AGI - John Lee, l'ex responsabile della Sicurezza che ha guidato la repressione delle proteste pro-democrazia, è stato designato come nuovo capo esecutivo di Hong Kong.
La nomina è stata approvata con 1.416 voti favorevoli dal comitato elettorale, un organismo composto da 1.461 persone scelte all'interno dell'elite economica e politica dell'ex colonia inglese e tutte fedeli ala Cina. Lee, 64 anni, era l'unico candidato. Succede a Carrie Lam.
Lee, ex ufficiale di polizia, entrerà in carica il primo luglio, in occasione del 25esimo anniversario del ritorno dell'ex colonia britannica alla Cina. Il nuovo leader di Hong Kong, finora numero due dell'amministrazione, è uno degli 11 personaggi sanzionati dagli Usa per la repressione di questi ultimi anni.
Durante la sua "campagna elettorale, Lee ha insistito molto sulla necessità di garantire "legge e ordine" e ha promesso di "mantenere un'amministrazione efficiente e onesta che permetta a Hong Kong di assicurarsi stabilità e sicurezza sotto tutti gli aspetti".
Il suo compito principale sarà ricostruire l'immagine di Hong Kong come hub finanziario internazionale, messa in crisi da Covid e arresti. Ma non sarà facile conquistarsi la fiducia dei suoi concittadini, che a gran voce continuano a reclamare più libertà e democrazia.
Secondo un sondaggio pubblicato a marzo dal Public Opinion Research Institute appena il 24% degli intervistati ha espresso un parere favorevole sul nuovo leader. Comunque molto meglio dello striminzito 12% raccolto da Lam.