AGI - Il Cremlino ha assicurato che i corridoi umanitari per evacuare i civili dalle acciaierie Azovstal di Mariupol sono attivi, dopo che l'esercito russo ha annunciato un cessate il fuoco di tre giorni.
"I corridoi funzionano oggi", ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Peskov, aggiungendo che le acciaierie rimangono assediate dalle forze russe ma precisando che resta valido per le truppe russe l'ordine del presidente Putin di non entrare nelle acciaierie.
Per l'esercito ucraino la Russia sta "cercando di eliminare" i suoi soldati rimasti asserragliati. L'Onu ha annunciato a metà giornata che "un convoglio è diretto verso Azovstal e dovrebbe arrivare domani".
Kiev ha riferito che mercoledi' sono stati evacuati più di 300 civili. Secondo il comandante delle forze armate ucraine, Valeriy Zaluzhny, è iniziata una controffensiva a Kharkiv e a Izyum. Un annuncio che però contrasta con la valutazione di un consigliere del presidente Zelensky, secondo il quale nessuna controffensiva scatterà prima di metà giugno, senza gli arrivi di nuove armi dai Paesi amici.
Per la procura generale ucraina "sono 4.068 i civili uccisi dall'inizio della guerra, tra cui 221 bambini e 406 donne".
Il Cremlino ha accusato l'Occidente di impedire una "rapida" fine della campagna militare russa fornendo armi e intelligence al Paese.
"Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Nato nel loro insieme consegnano informazioni... alle forze armate ucraine su base permanente", ha detto Peskov.
"Abbinate al flusso di armi che questi Paesi stanno inviando, sono tutte azioni che non contribuiscono al rapido completamento dell'operazione".
Una sparatoria è stata segnalata dal canale televisivo Tsv della regione separatista della Transnistria, in Moldavia, vicino al checkpoint di Kuchurgan, al confine con l'Ucraina.
La notizia, ripresa dal Guardian e non confermata in modo indipendente, è stata riportata dall'agenzia di stampa russa Ria Novosti, che cita Tsv, segnalando che "secondo una fonte delle forze dell'ordine della Transnistria la sparatoria è avvenuta nel villaggio di Pavlovka, nell'area di un ponte ferroviario fatto saltare in aria il 4 marzo.
Nelle regioni orientali ucraine, i russi continuano a martellare Kramatorsk e Severodonetsk, tra gli ultimi grandi insediamenti nel Donetsk e nel Lugansk ancora in mano a Kiev.
Secondo l'Institute for the Study of War (Isw), le truppe di Mosca non avrebbero fatto progressi territoriali di rilievo e l'attacco a Sud di Izyum non sarebbe riuscito a circondare le forze ucraine schierate nell'area di Rubizhne.
Finora i contrattacchi ucraini sono riusciti a impedire una saldatura tra il contingente russo schierato a Sud di Izyum con quello a Ovest di Lyman, Slovyansk e Kramatorsk.
Nell'Ucraina occidentale rimangono nel mirino di Mosca le infrastrutture ferroviarie, con l'obiettivo di bloccare le consegne di armi occidentali a Kiev.
Fonti militari statunitensi riferiscono che l'aviazione russa ha sferrato dai 200 ai 300 attacchi diretti alla rete di trasporti e ha colpito con sei missili da crociera sottostazioni elettriche ferroviarie a Leopoli e in Transcarpazia.
Secondo le fonti americane, l'offensiva aerea non è però riuscita a bloccare le forniture di armamenti.
A Nord appare al momento improbabile l'apertura di un nuovo fronte con il coinvolgimento di Minsk nel conflitto, come paventato dalle autorità ucraine.
L'intelligence militare britannica, nel suo ultimo bollettino, ha affermato che le esercitazioni in corso in Bielorussia sono di routine e non rappresentano al momento una minaccia.