AGI - Cosa faranno gli elettori di Jean-Luc Melenchon al ballottaggio fra Emmanuel Macron e Marine Le Pen? è la grande domanda che ci si pone in Francia all'indomani del primo turno delle elezioni presidenziali. I primi sondaggi realizzati tra ieri sera e questa mattina danno il presidente uscente vincitore al secondo turno con una forchetta compresa fra il 51 e il 54% e Marine Le Pen perdente con un risultato fra il 46 e il 49%.
Una cosa è certa: Macron e i suoi collaboratori hanno capito che l'appello a fare 'barrage' all'estrema destra, cioè l'appello a bloccare l'estrema destra, non è più sufficiente, non funziona più come prima. La gente è meno sensibile rispetto a questo refrain. Motivo per il quale il presidente-candidato moltiplicherà gli appuntamenti elettorali in tutto il Paese nelle prossime due settimane, da Nord a Sud. L'obiettivo, spiegano dal suo entourage, è convincere il più possibile. Lo stesso Macron, rivolgendosi ieri sera ai suoi sostenitori al Parco delle Esposizioni di Parigi, ha lanciato un appello alla mobilitazione "con umiltà".
Il punto, però, è che molti francesi considerano Macron un grande comunicatore, ma non condividono affatto la sua politica, il suo programma. E questo vale innanzitutto per gli elettori di Melenchon: sull'economia e sulle risposte da dare al mondo del lavoro hanno posizioni che sono molto più vicine a quelle di Le Pen. Questo viene anche confermato da un sondaggio Elabe per Bfm Tv, pubblicato questa mattina, secondo il quale gli elettori di Melenchon si ripartiscono adesso in tre gruppi dello stesso peso: un primo, pari al 35 per cento, che intende votare a favore del presidente uscente, un secondo, pari al 34 per cento, favorevole invece a Le Pen e, infine, un altro pari al 31 per cento che pensa di non votare.
Questi dati confermano, inoltre, che l'appello di Melenchon a "non dare un solo voto a Marine Le Pen" è già completamente ignorato da un buon terzo del suo elettorato. Melenchon, fra l'altro, a differenza della gollista Valerie Pecresse, del verde Yannick Jadot, della socialista Anne Hidalgo e del comunista Fabien Roussel, non ha detto di votare per Macron, ma semplicemente di non votare per Le Pen. In apparenza una sfumatura, in sostanza qualcosa in più.