AGI - Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha annunciato che il 24 aprile si recherà in Israele dove incontrera' il collega Gabi Ashkenazi. Un annuncio in linea con il processo di normalizzazione delle relazioni tra Ankara e lo stato ebraico, arrivato nonostante i recenti scontri ad Al Aqsa tra fedeli musulmani nel mese di Ramadan e le forze di sicurezza e gruppi ultranazionalisti di Israele.
Con le polemiche che ne sono seguite: in passato erano state caratterizzate da toni accesi e accuse pesanti, che però il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha deciso di accantonare stavolta, specificando che "i rapporti tra noi e Israele e la questione palestinese sono argomenti da trattare separatamente".
Erdogan ha preferito avere un colloquio telefonico con il collega israeliano Isaac Herzog piuttosto che attaccare frontalmente le scelte dello stato ebraico, come sempre avvenuto in passato. Nonostante gli scontri degli ultimi giorni il processo di riavvicinamento tra i due Paesi, i cui rapporti erano fermi dal 2010, si può dire ben avviato dopo che lo scorso 9 marzo Herzog ha incontrato ad Ankara Erdogan.
Primo incontro tra leader dei due Paesi in 12 anni, passo verso una normalizzazione per giungere alla quale la chiave e' l'interesse comune a far passare attraverso le infrastrutture turche il gas dell'enorme giacimento 'Leviatano' (stimate in almeno 600 miliardi di metri cubi) nel suo viaggio fino in Europa.
Gli Usa hanno abbandonato il progetto del gasdotto Eastmed che, passando dalla Grecia, avrebbe escluso la Turchia, favorendo cosi' il dialogo tra Israele e Turchia.