AGI - Gli occhi del mondo sono rivolti in queste ore a Ivanovo, a nord-est di Mosca: qui, come riferisce Interfax, sono iniziate esercitazioni delle forze armate russe nelle quali viene testato un nuovo e potente missile balistico intercontinentale del modello Yars, capace di coprire una distanza di 10 mila chilometri. Ebbene, l'RS-24 Yars in servizio attivo nelle forze aerospaziali russe, noto anche come Topol-MR, è al centro dell'attenzione internazionale in quanto equipaggiato con testate termonucleari.
Testato per la prima volta nel 2007 e in servizio attivo dal 2010 per sostituire gli oramai obsoleti R-36 e UR-100N, è armato con almeno quattro testate indipendenti. Al marzo 2020, sarebbero in servizio 126 missili RS-24 in versione mobile e 14 da silo. Una nuova versione di quest'arma, denominata Yars-S, è stata introdotta a partire dal 2018.
Il nome Yars è un acronimo della frase "Ya dernaya Raketa Sderzhivaniya", che in russo significa per l'appunto "razzo di deterrenza nucleare". Si tratta, come detto, di un missile con testate nucleari a combustibile solido a tre stadi, sviluppati dal Mitt (Moscow Institute of Thermal Technology), che rispetto alla gittata di 10 mila chilometri è dato ad una possibilità massima di errore di 150-200 metri.
Conosciuto anche con il nome in codice Nato SS-27 Mod2, può essere lanciato sia da veicoli su ruote specializzati (come l'MZKT-79221, sviluppato dall'azienda bielorussa Mzkt) che da silos, il che ne renderebbe più complicata l'intercettazione.
Lungo 22,5 metri e con diametro di 2 metri, stimato 49 mila chilogrammi a peso totale al lancio, lo Yars possiede più testate nucleari che possono essere guidate per colpire indipendentemente più bersagli. Inoltre, il missile sarebbe in grado di compiere manovre in volo e di dispiegare diverse 'esche' sia attive che passive: una caratteristica, questa, che permetterebbero allo Yars di mettere a dura prova i moderni sistemi di difesa missilistica, secondo qualcuno finanche lo scudo missilistico degli Usa.
Peraltro, l'RS-24 è sfilato anche alla grande parata militare delle forze armate russe del 9 maggio: a detta degli osservatori, con questa scelta il presidente Vladimir Putin ha inteso dispiegare agli occhi del mondo le potenzialità belliche della Russia.