AGI - Mentre la guerra in Ucraina entra nel terzo mese, la Russia continua a bombardare la città portuale di Mariupol e ha lanciato nuovi raid in tutto il Donbass, ignorando il fatto che entrambi i popoli, tanto ucraini che russi, hanno celebrato oggi la Pasqua ortodossa. Secondo Kiev, comunque le forze armate hanno ripreso il controllo di 8 insediamenti nella regione di Kherson.
A sentire il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak, membro della squadra di negoziatori di Kiev al tavolo con Mosca, l'acciaieria di Azovstal, dove sono trincerati gli ultimi difensori di Mariupol, viene bombardata senza sosta, nel tentativo di stanare gli ultimi soldati ucraini asserragliati nei sotterranei della struttura. "Il luogo in cui si trovano i nostri civili e militari è bombardato pesantemente e sotto il fuoco dell'artiglieria", ha detto Podolyak, chiedendo "una vera tregua pasquale a Mariupol".
Il presidente Volodymyr Zelensky, in un video girato all'interno della cattedrale principale di Kiev, ha promesso comunque che il Paese uscirà vittorioso dalla guerra. Zelensky oggi attende a Kiev la visita del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e del segretario alla Difesa Lloyd Austin, anche se a Washington la loro missione non è stata confermata.
L'Onu e la Croce Rossa hanno chiesto la fine delle ostilità affinché le persone possano fuggire da Mariupol; un corridoio umanitario previsto per oggi dovrebbe cercare ancora una volta di consentire alle persone di fuggire dalla città.
Comunque secondo l'ultimo bollettino dell'intelligence militare britannica, sebbene la Russia abbia guadagnato territorio in Ucraina, la resistenza delle truppe di Kiev è stata robusta su tutte le linee e ha inflitto costi significativi alle forze di Mosca: "Il basso morale russo e il tempo limitato per ricostituire, riequipaggiare e riorganizzare le forze dopo le offensive precedenti stanno probabilmente pesando sull'efficacia in combattimento dei russi", osserva il bollettino.
Anche l'Institute for the Study of War sottolinea che le forze russe non sembrano fare alcuna pausa per modificare lo schieramento e l'organizzazione delle truppe. Il probabile timore di Mosca è che allungare i tempi consenta a Kiev di mettere in campo le armi in arrivo dall'Occidente.