AGI - "Ora che l'Occidente è in una posizione dittatoriale, i nostri legami economici con la Cina cresceranno ancora più velocemente": parlando dinanzi a un gruppo di liceali, in una sessione di domande e risposte, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha ribadito l'obiettivo di "sviluppare relazioni amichevoli con il vicino più prossimo".
"Abbiamo un lungo confine con la Repubblica popolare cinese e interessi comuni nel sostenere i principi di giustizia e multipolarità negli affari internazionali", ha detto Lavrov, secondo la trascrizione pubblicata sul sito web del ministero russo. "C'è un vantaggio economico reciproco. Ora il centro dello sviluppo mondiale si è spostato in Eurasia. Attualmente disponiamo della più ampia rete di partnership nella regione eurasiatica. Dobbiamo fare affidamento su di loro nell'ulteriore sviluppo del nostro Paese, delle sue capacità di trasporto, transito e logistica. Sono convinto che questa sia la strada giusta".
Anche perché, ha proseguito Lavrov, i Paesi occidentali hanno dimostrato la loro "incapacità di negoziare", quindi "sedersi e sperare che McDonald's, ad esempio, torni nel Paese significherebbe non fare nulla per la Russia. "Sono convinto che (affidarsi alla rete di partnership sviluppata dalla Russia nella regione eurasiatica) sia la strada giusta. Sperare che McDonald's torni (lo dico cosi' rudemente) significa di nuovo sedersi e non fare nulla, aspettare che arrivino i pezzi di ricambio e ci forniscano alcuni componenti, i semiconduttori. No, i nostri partner occidentali hanno dimostrato, e non per la prima volta, di essere incapaci di negoziare".