AGI - Nell'86esimo giorno della guerra in Ucraina, l'offensiva delle forze di Mosca prosegue con forza in Donbass.
La regione orientale è un "inferno" e completamente distrutta, ha denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il portavoce del ministero della Difesa di Kiev, Oleksandr Motuzyanyk, ha aggiunto che "la situazione nell'area delle ostilità è tesa e mostra segni di ulteriore aggravamento. Le forze di occupazione russe stanno usando fuoco intenso lungo l'intera linea di contatto e stanno cercando di colpire con l'artiglieria nella profondità della difesa delle truppe ucraine".
Secondo quanto riferito da Kiev, le forze russe hanno lanciato un massiccio bombardamento di artiglieria contro Severodonetsk, uno degli ultimi bastioni ucraini a Lugansk, una delle due regionali orientali, che Mosca e i combattenti filorussi hanno proclamato come Stati indipendenti.
"Il 70% dei palazzi alti sono distrutti o danneggiati", ha fatto sapere il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai, aggiungendo che una scuola è stata colpita uccidendo tre persone.
Da Mosca, il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu ha riferito che l'avanzata delle forze russe sul Donbass si è ampliata e a breve la conquista del territorio della "Repubblica popolare di Lugansk" sarà raggiunta.
Severodonetsk e la sua città gemella Lyshchansk sono la parte orientale di un fazzoletto di terre sotto controllo ucraino che la Russia mira a conquistare da metà aprile dopo non essere riuscita a catturare la capitale Kiev.
Nonostante la perdita di terreno altrove, nelle ultime settimane, le forze russe sono avanzate sul fronte di Lugansk, in quella che alcuni analisti militari vedono come una spinta importante per raggiungere l'obiettivo di conquistare tutto il territorio rivendicato dai ribelli filo-russi nell'Est.
La presa di Lugansk e Donetsk consentirebbe a Mosca di rivendicare la vittoria dopo aver annunciato, il mese scorso, che era questo ormai il suo obiettivo.
Per quanto riguardo il Sud, il ministero della Difesa ucraino ha avvertito che c'è un'elevata minaccia di attacchi missilistici dal Mar Nero.
"I gruppi navali degli occupanti nel Mar Nero e nel Mar d'Azov continuano a bloccare le partenze delle navi civili", ha denunciato il portavoce del ministero della Difesa di Kiev, Oleksandr Motuzyanyk, riferendo che secondo l'intelligence "due navi con una portata totale fino a 16 missili da crociera sono pronte per l'uso nel Mar Nero".