AGI - All'indomani del primo turno delle elezioni presidenziali francesi, i due candidati qualificati per il ballottaggio si sono gettati anima e corpo in una nuova campagna elettorale che li vedrà percorrere la Francia in lungo e in largo.
Macron è partito all'attacco andando a caccia di voti nelle terre della sua avversaria, nel dipartimento del Pas-de-Calais, mentre Le Pen è andata nel dipartimento dello Yonne, a sud di Parigi, per parlare di agricoltura, inflazione e potere di acquisto, cioè temi sui quali ha puntato durante la campagna per il primo turno.
Per il presidente uscente, in realtà, più che di una nuova campagna elettorale si tratta della prima in assoluto, perché fra la pandemia e la guerra in Ucraina ha tenuto un solo comizio, organizzato a Parigi una settimana prima del voto.
Ad ogni modo ora ha decisamente cambiato musica e ha già in programma una serie di appuntamenti elettorali in diverse regioni.
Il suo obiettivo è unire il più possibile. "Chiamerò tutti i candidati" che hanno partecipato al primo turno, ha detto ai microfoni di Bfm Tv colui che resta ancora leggermente favorito nel duello con Le Pen che si terrà il 24 aprile (un sondaggio lo dà vincitore al 52%).
"Intendo arricchire il mio progetto", anche per quanto riguarda la proposta di innalzare l'età pensionabile a 65 anni, ha continuato Macron, intervistato in un bar di Carvin.
In altre parole, "non voglio dividere il Paese" su questo punto. Tradotto: è pronto a modificare la proposta qualora diventasse un ostacolo a quella unità che cerca per sconfiggere la sua avversaria.
"Sono consapevole delle fratture che ci sono nel nostro Paese, ma voglio convincere", ha sottolineato Macron affermando che mentre lui è "presidente di tutti i francesi", Le Pen non lo sarebbe. Quest'ultima ha invece annunciato in un tweet che, se eletta, darà vita a un governo di unita' nazionale.
Le Pen ha anche cercato di rassicurare i suoi concittadini su un altro punto delicato: l'Europa. "La Francia non uscirà dall'Ue, ma desidero cambiare la struttura europea", ha spiegato. Certamente a decidere l'elezione sarà in buona parte l'elettorato di Jean-Luc Melenchon, arrivato terzo con un ottimo 21,95%.
Il leader della France Insoumise ha lanciato un appello a non votare Le Pen, ma secondo un sondaggio un buon terzo del suo elettorato intende invece dare il proprio voto alla candidata del Rassemblement National, ignorando totalmente l'indicazione di Melenchon.
Ad ogni modo, un altro terzo di questo stesso elettorato intende votare per Macron, il quale cerca adesso di fare una 'operazione seduzione' a sinistra. Non sarà così facile, soprattutto perché viene considerato da buona parte dei francesi come il 'presidente dei ricchi'.
E un caso come quelle delle consulenze milionarie a società come McKinsey non lo aiuta certamente. Macron è comunque un grande comunicatore e ha una capacità di strizzare un occhio a destra e un altro a sinistra.
Ha capito che l'appello a fare 'barrage' all'estrema destra non funziona più così bene (e i sondaggi sul duello con Le Pen lo dimostrano, così come lo dimostra il fatto che un terzo dell'elettorato di Melenchon intende votare per Le Pen).
Per questo, già da ieri sera, rivolgendosi nel suo quartier generale a centinaia di giovani sostenitori, ha chiesto una mobilitazione per andare a convincere la gente "con umiltà".