AGI - "L'attuale ipotesi principale è che un cofattore che colpisce i bambini piccoli con un'infezione da adenovirus, che sarebbe lieve in circostanze normali, scateni un'infezione più grave o un danno epatico immuno-mediato. Altre eziologie (es. altri agenti infettivi o tossici) sono ancora oggetto di studio e non sono state escluse ma sono considerate meno plausibili".
È quanto scrive il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, l'Ecdc, in merito alla diffusione tra i bambini dei casi di epatite di origine scononosciuta.
"Anche la patogenesi della malattia e le vie di trasmissione sono ancora sconosciute. La malattia è piuttosto rara e le prove sulla trasmissione da uomo a uomo rimangono poco chiare; i casi nell'Ue/See sono sporadici con una tendenza poco chiara. Di conseguenza, il rischio per la popolazione pediatrica europea non può essere valutato con precisione", afferma l'Ecdc.
"Tuttavia, considerando i casi segnalati di insufficienza epatica acuta, con alcuni casi che richiedono il trapianto di fegato, il potenziale impatto per la popolazione pediatrica colpita è considerato elevato. L'accesso a servizi di terapia intensiva pediatrica altamente specializzati e servizi di trapianto può avere un ulteriore impatto sui risultati. Considerando l'eziologia sconosciuta, la popolazione pediatrica colpita e il potenziale esito grave, questo costituisce attualmente un evento preoccupante per la salute pubblica", si legge nella relazione dell'Ecdc.