AGI - Per i primi exit poll il titolare dell'Eliseo, Emanuelle Macron è al 28,6% mentre la leader di Rn, Marine Le Pen è al 24,4%. Bene la gauche di Melenchon, terzo con il 20,2%, che invita a "non dare nemmeno un voto" all'estrema destra. Republicains e socialisti ai minimi storici: i loro due candidati, Pecresse (4,6%) e Hidalgo (1,9%), annunciano che sosterranno il presidente uscente.
Il polemista di estrema destra Zemmour (solo 6,8%) invita a votare Le Pen. Affluenza in calo del 4% sul 2017, astensionismo al 26,2%.
L'ago della bilancia delle presidenziali francesi saranno gli indecisi, questa volta più che mai. Secondo un'ultima rilevazione dell'istituto Ifop-Fiducial, il 24% degli elettori può ancora cambiare parere mentre l'ultimo studio del centro Cevipof indica che il 32% degli aventi diritto non è ancora sicuro della proprio scelta. Dalle 8 di questa mattina i francesi sono chiamati alle urne per la dodicesima elezione presidenziale della Quinta Repubblica e l'esito finale appare più che mai incerto.
Per l'Ipsos ed Elabe, gli indecisi sono il 26,2%, quasi un terzo di quanti sono certi di andare alle urne ma non lo sono altrettanto sul nome da votare. Sulla base di questi numeri sarebbero quindi tra 11,6 milioni - il 24% dei 48,7 milioni di iscritti nei registri - e 15,5 milioni, se fossero il 32%.
A 'dare la caccia' a questi francesi in questi ultimi giorni sono stati soprattutto il candidato di estrema destra di Reconquete, Eric Zemmour, e il sovranista Nicolas Dupont-Aignan. Questi due candidati hanno dichiarato in più occasioni di poter contare su una "riserva di voti tra 15 e 20 milioni di elettori indecisi per creare la sorpresa e qualificarsi al secondo turno".
Variabile Astensionismo
Secondo il sito dell'emittente TF1, il numero non è proprio quello, in quanto al calcolo delle persone effettivamente iscritte nei registri elettorali - un dato record di 48,7 milioni - va sottratto quello degli astensionisti. Per gli istituti di sondaggi, al primo turno di oggi l'astensionismo potrebbe aggirarsi attorno al 30%. Al momento, quindi, 34,1 milioni di elettori sono sicuri di andare alle urne e, calcolato su questa base, il numero di indecisi scende a 8,1 milioni fino ad un massimo di 10,9.
Questi dati ponderati contraddicono quindi le affermazioni di Zemmour e Dupont-Aignan. Per il quotidiano Le Parisien, gli indecisi, che per certi versi vanno considerati i "padroni del gioco", rappresentano ad ogni modo una posta in gioco cruciale per tutti i candidati, in particolare quelli che ambiscono al ballottaggio. Gli istituti di sondaggio hanno tuttavia riferito che si tratta di "una categoria di aventi diritto difficile da quantificare e valutare con certezza".
(Interviste di Luigi Conte con la collaborazione di Leonardo Petrini)
Molti di loro hanno riferito ai media francesi che erano sicuri ma ora non lo sono più, che potrebbero ancora cambiare idea oppure che decideranno all'ultimo minuto, mentre si troveranno nella cabina elettorale.
A Parigi, già dalle prime ore del mattino, si sono viste lunghe file davanti ai seggi elettorali. Alle ore 12 l'affluenza era pari al 25,48%, secondo i dati diffusi dal ministero dell'Interno. Alle 17 è salita al 65%, 4,4% in meno rispetto alla stessa rilevazione del 2017. L'orario di chiusura dei seggi varia da città a città, fra le 18 e le 20. Si teme un forte astensionismo.