AGI - L'offensiva russa in Donbass, dopo aver segnato alcuni progressi, torna in una fase di stallo, mentre continua a essere poco chiara la situazione sul terreno a Mariupol, dove oggi è previsto un cessate il fuoco che consenta di evacuare i civili trincerati nell'acciaieria Azovstal insieme agli ultimi difensori della città portuale. I combattenti del reggimento Azov, che continuano a resistere insieme ai superstiti della trentaseiesima brigata di fanteria marina ucraina, hanno fatto sapere che sono in corso "sanguinosi combattimenti" contro i russi, determinati a snidarli dalla fitta rete di tunnel sotterranei dello stabilimento.
Mosca ha confermato di aver sferrato pesanti bombardamenti con aerei, missili e artigliera sulla struttura ma ha smentito di aver attaccato l'acciaieria da terra, come sostenuto da Kiev. Se è vero che, finchè i militari ucraini rimarranno asserragliati nella fabbrica, il Cremlino non potrà rivendicare il controllo completo di Mariupol, dove intenderebbe preparare una parata per celebrare il Giorno della Vittoria il 9 maggio, va considerato che un attacco di fanteria per eliminare tutti i difensori di Azovstal comporterebbe costi elevatissimi alle truppe di Mosca.
Non è infatti noto quante munizioni abbiano ancora a disposizione i combattenti ucraini e i cunicoli dell'acciaieria rischiano di trasformarsi in una trappola mortale per gli attaccanti, che dovrebbero dispiegare una notevole superiorità numerica contro un avversario dotato di una perfetta conoscenza di un terreno ostile e articolato.
A Est, i russi continuano a martellare Kramatorsk e Severodonetsk, tra gli ultimi grandi insediamenti nel Donetsk e nel Lugansk ancora in mano alle forze di Kiev. Secondo l'Institute for the Study of War (Isw), le truppe di Mosca non avrebbero fatto progressi territoriali di rilievo e l'attacco a Sud di Izyum non sarebbe riuscito a circondare le forze ucraine schierate nell'area di Rubizhne. Finora i contrattacchi ucraini sono riusciti a impedire una saldatura tra il contingente russo schierato a Sud di Izyum con quello a Ovest di Lyman, Slovyansk e Kramatorsk.
Nell'Ucraina occidentale rimangono nel mirino di Mosca le infrastrutture ferroviaria, con l'obiettivo di bloccare le consegne di armi occidentali a Kiev. Fonti militari statunitensi riferiscono che l'aviazione russa ha sferrato dai 200 ai 300 attacchi diretti alla rete di trasporti e ha colpito con sei missili da crociera sottostazioni elettriche ferroviarie a Leopoli e in Transcarpazia.
Secondo le fonti americane, l'offensiva aerea non è però riuscita a bloccare le forniture di armamenti. A Nord appare al momento improbabile l'apertura di un nuovo fronte con il coinvolgimento di Minsk nel conflitto, come paventato dalle autorità ucraine. L'intelligence militare britannica, nel suo ultimo bollettino, ha affermato che le esercitazioni in corso in Bielorussia sono di routine e non rappresentano al momento una minaccia.