AGI - C’è attesa, sui giornali internazionali, per il discorso di Putin alla parata solenne di Mosca per l’anniversario della vittoria nella seconda guerra mondiale. Nei commenti si sottolinea l’uso strumentale della ricorrenza storica da parte del leader del Cremlino, e si prevede che sfrutterà l’occasione per una nuova e più diretta sfida all’Occidente.
Altro tema presente sulle prime pagine è quello delle sanzioni, con gli Usa che varano un’ulteriore stretta mirata su Gazprombank, il G7 che si impegna a ridurre la dipendenza energetica da Mosca e l’Ue che fatica a trovare l’unità necessaria a un embargo sul petrolio proponendo ai recalcitranti, Ungheria in testa, di applicarlo solo dal 2024. Trovano spazio anche due elezioni che si sono tenute ieri, nel Land tedesco dello Schleswig-Holstein, dove ha trionfato la Cdu che inverte così la tendenza negativa, e a Hong Kong, dov’è senza sorprese è stato nominato il nuovo leader gradito alla Cina.
Washington Post
La fuga di notizia sulla bozza di parere a favore di una svolta restrittiva sull’aborto indica che la leadership del presidente della Corte Suprema Usa, il conservatore John Roberts, è debole: questo il succo di un’analisi che il Washington Post mette in apertura. La tesi è che in seno alla Corte la discussione non è tra giudici democratici e repubblicani, ma tutta interna a questi ultimi, che hanno la maggioranza: alcuni tra loro non gradiscono l’approccio cauto di Roberts e con il parere firmato dal giudice Alito cercano di scavalcarlo a destra.
A fianco l’Ucraina, con titolo sul bombardamento della scuola usata come rifugio e senza particolare enfasi per la visita della first lady Jill Biden, diluita nell’ultima parte dell’articolo, e con le sottolineature che si è svolta al confine con la Slovacchia, in una zona finora risparmiata dal conflitto, e che è stata il suo impegno diplomatico di più alto profilo dall’inizio della presidenza. Un altro titolo è per la ricostruzione che in Ucraina è già cominciata e “le città vengono rifatte alla stessa velocità con cui i russi le distruggono”. In rilievo un approfondimento sul Covid: gli scienziati sperano di ricavare informazioni utili studiando “i pochi fortunati che non l’hanno preso”.
New York Times
Russia e occidente sono divisi nel ricordo della vittoria nella seconda guerra mondiale, la cui ricorrenza è marcata da contrapposti irrigidimenti sull’Ucraina: questo il tema che il New York Times evidenzia nel suo titolo di apertura. “Nel giorno di commemorazione della fine della seconda guerra mondiale in Europa, la guerra in Ucraina è stata contrassegnata domenica da prese di posizione e segnali con cui ciascuna parte ha intensificato la propria retorica e determinazione”.
Da un lato il G7, che ha ribadito sostengo a Kiev e impegno perché Putin non vinca la guerra, dall’altro il capo del Cremlino che ha rilanciato la sua propaganda sul “risorgente nazismo” che nella sua tesi è all’origine del conflitto. Un’analisi è dedicata alla celebrazione a Mosca dell’anniversario della vittoria contro i nazisti, trasformata da Putin in una “glorificazione della potenza russa e una rivendicazione del legittimo dominio su un impero perduto, un giorno per galvanizzare il sostegno pubblico alla guerra diffamando l'Ucraina come successore della Germania nazista”.
Ma, secondo il Nyt, il sostegno dei russi per la guerra va scemando. Una foto nella parte bassa della pagina richiama il pezzo all’interno sulla visita di Jill Biden in Ucraina, che è stata sostanzialmente “una dimostrazione di empatia”. Ancora in primo la svolta restrittiva della Corte suprema sull’aborto che, teme il giornale, potrebbe “innescare uno tsunami giurisprudenziale” che finirebbe col travolgere anche altri capisaldi dei diritti civili, come il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Wall Street Journal
Dopo due anni “l’epica corsa” dei titoli tecnologici sul mercato azionario decelera e gli investitori sono divisi tra quelli convinti che le società tecnologiche siano destinate a un profondo ridimensionamento e quanti pensano che la crescita stia semplicemente rallentando dopo i massimi toccati durante la pandemia. Quest’analisi finanziaria è il titolo forte sulla prima pagina del Wall Street Journal. La turbolenza è resa evidente da questo semplice dato: i titoli di Meta, Amazon e Netflix hanno tutti perso oltre il 30% quest'anno, superando il calo di oltre il 13% dell’indice S&P 500.
La situazione è determinata, secondo Il Wsj, da “un concorso di fattori”, come l’inflazione schizzata ai massimi da 40 anni e che “sta mettendo sotto pressione i salari di autisti e magazzinieri e limitando il potere di spesa dei consumatori”, l'aumento dei tassi di interesse che “ha iniziato a smorzare l'ondata di capitali alla ricerca di rendimenti elevati negli investimenti tecnologici”, la riapertura di ristoranti e negozi fisici che “ha indebolito la domanda di articoli ordinati online, spingendo le aziende di e-commerce a ricalibrare la propria espansione”, i lockdown anti Covid in Cina che “stanno creando nuove interruzioni della catena di approvvigionamento per iPhone e altri gadget”.
Il titolo sull’Ucraina mette insieme il drammatico assedio all’acciaieria Azovstal di Mariupol con il comandante degli ucraini intrappolati che dice “siamo morti in ogni caso”, e i preparativi a Mosca per la parata con cui oggi sarà celebrato in gran pompa a fini di propaganda bellica l’anniversario della vittoria sui nazisti nella seconda guerra mondiale.
Financial Times
Le nuove sanzioni americane, che vietano di fornire alle imprese russe servizi di consulenza e colpiscono per la prima volta i patrimoni dei capi di Gazprombank, meritano l’apertura per il Financial Times, che sottolinea come al nuovo giro di vite Usa faccia da contraltare in Europa la difficoltà dell’Ue a varare l’embargo contro il petrolio russo. Sono 27 i dirigenti di Gazprombank nel mirino, ma – spiega Ft – “le misure non congelano gli asset della banca né proibiscono le transazioni con essa, perché è il principale tramite delle vendite di gas russo all’Europa”.
Washington, insomma, ha evitato di mettere in difficoltà gli alleati, che da parte loro continuano il lavoro diplomatico per superare le resistenze dell’Ungheria e giungere all’approvazione di un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca, comprendente il greggio.
L’articolo è corredato da una fotografia di Jill Biden con la first lady ucraina Olena Zelenska. Spazio anche alla storica vittoria elettorale del partito cattolico Sinn Fein in Irlanda del Nord, che spinge il governo di Londra a mettere le mani avanti ed escludere ogni possibilità di riunificazione dell’Irlanda: un tentativo di prevenire mosse in tal senso del Sinn Fein, che in passato ha ripetutamente proposto un referendum per la secessione dal Regno Unito.
The Times
Boris Johnson prepara “un falò di norme europee per rilanciare l’economia”: questo il titolo di politica interna che apre la prima pagina del Times, in vista dell’annuncio del premier su un pacchetto di interventi per il rilancio della crescita, atteso oggi. Sarà incentrato, anticipa il quotidiano, sull’idea di capitalizzare la Brexit, rimuovendo dall’ordinamento britannico una serie di regole e vincoli che erano stati introdotti in ossequio a direttive Ue, soprattutto in materia di imprese e tutela dell’ambiente, con lo scopo di stimolare un’espansione del Pil.
E’ “l’ultima occasione per Johnson di attuare riforme significative prima delle prossime elezioni”, sottolinea il Times, per evidenziare lo scopo delle misure è anche di “ricompattare la coalizione” che ha portato il premier al potere. Il giornale anticipa anche i contenuti del discorso che il ministro britannico della Difesa, Ben Wallace, terrà oggi per l’anniversario della vittoria nella seconda guerra mondiale. La sintesi è questa: “Putin farà la fine di Hitler”.
Le Monde
La guerra in Ucraina rappresenta “una minaccia per il granaio del mondo”, titola Le Monde in apertura della sua edizione di domenica/lunedì, che dunque non offre un notiziario aggiornato. Il conflitto “paralizza le grandi strutture di produzione ed esportazione di cereali (grano, mais, orzo) e scuote l’ordine alimentare mondiale”, sottolinea il giornale ha cercato di ricostruire l’intera filiera, dalle pianure ucraine ai porti del Mar Nero, “per capire perché, a causa di un effetto a cascata potenzialmente devastante, la situazione continua a deteriorarsi, e a preoccupare”.
In quest’ottica, quella di Putin sembra “una guerra dichiarata al mondo intero, e l’alimentazione è un’arma terribile”, si legge su Le Monde.
Le Figaro
Con la parata di oggi per l’anniversario della vittoria nella seconda guerra mondiale, “Putin esibisce la sua forza e arruola la storia”, titola Le Figaro che sottolinea così gli scopi insieme minacciosi e propagandistici della cerimonia. Sarò comunque il momento in cui il capo del Cremlino metterà “le carte sul tavolo”, osserva l’editoriale, che prospetta la possibilità concreta di un’escalation e si interroga sulle reazioni occidentali. Attacchi russi contro le spedizioni di armi all’Ucraina, missili contro i satelliti, hackeraggio di infrastrutture decisive: sono le “ipotesi evocate con maggiore frequenza a Mosca” e davanti alle quali, secondo il quotidiano “è inquietante il silenzio americano e europeo”.
El Pais
Le nuove sanzioni economiche contro Mosca concordate al G7 sono il tema su cui punta El Pais. Per il quotidiano l’impegno dei Paesi più industrializzati a limitare la loro dipendenza dall'energia russa "in modo ordinato", è “un esercizio nel realismo che denota una certa impotenza”. L'obiettivo principale “è chiudere il rubinetto che pompa petrolio e gas in una direzione e dollari e valuta estera in un'altra”, nota El Pais, che analizzata il comunicato finale e si sofferma sulla “progressiva” riduzione degli acquisti di combustibili russi: “quel ‘progressivo’ e la seguente frase della dichiarazione mostrano che l'Europa non è ancora pronta a fare il passo”, rileva il giornale.
Ma “la trattativa a Bruxelles si è arenata anche questa domenica a causa del rifiuto delle capitali che dipendono in misura maggiore dal greggio russo” e le offerte di tempi più lunghi per Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca “non sono state finora sufficienti per strappare loro un impegno. Oltre al tempo, il gruppo, guidato da Budapest, richiede investimenti in infrastrutture”, riferisce il giornale. Grande risalto agli open di tennis di Madrid, dove “è nata una stella”, ossia lo spagnolo Carlos Alcaraz, che ha vinto il torneo “schiacciando Zverev per 6-3, 6-1” e ora si prepara al Roland Garros.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
La vittoria della Cdu nelle elezioni dello Schleswig-Holstein e l’analisi di un voto (basata su proiezioni e non sui dati finali) che disegna un quadro politico molto diverso da quello nazionale occupano la fascia alta della prima pagina della Frankfurter Allgemeine Zeitung. I cristiano democratici ottengono il 43% e tornano alle percentuali degli anni d’oro di Angela Merkel, mentre i socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz si aggirano introno al 16%, che rappresenta il loro peggior risultato di sempre e li pone, per la prima volta, dietro i Verdi, in crescita e posizionati al 18%, mentre l’estrema destra di Afd scompare dal Parlamento del Land. E prevedibile, secondo la Faz, che l’onda d’urto uscita dalle urne dello Schleswig-Holstein produca i suoi effetti domenica prossima nelle elezioni che si terranno in Nord Reno-Westfalia.
Nell’editoriale, il quotidiano attribuisce gran parte del merito della vittoria della Cdu al leader locale Daniel Guenther, che è riuscito, in coalizione con Verdi e liberali, a fare quello che Scholz sta cercando di fare sul piano nazionale. A centro pagina, il vertice del G7 sull’Ucraina, con titolo sulle parole di Scholz, presidente di turno: “Putin non vincerà la guerra”. Il giornale, in un commento dedicato alle celebrazioni della vittoria nella seconda guerra mondiale, e intitolato “l’uso improprio della storia”, sottolinea che la Russia, “una delle grandi potenze vincitrici sta oggi perseguendo una politica di guerra che ancora una volta giudice le persone in base al loro sangue”.
China Daily
L’elezione del nuovo leader di Hong Kong, John Lee Ka-chiu, in primo piano sul China Daily che si affanna a sottolineare “il pieno rispetto delle regole nell’interno processo elettorale” perché “dal 3 al 16 aprile, Hong Kong ha aperto legalmente opportunità a tutti coloro che desideravano candidarsi per il seggio al vertice del governo regionale” e “Lee ha ottenuto la preferenza da 786 membri del Comitato elettorale”, quindi dato che “democrazia significa volontà della maggioranza del popolo, iIl sostegno decisivo a Lee mostra che è la persona scelta dal popolo di Hong Kong”. Ciò detto, il quotidiano replica alle critiche dell’alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, che mostra di essere “disinformato”: “Le elezioni di Hong Kong si sono svolte in stretta conformità con la procedura costituzionale, ma l'Ue le critica solo perché non gli piace il vincitore”, scrive il quotidiano, secondo cui l’Europa “ignora il significato di democrazia e pluralismo anche se ha queste parole sempre sulle labbra”.
Quotidiano Del Popolo
Il consenso unanime, con il 99,16% dei voti, ottenuto dal nuovo leader di Hong Kong, John Lee Ka-chiu, mostra che la dottrina dei “patrioti al governo” è “profondamente sostenuta da tutti i settori della società di Hong Kong” e che l’ex colonia britannica “ha voltato una nuova pagina dopo il miglioramento del sistema elettorale”, ma “certe persone negli Usa e in Europa sono riluttanti a riconoscerlo”, scrive il People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, che condanna “le nostalgie dell’Occidente per i 156 anni in cui il popolo di Hong Kong non era libero sotto il dominio britannico”.
Il giornale, in un commento pubblicato anche dal Global Times, avverte che “sono finiti i giorni in cui coloro che erano contrari alla Cina hanno tentato con arroganza di destabilizzare Hong Kong nel 2019” perché Pechino “ha fermato in modo decisivo le rivolte, ristabilito l'ordine, è passato dal caos alla stabilità e ha riportato la città sulla retta via dello sviluppo” con il nuovo sistema elettorale che “seleziona i funzionari in base alla loro integrità e capacità e al loro duro lavoro per il popolo” e rappresenta “l'incarnazione della democrazia di alta qualità”.