AGI - Severodonetsk è già per un terzo russa, ma la resistenza ucraina continua e la città strategica nel cuore del Donbass, sotto assedio da settimane e dove è stato ucciso un giornalista francese di BFMTV, non è ancora interamente accerchiata.
Secondo l'analisi dell'intelligence britannica, però, per ottenere "l'obiettivo politico" di "occupare l'intero territorio degli Oblast di Donersk e Lugansk", ora "la Russia dovrà assicurarsi altri target strategici impegnativi oltre a Severodonetsk, tra cui la città chiave di Kramatorsk e la strada principale M04 Dnipro-Donetsk".
Ancora, spiegano gli 007 della Difesa del Regno Unito, "la cattura di Lyman da parte della Russia sostiene il suo sforzo operativo principale, che probabilmente rimane l'accerchiamento di Sieverodonetsk e la chiusura della sacca intorno alle forze ucraine nell'Oblast di Luhansk", anche se "le vie di accesso alla sacca rimangono probabilmente sotto il controllo ucraino".
"La Russia ha ottenuto maggiori successi locali rispetto all'inizio della campagna, ammassando forze e fuoco in un'area relativamente piccola. Questo costringe la Russia ad accettare rischi in altre zone del territorio occupato", è la spiegazione degli analisti britannici.
Per quanto riguarda la situazione attuale, secondo l'Institute for the study of war le forze russe sono concentrate vicino a Izyum per rinnovare l'offensiva verso Slovyansk e Barvinkove ma con gli attacchi condotti finora non hanno ottenuto avanzamenti. Progressi graduali sono stati verso Slovyansk e probabilmente assalteranno la città stessa nelle prossime settimane.
A Kharkiv, i russi puntano invece a impedire che una controffensiva ucraina raggiunga il confine con la regione russa di Belgorod. Quanto all'oblast di Kherson, in parte sotto controllo russo, il contrattacco ucraino ha ottenuto un effetto di disturbo ma non avanzamenti negli ultimi giorni; i russi cercano di superare il fiume Inhulets, affluente del Dnepr, per conquistare la testa di ponte ucrania sulla riva orientale, ma per ora senza successo. Intanto, da Kiev il ministero dell'Interno lancia l'allarme: neanche la capitale, nonostante la situazione apparentemente tranquilla dopo l'iniziale rinuncia dei russi a conquistarla, è esente da rischi e gli attacchi sono sempre possibili.