AGI - L’accordo dell’Ue sull’embargo al petrolio russo è la notizia di primo piano sui quotidiani americani, come su quelli europei che hanno fatto in tempo a pubblicare la notizia, giunta solo nella tarda serata di ieri, quando alcuni giornali avevano già chiuso. La stampa statunitense continua a dare ampio spazio alla strage nella scuola elementare di Uvalde, mentre su quella europea i temi sono diversificati in base alla rilevanza delle notizie nazionali: così in Francia tiene banco la polemica sulla deblace organizzativa della finale di Champions League, in Gran Bretagna l’allargarsi della ribellione dei Tory contro Johnson, in Spagna il quarantennale dell’ingresso di Madrid nella Nato. Le testate cinesi puntano, invece, sull’investitura ufficiale del nuovo leader di Hong Kong.
Washington Post
Il dibattito sul controllo delle armi da fuoco negli Usa si è riacceso dopo la strage nella scuola elementare di Uvalde, e il Washington Post gli dà spazio raccontando una storia privata, che ha grande evidenza in prima pagina. È quella di un insegnante di storia in pensione, il sessantottenne texano Richard Small, repubblicano, membro della NRA, la National rifle association che raccoglie i più accaniti sostenitore delle armi, possessore di fucili d’assalto: l’eccidio di bambini lo ha turbato e lo ha fatto ricredere.
Small ha consegnato le sue armi alla polizia e si esprime ora in favore di norme più restrittive in materia. Questa senile conversione è impaginata in fascia alta tra due titoli di cronaca: un servizio su come negli Usa cresca il consenso per l’energia nucleare, ritenuta necessaria per invertire il cambiamento climatico, e i piani dell'amministrazione Biden per una graduale svolta nello screening dei migranti che varcano il confine meridionale degli Stati Uniti.
A partire da oggi, in alcuni varchi del Texas saranno valutati da funzionari addetti all’asilo invece che dalle forze di polizia di frontiera. Un reportage dall’Ucraina racconta la paura degli abitanti di Chernihiv, non distante dal confine con la Russia, di una nuova invasione putiniana.
New York Times
Mentre tiene ancora in primo la strage di Uvalde e insiste sull’esigenza di norme più restrittive in materia di armi da fuoco (titolo: “Qual è il limite di quanto possiamo piangere?”), il New York Times dà grande evidenza in prima pagina all’intesa raggiunto dall’Ue per un embargo sul petrolio russo.
“L'accordo è l'ultima e più ampia dimostrazione di quanto in più di tre mesi di guerra, i leader europei siano diventati disposti a prendere, in risposta all'aggressione e alle crescenti atrocità russe, misure che consideravano troppo estreme quando è iniziata l'invasione”, sottolinea il giornale, che cita analisti secondo cui “la Russia, offrendo sconti rispetto al prezzi sui mercati mondiali, continuerà a trovare acquirenti per il suo greggio, ma è probabile che il volume delle vendite e i profitti diminuisca in modo significativo una volta entrato in vigore l'embargo”.
Tra gli altri titoli, si segnala un servizio sulla campagna di reclutamento di attivisti avviata da Cleta Mitchell, uno degli avvocati che nel 2020 lavorò al tentativo di Trump di ribaltare per via giudiziaria il risultato delle elezioni: i militanti, che la stessa Mitchell sta formando, faranno da osservatori anti brogli nei seggi elettorali.
Wall Street Journal
L’intesa dell’Ue sull’embargo per il petrolio russo è in risalto sul Wall Street Journal, che lo definisce “un grande passo in avanti nella lotta economica contro Mosca”, e sottolinea che ha avuto un immediato effetto sui mercati: una spinta al rialzo del greggio, che ha subito raggiunto i massimi da due mesi a questa parte.
Il giornale spiega che dall’embargo sono escluse per ora le forniture veicolate tramite oleodotti, ossia circa un terzo degli acquisti europei, e che la previsione è di raggiunge gradualmente, con un processo che richiederà diversi mesi, un taglio del 90% delle importazioni di petrolio dalla Russia.
A centro pagina, i primi funerali dei 19 bambini uccisi nella scuola elementare di Uvalde, e più sotto le notizie finanziarie, tra le quali il crollo dei prezzi del legname dovuto al rialzo dei tassi interesse deciso dalla Fed, e la penuria di lavoratori stagionali negli Usa, dove le aziende non trovano abbastanza personale nonostante offrano incentivi salariali per attrarre.
Financial Times
“Un populista in corsa per la presidenza”, titola il Financial Times che mette nella fascia alta della prima pagina le elezioni in Colombia, dove il miliardario Rodolfo Hernandez, definito dal giornale “un Trump colombiano” e presentatosi da indipendente, ha ottenuto il 28% al primo turno e va al ballottaggio con il candidato della sinistra Gustavo Petro, in vantaggio con il 40,44% dei voti.
A centro pagina, la notizia che il produttore di microchip Qualcomm intende acquisire una quota di Arm, l’azienda britannica di processori con sede a Cambridge, e di creare con i concorrenti un consorzio per mantenerne la “neutralità” in un mercato altamente competitivo.
“Bisogna che partecipino molte società in modo che Arm possa restare indipendente”, ha detto a Ft il capo di Qualcomm, Cristian Amon. L’operazione ha messo a rumore la politica in Gran Bretagna, dove da alcuni deputate sono venute richieste al governo di comprare una ‘golden share’ di Arm. Più in basso, le scuse della Francia per il caos alla finale di Champions League disputata sabato scorso a Parigi.
The Times
Aumentano le difficoltà interne per Boris Johnson dopo il rapporto dell’alta funzionaria governativa Sue Gray sulle feste a Downing Street durante il lockdown: altri quattro deputati Tory si sono espressi pubblicamente per un cambio di leadership, e con questa notizia apre il Times. Sale a così a 29 il numero dei parlamentari conservatori che chiedono al premier di farsi da parte, e il quotidiano sottolinea che quando fu silurata Theresa May nel 2018 erano stati solo 27 a uscire allo scoperto, su 48 firmatari di lettere di sfiducia.
Per di più, nota il Times, altri 13 deputati Tory, pur non spingendosi a chiedere le dimissioni, hanno apertamente criticato Johnson dopo la pubblicazione del rapporto Gray. A centro pagina, il caos di ieri negli aeroporti britannici, con molti voli in forte ritardo o anche cancellati, a causa dei tagli di personale decisi durante il Covid dalle compagnie aeree, che ora non sono in grado di gestire giornate di partenze di massa, come quella per il lungo ponte del giubileo di platino della regina, a causa dell’insufficienza di equipaggi, addetti agli imbarchi e staff logistico.
Il giornale dà anche spazio allo studio di un’università cinese, quella di Guangzhou, secondo cui un consumo “moderato” di caffè, ossia berne da una a tre tazze e mezzo al giorno, allunga la vita, riducendo del 33% i rischi di morire prematuramente.
Le Monde
“Stade de France: fallimenti a catena” è il titolo di apertura di Le Monde che dà spazio alla polemica ancora viva in Francia per la gestione disastrosa della finale di Champions League disputata a Parigi di Liverpool e Real Madrid. Una polemica, sottolinea il giornale, surriscaldata dal clima elettorale per l’imminente tornata delle legislative, e che riguarda la capacità francese di gestire grandi eventi, anche in vista di appuntamenti molto importanti, come la coppa del mondo di rugby nel 2023 e le Olimpiadi nel 2024.
In grande rilievo ancora il clima, tema cui Le Monde è molto attento e che era in apertura dell’edizione di domenica/lunedì. Il quotidiano mette l’accento sulla necessità urgente di una svolta di “sobrietà energetica” nei comportamenti individuali: “Dobbiamo cambiare le nostre pratiche, accettare di riconsiderare i nostri stili di vita individuali e collettivi, ad esempio usando meno l’automobile o consumando meno carne”, scrive Le Monde, e avverte che non accetteremo spontaneamente di farlo “c'è un grande rischio che la sobrietà finisca per essere imposta brutalmente invece di essere scelta”.
Le Figaro
Il fiasco del servizio d’ordine alla finale di Champions League tra Liverpool e Real Madrid allo Stade de France di Parigi ha ricadute politiche e mette in difficoltà il ministro dell’Interno, Gerard Darmanin, come evidenzia Le Figaro nel suo titolo di apertura. “Il ministro denuncia un traffico ‘industriale’ di biglietti falsi che sarebbe all’origine del caos la sera della finale. Ma gli inglesi e l’opposizione lo accusano di svicolare” dalle sue responsabilità, scrive il giornale.
Altro tema in evidenza sulla prima pagina, l’inflazione. In chiave, anche qui, politica con una critica alla politica del governo che sta preparando un piano di aiuti alle famiglie, secondo il giornale non sostenibile per i conti pubblici francesi.
️ "Pour régler ces problèmes, la ministre des Sports (@AOC1978) a demandé à ce qu'on étudie que les billets soient infalsifiables, totalement numériques pour toute compétition en France" @GDarmanin dans #LE20H de @GillesBouleau sur #TF1 > https://t.co/LYL1AlaVhS . pic.twitter.com/axMdvZb1zb
— TF1Info (@TF1Info) May 30, 2022
El Pais
L’Ue trova un compromesso per un embargo parziale sul petrolio russo: così titola in apertura El Pais, che evidenzia come si tratti di “un accordo al ribasso per tagliare le forniture via mare, il che permetterà all’Ungheria di fare scorte con il suo oleodotto”.
Siamo insomma lontani, osserva il quotidiano, da quel “blocco totale” che la Commissione avrebbe voluto, ma rinviando a una seconda fase lo stop alle importazioni via oleodotto è stata “salvata l’unità dell’Ue”. Spazio, a centro pagina, alle celebrazioni svoltesi a Madrid per il quarantesimo anniversario dell’ingresso della Spagna nella Nato.
Re Felipe, davanti al segretario generale dell’alleanza, Stoltenberg, ha detto di condividere il rafforzamento a Est, ma ha chiesto di non trascurare il fianco sud, minacciato dall’avanzata del jihadismo in Africa. Un titolo per la sesta puntata delle intercettazioni dell’ex commissario di polizia Villarejo, che riguardano sue conversazioni con dirigenti del Partito popolare e che il giornale pubblica in esclusiva da alcuni giorni.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Una notizia di politica interna è in apertura sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, l’addio alla politica di Volker Bouffier, tra i più autorevoli dirigenti della Cdu, e dal 2010 capo del governo dell’Assia, con un record assoluto di permanenza al vertice di un Land.
A centro pagina, un altro fatto politico: l’intesa raggiunta dalla coalizione ‘semaforo’ di governo (Spd, Verdi e liberali) con la Cdu sul fondo speciale da 100 miliardi per l’ammodernamento delle forze armate. L’accordo spiana la strada alla necessaria modifica della Costituzione, che richiede una maggioranza dei due terzi in Parlamento. Il giornale non ha fatto in tempo a pubblicare la notizia, giunta in tarda serata, del compromesso trovato dai leader Ue sull’embargo al petrolio russo, e dunque presenta un servizio, superato dagli eventi, sul braccio di ferro con Orban.
China Daily
L’incontro a Pechino tra Xi Jinping e il nuovo leader di Hong Kong, John Lee, è tra i fatti del giorno per il China Daily. Il presidente “ha sottolineato il ruolo decisivo del nuovo sistema elettorale della Regione amministrativa speciale di Hong Kong nel consentire a vari settori di contribuire congiuntamente alla crescita della città, affermando che il sistema deve essere apprezzato e mantenuto a lungo termine”, scrive il giornale.
Nel colloquio, Xi ha espresso a Lee “il pieno riconoscimento e il sostegno” del governo centrale, e ha ribadito “l’impegno a perseguire e attuare senza tentennamenti la politica ‘un Paese, due sistemi’”.
Al nuovo capo dell’esecutivo di Hong Kong, Xi ha additato il compito di guidare “la transizione dalla stabilità alla prosperità” dell’ex colonia, e lo ha richiamato a dare “nuova vitalità” alla crescita dell’ex colonia britannica, che accusato una contrazione dell’economia del 4% su base annua nel primo trimestre 2022 a causa delle restrizioni anti Covid.
Quotidiano del Popolo
Xi ha “piena fiducia” nel nuovo leader di Hong Kong e spera che introdurrà “nuovi cambiamenti” nell’ex colonia britannica: così titola il People’s Daily, edizione in inglese dell’organo ufficiale del Partito comunista cinese, che dà risalto all’incontro tra il presidente e il neo eletto John Lee, che nell’occasione ha ricevuto da Pechino l’investitura ufficiale come capo del governo locale.
“Esperti sia nel continente che a Hong Kong considerano la conferma di Lee da parte del governo centrale come una condizione importante per i funzionari di Hong Kong, patrioti con una posizione ferma che agiscono nell'avanzare le riforme per risolvere i problemi profondamente radicati che la società di Hong Kong ha dovuto affrontare nel corso del decenni passati e nel portare la città in un nuovo futuro”, scrive il giornale.
E aggiunge: “Poiché il 2022 segna anche il 25esimo anniversario del ritorno della città nella madrepatria, il messaggio lanciato dal governo centrale è chiaro. Il principio ‘un Paese, due sistemi’ non cambierà poiché Xi ne ha pienamente riconosciuto la pratica negli ultimi 25 anni e ha anche indicato una nuova direzione per il futuro poiché la città sta cambiando dal caos all'essere ben governata e prospera”. Insomma, di autonomia non si discute.