AGI - A quasi tre mesi dall'invasione russa dell'Ucraina, l'offensiva delle forze di Mosca prosegue in Donbass: la regione orientale è un "inferno", ha denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando che non si tratta di "un'esagerazione".
Nel suo discorso, il leader di Kiev ha fatto riferimento al "brutale e assolutamente inutile bombardamento di Severodonetsk", "i bombardamenti di altre città, gli attacchi aerei e missilistici dell'esercito russo". Conferme sono arrivate dal governatore ucraino della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai, secondo il quale "i russi stanno bombardando Severodonetsk molto intensamente, fino a 15 mila persone restano nei rifugi, i pozzi nei vecchi distretti della citta' sono stati preservati per fornire acqua alla popolazione. Tutte le torri per cellulari sono fuori uso" e "il 70% dei palazzi alti sono distrutti o danneggiati".
Una scuola è stata colpita e sono rimaste uccise tre persone. Da Mosca, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha riferito che l'avanzata delle forze russe sul Donbass si è ampliata e a breve la conquista del territorio della "Repubblica popolare di Lugansk" sarà raggiunta. Quanto a Mariupol, l'assedio all'acciaieria Azovstal continua e a oggi sono 1.908 i soldati ucraini che si sono arresi. Il comandante del battaglione Azov, Denys Prokopenko, ha annunciato in un video di aver ricevuto l'ordine da Kiev di "salvare la vita dei soldati" rimasti e di arrendersi.
Secondo l'intelligence britannica, "un numero imprecisato di forze ucraine rimane all'interno della fabbrica. Una volta che la Russia si sarà assicurata Mariupol, è probabile che sposterà le proprie forze per rafforzare le operazioni nel Donbass".
Nell'aggiornamento sulla situazione sul campo, gli 007 di Londra hanno sottolineato che "la tenace resistenza ucraina a Mariupol significa che le forze russe nell'area devono essere riequipaggiate e ristrutturate prima che possano essere ridistribuite efficacemente. Questo può essere un processo lungo se eseguito a fondo".
Tuttavia, "i comandanti russi sono sotto pressione per raggiungere risultati operativi". Questo "significa che probabilmente la Russia ridistribuirà rapidamente le proprie forze senza un'adeguata preparazione, il che rischia un ulteriore logoramento delle forze".
Da parte sua, lo Stato maggiore di Kiev ha fatto sapere che "nelle ultime 24 ore sono stati respinti 14 attacchi nelle direzioni di Donetsk e Lugansk, otto carri armati, quattordici unità di veicoli corazzati da combattimento e sei unità di veicoli russi sono stati distrutti", insieme all'abbattimento di un drone Orlan-10. Le forze di Mosca nel mar Neo e nel Mar Azov "continuano a bloccare le navi civili", ha aggiunto in una nota.
Ancora scintille tra Berlino e Kiev: dalla Germania, l'ambasciatore ucraino Andrij Melnyk è tornato ad attaccare il cancelliere tedesco Olaf Scholz sulla fornitura delle armi. Nonostante la decisione del Bundestag di inviare armi pesanti risalga a oltre tre settimane fa, "abbiamo l'impressione che si stia attendendo finché non arrivi un cessate il fuoco", ha detto il diplomatico. Intanto Mosca ha fatto sapere che costruirà nuove basi nella Russia occidentale in risposta all'espansione della Nato, dopo la richiesta di adesione presentata da Svezia e Finlandia.
"Entro la fine dell'anno, 12 unità militari e divisioni saranno stabilite nel distretto militare occidentale", ha precisato Shoigu.