AGI - Al di là dei combattimenti isolati che continuano nel Donbass e nelle altre regioni dell’Ucraina, e delle bombe che occasionalmente escono dal confine per colpire i villaggi russi vicini alla frontiera, la situazione sul terreno all’85/mo giorno dell'invasione di Mosca appare poco mossa, o addirittura in stallo.
La stessa Nato, secondo quanto riferisce la stampa americana citando un funzionario dell’Alleanza “con competenze di intelligence”, non si aspetta “progressi significativi” per nessuna delle due parti coinvolte nel conflitto, e questo potrebbe valere anche per le prossime settimane.
Il ministero della Difesa britannico ha posto l’accento, nel bollettino di intelligence diffuso oggi, sulla rimozione, da parte di Mosca, di alcuni importanti responsabili militari, ritenuti responsabili dei fallimenti della prima parte dell’invasione. In particolare, sottolinea Londra, dopo questi “licenziamenti, “molti ufficiali coinvolti nell'invasione dell'Ucraina saranno probabilmente sempre più distratti" dall'attività bellica per cercare di "evitare la propria responsabilità personale”.
Questo atteggiamento dei vertici militari individuato dall'intelligence della difesa britannica “metterà ulteriormente a dura prova il modello centralizzato di comando e controllo della Russia, in quanto gli ufficiali cercheranno sempre più di rimandare le decisioni chiave ai loro superiori. In queste condizioni sarà difficile per la Russia riprendere l'iniziativa", secondo l’analisi degli 007 britannici.
Sul terreno, la Difesa russa ha quantificato in 1730 il numero di militari ucraini che si sono arresi all'Azovstal di Mariupol da lunedì scorso; di questi, 81 sono feriti. Le autorità locali russe hanno invece segnalato questa mattina la morte di un civile in seguito all’attacco sul villaggio di Tetkino nella regione di Kursk.
Quanto allo stato maggiore ucraino, stamattina ha evidenziato le perdite subite dai russi nei tentativi di avanzata su Sloviansk, precisando che nonostante i continui attacchi su un ampio fronte, nelle ultime 24 ore non si sono registrati progressi nella conquista del territorio orientale del Paese. Gli attacchi sono continuati anche nelle parti della regione di Lugansk ancora sotto controllo ucraino, e la difesa ha tenuto in particolare a Severodonetsk.