presidente Usa, Joe Biden, in un incontro con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha espresso sostegno agli sforzi volti a garantire che il processo di adesione della Finlandia e della Svezia all'Alleanza atlantica proceda rapidamente, tenendo conto degli interessi di "tutti gli alleati" nel campo della sicurezza. Lo afferma la Casa Bianca in un comunicato.mAll'incontro ha preso parte anche la vice presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris. Biden, Harris e Stoltenberg "hanno discusso dell'impatto della guerra in Ucraina sulla sicurezza transatlantica, nonché dell'importanza di rafforzare le capacità di deterrenza e difesa della Nato".
Stoltenberg: "La guerra finirà al tavolo dei negoziati"
La guerra in Ucraina "finira' al tavolo dei negoziati": lo ha affermato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine del suo incontro a Washington con il presidente americano Joe Biden.
Nato: "L'Occidente si prepari a guerra lunga, logorante"
L'Occidente deve prepararsi a una "guerra di logoramento" in Ucraina, una guerra che avra' una "lunga durata": lo ha affermato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine del suo incontro a Washington con il presidente americano Joe Biden.
"Dobbiamo essere pronti per una guerra che avra' un percorso lungo, perche' constatiamo che si tratta di una guerra diventata di logoramento", ha affermato Stoltenberg in un incontro con i giornalisti.
Raffineria slovacca: con sanzioni rischio si uno stop dell'export
Per l'unica raffineria di petrolio slovacca, Slovnaft, un'unità della Mol ungherese le sanzioni pianificate sul petrolio russo, nella loro forma attuale, vieterebbero le esportazioni di prodotti petroliferi dopo 8 mesi da Slovnaft ai suoi mercati chiave nell'Europa centrale come Repubblica Ceca, Austria e Polonia. In una nota, la raffineria fa sapere che una riduzione forzata della produzione a 124.000 barili al giorno ridurra' la raffinazione al di sotto del minimo tecnologico, rendendo anche impossibile rifornire il mercato interno.
Interpol: "Le armi inviate finiranno in mani criminali"
Le armi inviate all'Ucraina per difendersi contro i russi finiranno nell'economia illegale e nelle mani dei criminali: lo ha detto il segretario generale dell'Interpol, Jurgen Stock. "Quando le armi non saranno piu' utilizzate (in Ucraina, ndr), emergeranno le armi illegali. Sappiamo questo sulla base dell'esperienza maturata in altri teatri di guerra", ha affermato Stock, secondo quanto riporta il Guardian. "I criminali stanno gia' adesso, mentre parliamo, concentrandosi su queste armi".
"I gruppi criminali - ha aggiunto il numero uno dell'Interpol - cercano di sfruttare queste situazioni caotiche e la disponibilita' di armi, anche quelle utilizzate dai militari e anche le armi pesanti. Queste saranno disponibili sul mercato gestito dalla criminalita' organizzata e rappresenteranno una sfida". "Possiamo attenderci un arrivo di armi in Europa e anche oltre. Dobbiamo essere preoccupati e attenderci che queste armi siano oggetto di traffici non solo nei Paesi vicini ma anche in altri continenti", ha concluso Stock.
Mosca, europei saranno i primi a soffrire per l’embargo del petrolio
Gli europei saranno i primi a soffrire per gli effetti dell'embargo al petrolio russo. Lo ha detto il vice premier russo Alexander Novak in un intervento televisivo. "Saranno i consumatori europei a soffrire in primis", ha sottolineato Novak aggiungendo che ci sarà probabilmente una "grande carenza" di prodotti petroliferi nell'Ue
Von der Leyen, riduciamo la capacità di Mosca di finanziare la guerra
Grazie alla presidenza francese dell'Ue oggi è stato concordato un altro forte pacchetto di sanzioni contro Putin e il Cremlino. Di fatto, entro la fine del 2022 il 90% delle importazioni russe di petrolio verso l'Ue sarà bandito. Ciò ridurrà la capacità della Russia di finanziare la sua guerra". Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Thanks to the @Europe2022FR French Presidency, another strong package of sanctions was agreed today against Putin and the Kremlin.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) June 2, 2022
De facto 90% of Russian oil imports to will be banned by the end of 2022.
This will reduce Russia’s capacity to finance its war.
Approvato il sesto pacchetto di sanzioni della Ue
Gli ambasciatori dell'Ue hanno raggiunto un accordo sul sesto pacchetto di sanzioni a Mosca che comprende lo stop alle importazioni di petrolio russo dal prossima anno. È quanto si apprende da fonti diplomatiche europee.
L'intesa lascia fuori dalla lista dei sanzionati il patriarca Kirill, come richiesto nella giornata di ieri dal governo ungherese. L'approvazione formale avverrà mediante procedura scritta con scadenza domani mattina alle 9.
Metsola, i rappresentanti delle aziende russe banditi dal Parlamento europeo
"Con effetto immediato, i rappresentanti delle società russe non possono più entrare nei locali del Parlamento europeo". Lo ha annunciato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in un tweet. "Non dobbiamo concedere loro alcuno spazio per diffondere la loro propaganda e narrazioni false e tossiche sull'invasione dell'Ucraina" e "rimarremo uniti e determinati contro gli autocrati", ha aggiunto la presidente.
Effective immediately, Russian company representatives are no longer allowed to enter @Europarl_EN premises.
— Roberta Metsola (@EP_President) June 2, 2022
We must not allow them any space to spread their propaganda & false, toxic narratives about the invasion of #Ukraine.
We will remain united & strong against autocrats.
Mosca, sì ai negoziati ma secondo i nostri termini
I negoziati con l'Ucraina possono svolgersi, ma solo "secondo i termini formulati dalla Russia". Lo ha affermato Valentina Matviyenko, portavoce del Consiglio della Federazione, Camera alta del Parlamento russo.
"Non stiamo cercando di accelerare il processo, non insistiamo, ma abbiamo dichiarato la nostra disponibilita' a parlare nei termini che abbiamo formulato, altrimenti nessun colloquio sarà possibile", ha detto Matviyenko ai giornalisti ad Harare, capitale dello Zimbabwe, Paese legato alla Russia da decenni.
"Se il presidente e l'amministrazione dell'Ucraina comprendono la situazione attuale, i colloqui saranno possibili solo tenendo conto dei termini che abbiamo fissato e della loro inviolabilità, ma questo non significa che cercheremo di costringere l'Ucraina a fare qualcosa", ha aggiunto Matviyenko.
Kiev, 800 civili sotto l’impianto chimico di Severodonetsk
Circa 800 civili sono nascosti nel bunker dell'impianto chimico Azot di Severodonetsk, colpito nei giorni scorsi da attacchi missilistici russi. Lo ha dichiarato alla Cnn il governatore ucraino del Lugansk, Sergiy Gaidai. "Sono residenti ai quali era stato chiesto di lasciare la citta' ma avevano rifiutato", ha spiegato Gaidai", ci sono anche bambini ma non molti"
La Svezia annuncia l'invio di altre armi e aiuti economici
La Svezia fornirà altri aiuti economici e militari all'Ucraina, compresi missili anti nave, fucili e armi anti carro: lo ha reso noto il governo svedese. Il ministero delle Finanze ha precisato in una nota che il Parlamento esaminerà una proposta per aumentare di 1 miliardo di corone svedesi (circa 95,5 milioni di euro) il budget del governo centrale nel 2022. A febbraio la Svezia ha annunciato l'invio di 5mila armi anti-carro e altre attrezzature militari. Il mese seguente ha annunciato l'invio di altre 5mila armi anti-carro.
Kiev: Mosca si ritiri da Odessa per sblocco export del grano ucraino
Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri ucraino, ha invitato Mosca a ritirarsi dalle acque di Odessa per consentire lo sblocco delle esportazioni di grano ucraino. Rispondendo al ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, secondo il quale sono le mine piazzate dagli ucraini a impedire la navigazione, Nikolenko, riporta l'Ukrainska Pravda, ha chiesto a Mosca di "sbloccare immediatamente i porti di mare ucraini, smettere di bombardare Odessa e altre città costiere, ritirare la sua marina a una distanza che scongiuri attacchi a navi mercantili e non creare ostacoli alla navigazione internazionale". "Chiediamo ai Paesi la cui sicurezza alimentare potrebbe soffrire di più dall'aggressione russa contro l'Ucraina di utilizzare i loro contatti con Mosca per costringerla a togliere il blocco dei porti ucraini e porre fine alla guerra".
Orban, su Kirill rispetteremo la decisione comune dell'Ue
“L’Ungheria ovviamente rispetterà la decisione comune dell’Ue” sulle sanzioni al patriarca di Mosca Kirill”. Lo ha annunciato il premier ungherese, Viktor Orban, secondo quanto riportato sul suo portavoce, Zoltan Kovacs. Orban ha tuttavia precisato che la posizione di Budapest sul patriarca “era nota da tempo” e nessuno al vertice di Bruxelles si era opposto.
Von der Leyen, nessuna scorciatoia per adesione Ue
“Penso che sia molto importante che le riforme e gli investimenti siano collegati” in Ucraina “perché di sicuro i nostri standard e le condizioni nel processo di adesione all’Ue devono essere soddisfatti. Non ci sono scorciatoie. Ma quanto la velocità del processo dipende dal Paese stesso e dal nostro sostegno”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Globsec Bratislava Forum 2022.
Colpito e distrutto monastero a Svyatogorsk, 3 morti
Lo storico monastero ortodosso della Santa Dormizione a Svyatogorsk, nell’oblast di Donetsk, è stato distrutto, in un bombardamento, in cui sono rimasti uccisi due monaci e una suora. Lo riferisce il sito di informazione del Patriarcato di Mosca riportando quanto scrive il Metropolita Hilarion di Donetsk e Mariupol. Il bombardamento è avvenuto il 30 maggio. Altri tre monaci sono rimasti feriti. Non si conosce ancora il numero dei morti e dei feriti.
Il Cremlino: subirà nuove sofferenze da forniture armi occidentali
"La Russia raggiungerà gli obiettivi della sua operazione speciale, ma le forniture di armi occidentali causeranno più sofferenze all'Ucraina". Il monito è arrivato dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. "Il proseguimento di forniture di armi a Kiev porterà ulteriori sofferenze alla stessa Ucraina, che è strumento dei Paesi-fornitori", ha detto il portavoce.
Ue: in nostre sanzioni deroghe per crisi alimentari
"Le nostre sanzioni hanno deroghe per le crisi umanitarie e alimentari". Lo ha dichiarato la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant. Martedì il presidente dell'Unione africana, Macky Sall, nel suo intervento al vertice Ue aveva espresso preoccupazione perché le restrizioni allo Swift complicavano l'acquisto di grano e fertilizzanti russi.
Il Cremlino: la Russia "non chiuderà la finestra sull'Europa"
"Mosca non ha intenzione di chiudere la finestra sull'Europa, aperta da Pietro il Grande". Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, come riporta Ria Novosti.
Zelensky: la catastrofe è colpa russa, aumentare pressione
"La catastrofe che sta vivendo il mondo per colpa dello Stato russo ricorda la Seconda guerra mondiale, quando l'aggressione nazista minacciò la vita di intere nazioni. Per questo, dobbiamo aumentare in modo significativo la pressione sulla Russia per fermare questa catastrofe e prevenire tali aggressioni". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso al Parlamento del Lussemburgo.
Merkel condanna la "barbarica guerra di aggressione" russa
L'ex cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha condannato la "barbarica guerra d'aggressione" della Russia all'Ucraina nel suo primo discorso in pubblico dalla fine del suo incarico alla guida della Germania, sei mesi fa. In un discorso a un evento della confederazione sindacale Dgb, Merkel ha definito il conflitto "un punto di svolta dalle vaste implicazioni".
Mosca: distrutti posti di comando ucraini a Kharkiv
L'aviazione russa ha distrutto, nei pressi di Kharkiv, posti di comando appartenenti ai reggimenti Azov e Kraken dell'esercito ucraino. Lo riferisce il portavoce della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov. Nelle ultime 24 ore, in totale, ha aggiunto Konashenkov, gli aerei di Mosca hanno colpito 15 aree di concentramento truppe e depositi di munizioni e carburante presso Dolyna e Sloviansk. Durante i raid, secondo il portavoce, sono stati uccisi 240 militari ucraini. Le forze russe, conclude Konashenkov, hanno inoltre abbattuto un Su-25 nella regione di Mykolaiv.
Mosca: l'Ue sta spingendo Kiev "sull'orlo del baratro"
L'ultimo Consiglio europeo ha mostrato che Bruxelles sta costantemente spingendo Kiev sull'orlo del baratro invece di portarla a un accordo. Lo ha denunciato, in una nota, il ministero degli Esteri russo. "Nelle loro 'conclusioni', i leader dell'Ue ancora una volta non hanno detto una parola sullo scenario di una soluzione negoziata pacifica in Ucraina, che, come sapete, è bloccata da Kiev", si legge nella nota di Mosca. "Al contrario, l'Ue sta volutamente spingendo Kiev più vicino all'orlo del baratro", ha aggiunto il dicastero. La Ue, secondo la Russia, sostiene le ambizioni militari delle autorità ucraine con vaghe promesse d'integrazione, la fornitura di armi micidiali e promesse di denaro, "tra cui quello che Bruxelles non è contraria a confiscare alla Russia". "Allo stesso tempo, i mostruosi crimini di guerra commessi quotidianamente dai combattenti neonazisti ucraini e i loro abusi sui civili vengono taciuti", ha denunciato il ministero degli Esteri.
Mosca: "l'Ue degenerata in strumento contenimento"
L'Unione europea "da associazione di integrazione è degenerata in strumento di 'contenimento' della Russia, in linea con gli obiettivi geopolitici di Nato e Stati Uniti". E' l'accusa del ministero degli Esteri russo, che condanna con durezza i risultati del Consiglio europeo di questa settimana, in cui Bruxelles, tra le altre cose, ha deciso un embargo parziale all'import di petrolio russo.
Mosca: nuove sanzioni Ue destabilizzeranno mercati
"E' molto probabile che la decisione dell'Ue sull'embargo parziale del petrolio e dei prodotti petroliferi russi, nonché il divieto di assicurazione per le navi mercantili russe, provocherà ulteriori aumenti dei prezzi, destabilizzazione dei mercati energetici e interruzione delle catene di approvvigionamento". E' l'accusa del ministero degli Esteri di Mosca che in una nota commenta i risultati del Consiglio europeo del 30-31 maggio. A detta di Mosca, le nuove misure punitive concordate da Bruxelles, "accelereranno l'imminente crisi alimentare che la Ue, a parole, cerca invece di evitare".
Il Cremlino: Kiev "sta congelando" i negoziati
La Russia ha chiaramente espresso le sue richieste all'Ucraina, ma Kiev ora ha scelto di "congelare" i negoziati, probabilmente sotto pressione dei "suoi curatori" esterni. Lo ha ribadito a Ria Novosti il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, facendo riferimento indiretto agli Stati Uniti. "La parte russa ha espresso chiaramente le sue richieste. Sono ben note a Kiev, ma le autorità ucraine stanno congelando i negoziati", ha detto Peskov, aggiungendo che Kiev rifiuta i colloqui. "A quanto pare, sotto la pressione dei suoi curatori, l'Ucraina preferisce un'altra opzione", ha sottolineato il portavoce della presidenza russa.
Stoltenberg: "Nato pronta a difendere gli alleati"
“Gli Stati Uniti stanno giocando un ruolo indispensabile nella risposta all’invasione russa dell’Ucraina” ma anche la Nato è “pronta e determinata” a difendere i propri alleati. Lo ha detto il Segretario generale Jens Stoltenberg, al termine dell’incontro avvenuto a Washington con il segretario di Stato americano Antony Blinken. “Il vostro sostegno all’Ucraina - ha aggiunto - sta facendo la differenza sul campo di battaglia ogni giorno”. L’annuncio di nuovi aiuti militari a Kiev, ha commentato Stoltenberg, è “dimostrazione di vera leadership”. “Il forte sostegno garantito dalla Nato e dagli Alleati - ha continuato - aiuta a far sì che la brutale aggressione del presidente Putin non avrà successo, e che l’Ucraina prevarrà”. Il Segretario generale ha ricordato come l’Alleanza atlantica abbia “aumentato la presenza nella parte est per rimuovere ogni dubbio a Mosca sul fatto che la Nato è pronta e determinata nel difendere e proteggere tutti gli alleati della Nato”.
Zelensky: rapiti dai russi 200.000 bambini
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che 200.000 bambini ucraini sono stati portati con la forza in Russia, compresi quelli negli orfanotrofi. Zelensky durante la Giornata internazionale dei bambini nel corso del video notturno alla nazione, ha spiegato che finora 243 bambini sono stati uccisi nella guerra, 446 sono stati feriti e 139 sono dispersi. "Lo scopo di questa politica criminale non è solo quello di rubare le persone, ma di far dimenticare a coloro che sono deportati l'Ucraina", ha detto il presidente ucraino. "L'Ucraina non può essere conquistata, il nostro popolo non si arrende e i nostri figli non diventeranno proprietà degli occupanti", ha aggiunto.
La Duma: "Gli Usa non vogliono l'Ucraina indipendente ma una colonia"
"Gli Stati Uniti non hanno bisogno di un'Ucraina indipendente, perché vogliono farne una propria colonia, spremerne tutte le risorse e utilizzarle per indebolire la Federazione russa". Lo ha denunciato il presidente della Duma di Stato, la Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin, sul suo canale Telegram.
I russi controllano oltre i due terzi della città di Sievierdonetsk
Le forze russe controllano più di due terzi della città dell'Ucraina orientale di Sievierdonetsk. Lo riferisce il governatore regionale di Luhansk. Serhiy Gaidai ha affermato che un certo numero di civili si sta riparando dai bombardamenti russi all'interno di un impianto chimico mentre il capo dell'amministrazione cittadina ucraina, Oleksandr Stryuk, ha affermato che le forze ucraine detengono solo il 20% della città, la maggiore ancora controllata da Kiev nella regione di Luhansk. La perdita di Sievierodonetsk "è improbabile che sia il punto cruciale" della campagna russa nel Donbas, ha affermato un funzionario occidentale al quotidiano britannico Guardian.
Il Wsj: centinaia di soldati russi hanno disertato
Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina sono stati centinaia i soldati russi che hanno disertato, fuggendo dalla guerra o rifiutandosi di prendervi parte soprattutto durante le battute iniziali dell'invasione. E' quanto scrive il Wall Street Journal. Secondo il quotidiano le diserzioni stanno mettendo in difficoltà la Russia su come comportarsi con questi soldati. Finora le sanzioni sono state limitate al licenziamento formale ma il fatto che Mosca non abbia dichiarato guerra a Kiev riduce le possibilità di presentare accuse penali contro i disertori.
Usa, incontro con alleati Nato del Baltico
Gli Stati Uniti hanno parlato con gli alleati del Baltico riguardo la situazione legata all’invasione russa dell’Ucraina. Lo ha detto il consigliere alla Sicurezza nazionale per la Casa Bianca Jake Sullivan. I partecipanti, che erano i rispettivi responsabili e consiglieri sulla sicurezza per i propri Paesi, hanno discusso degli “sforzi congiunti per rinforzare la nostra difesa e sicurezza collettiva” e della preparazione del vertice Nato in programma a Madrid il 29 e 30 giugno. Alla conference call hanno partecipato rappresentanti di Lituania, Lettonia e Estonia.