AGI - Marine Le Pen non si ripresenterà alle elezioni presidenziali francesi "salvo eventi eccezionali": lo ha detto in un'intervista a Le Figaro, pubblicata dal sito web del quotidiano. "Penso che tre presidenziali siano già un percorso, che mi ha consentito di far crescere le nostre idee dal 18% al 42%. In 10 anni è una bella crescita", spiega la leader del Rassemblement National.
"Il ruolo del nostro movimento nei prossimi anni sarà, da una parte, quello di concepire il progetto nazionale del ventunesimo secolo, dall'altra, quello di far emergere una nuova elite. E Jordan Bardella (presidente del partito, ndr) mi sembra molto adeguato per farlo", aggiunge Le Pen.
Uno dei grandi fallimenti del presidente rieletto, Emmanuel Macron, è proprio stato quello "di non aver fatto emergere nessuno", osserva Le Pen, che tre settimane fa e' stata sconfitta per la seconda volta da Macron nella corsa per l'Eliseo.
Dal padre Jean-Marie alla guida del partito
A quasi 54 anni, la leader del Rassemblement National sembra quindi mettere una croce sull'Eliseo. La figlia di Jean-Marie, fondatore del Front National, il partito "fascista", è stata candidata nel 2012, nel 2017 e nel 2022. Nelle ultime due edizioni è stata sconfitta da Emmanuel Macron al ballottaggio.
Il suo percorso politico è segnato da una crescita costante dei consensi: alle presidenziali del 2012 ottenne il 17,90% al primo turno, posizionandosi terza e, quindi, non riuscendo a qualificarsi per il ballottaggio, che oppose Nicolas Sarkozy a Francois Hollande; nel 2017, invece, si qualificò per il ballottaggio (un risultato storico) ma perse contro Emmanuel Macron sfiorando il 34% dei voti; nelle elezioni dello scorso aprile è stata di nuovo sconfitta da Macron al secondo turno, ma migliorando nettamente il risultato di 5 anni prima, arrivando al 41,45%.
Madre di tre figli, avvocato di professione, Le Pen è entrata in politica a 18 anni con il partito del padre. Nel 1989 è in lista per le elezioni municipali a Saint-Cloud e dopo varie candidature diventa consigliera regionale del Nord-Pas-de-Calais nel 1998. Nel 2004 si candida invece alle elezioni europee, riuscendo a essere eletta.
Al Parlamento di Strasburgo resta fino al 2017 (dal 2010 al 2015 torna anche a essere consigliera regionale del Nord-Pas-de-Calais). La sua sfida è rinnovare il Front National. Dopo aver preso la leadership nel 2011, al posto del padre, impegna tutte le forze per cambiare l'immagine del partito, considerato da sempre impresentabile.
Nella visione di Le Pen il Fronte deve essere un partito di gente che vuole riappropriarsi del proprio Paese. Così fanno l'ingresso nuovi dirigenti provenienti da una destra più istituzionale, come Florian Philippot. Nel 2018 Le Pen cambia proprio il nome al partito, che diventa il Rassemblement National.