AGI - Mentre Emmanuel Macron e Marine Le Pen sono a caccia di consensi in vista del ballottaggio del 24 aprile, entrambi immersi nel secondo round di un campagna elettorale molto complesso, si moltiplicano sostegni e consegne di voto a favore di uno piuttosto che dell'altro.
L'impressione, in queste due giornate post primo turno, è che il presidente uscente possa contare sul supporto di nomi importanti della politica e di alcuni grandi partiti, anche se si parla poco o per niente di 'fronte repubblicano'. Al momento sono questi i consensi aperti ricevuti dai due candidati che si sono qualificati al secondo turno, Macron con 27,8% delle preferenze, e Le Pen con 23,1%:
Chi voterà e sosterrà Macron
Tra i candidati sconfitti al primo turno, ad aver chiaramente espresso le proprie intenzioni di voto e dato indicazioni al proprio elettorato è stata Valérie Pécresse della destra gollista (4,8%), l'ambientalista Yannick Jadot (4,6%), la socialista Anne Hidalgo (2%) e il comunista Fabien Roussel (2,3%).
Jean-Luc Mélenchon, arrivato al terzo posto (22%), ha invece dichiarato che "non va dato un solo voto a Le Pen". Il 56% dell'elettorato Jadot votera' per il candidato di En Marche e farà lo stesso il 33% di quelli di Mélenchon, il 35% di quelli di Pécresse.
Oggi l'ex presidente Nicolas Sarkozy ha annunciato che al secondo turno voterà per Macron, facendo scattare reazioni contrastanti e critiche da una parte della classe politica, spaccando ulteriormente il partito di Les Républicains (LR).
Stessa scelta per il socialista Lionel Jospin, primo ministro di coabitazione sotto la presidenza Chirac (1997-2202), due volte candidato alle presidenziali nel 1995 e nel 2002, anno in cui al primo turno fu sconfitto da Jean-Marie Le Pen.
I centristi dell'UDI (Unione dei democratici e indipendenti), che al primo turno hanno sostenuto Pécresse, hanno adottato all'unanimità la linea del voto a favore di Macron al secondo turno. Fuori dalla sfera politica, ad aver preso posizione per Macron è il sindacato dei lavoratori Cfdt e la potente organizzazione del patronato, il Medef, secondo il quale il suo programma è quello più favorevole a generare occupazione e crescita economica, nonostante delle lacune, mentre quello di Le Pen "porterebbe il Paese nell'impasse".
Chi si oppone a Macron
Il repubblicano Eric Ciotti, deputato delle Alpi Marittime, sconfitto da Pécresse alle primarie del suo partito, ha annunciato che non voterà per Macron, ma non ha dato consegne di voto ai suoi elettori. Su Twitter l'iconica attrice Brigitte Bardot ha accusato Macron di essere il "Putin della natura e degli animali", invitando i francesi a liberarsi del loro "carnefice".
Chi voterà e sosterrà Le Pen
Subito dopo i risultati del primo turno, l'altro leader di estrema destra, Eric Zemmour (7,1%), e il sovranista Nicolas Dupont-Aignan (2,1%) hanno chiamato i propri elettori a votare per Le Pen il 24 aprile. Il 23% degli elettori di Mélenchon sceglieranno lei al secondo turno, almeno secondo gli ultimi sondaggi, il 35% di quelli di Pécresse, il 76% di quelli di Zemmour.
Incertezza e astensionismo
Per il 24 aprile si ripropone lo stesso rischio del primo turno: quello dell'astensionismo. Per il 44% degli elettori di Me'lenchon, la prima scelta è quella di votare per nessuno dei due finalisti e lo è, in seconda scelta, per quelli (38%) di Jadot. Particolarmente combattuti anche gli elettori di Pe'cresse di cui il 30% potrebe astenersi. Anche il 20% dei sostenitori di Zemmour opterebbe per l'astensionismo.