AGI - Citando la necessità di avere energia nucleare per rompere la dipendenza dal carbone, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato il lancio di un piano da sei miliardi di dollari di credito per rilanciare impianti nucleari a rischio chiusura.
Il provvedimento mira a contrastare la crisi del settore, dovuta ai costi di produzione sempre più crescenti e alla competizione di altri fonti di energia.
I 93 reattori nucleari americani generano più di metà elettricità carbon-free del Paese, ma intanto già dodici sono chiusi dal 2013 a causa della concorrenza sempre più forte degli impianti produttori di energia rinnovabile, proprio quel tipo di fonte a cui di recente ha detto di voler puntare Biden.
Il dipartimento Energia ha promesso che avvierà le procedure di credito privilegiando i proprietari di quegli impianti che sono chiusi o che stanno per farlo, come i reattori in California che dovrebbero terminare l'attività nel 2024 e nel 2025.
Il programma è stato finanziato con i fondi stanziati nel piano infrastrutture da mille miliardi di dollari, approvato alla fine dell'anno scorso.
Il segretario all'Energia, Jennifer Granholm, ha detto che l'amministrazione "sta usando ogni strumento disponibile" per dotare il Paese di un completo sistema di energia pulita entro il 2035.
I due terzi degli Stati americani sono convinti che il nucleare prenderà il posto dei combustibili fossili e aiuterà a dare una mano all'economia.
I sei miliardi di dollari verranno distribuiti gradualmente. Il primo stanziamento da 1,2 miliardi varrà per i prossimi quattro anni, gli altri seguiranno fino al 2035.
Il piano ha avuto il plauso del senatore moderato Joe Manchin, che in passato ha contrastato con tutti i mezzi la campagna per la lotta al cambiamento climatico, sostenuto dalla lobby dei produttori di carbone.
"Questo programma - ha commentato - manterrà funzionanti i nostri reattori, proteggendo i posti di lavoro e riducendo le emissioni".