AGI - La strategia della Russia nel 42/mo giorno dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina appare sempre più concentrata a Est: l'obiettivo, secondo le fonti concordanti degli analisti internazionali, è quello di arrivare al controllo completo delle regioni di Donetsk e Lugansk; i militari di Kiev osservano operazioni preparatorie nell'autoproclamata repubblica moldava di Transnistria. Continua anche l'attacco sul porto strategico di Mariupol, dove i circa 160 mila residenti che non hanno lasciato la città sul mar d'Azov sono ormai allo stremo. Nella notte, un deposito di carburante a nord di Dnipro, la città industriale sul fiume Dniepr è stato bombardato e distrutto, secondo le autorità locali: serviva a rifornire la città e non era un obiettivo militare, hanno spiegato.
Secondo lo stato maggiore ucraino, i continui attacchi russi a Est non hanno portato ad avanzamenti significativi delle forze armate di Mosca, ma i loro principali sforzi militari restano concentrati nella preparazione di un'offensiva per ottenere il controllo della regione. Resta consistente, secondo Kiev, la minaccia dell'uso da parte dei russi di armi navali, aeree e missilistiche a terra. "Gli invasori - secondo il bollettino dell'esercito - stanno infliggendo danni da fuoco alle strutture di difesa, alle infrastrutture logistiche e alle aree residenziali delle città". I militari ucraini non escludono che venga utilizzato il territorio della Transnistria per sostenere le operazioni verso l'Ucraina.
Est
Continua l'offensiva russa verso Izyum, città sul fiume Donetsk nella provincia di Kharkov, e anche verso Sloviansk e Barvinkove, nella stessa area: si tratta di città strategiche per l'obiettivo di conquistare le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, il cui riconoscimento da parte di Mosca è stato il primo passo della guerra in corso. Secondo l'istituto americano per lo studio della guerra (ISW) le operazioni verso Sloviansk continuano ma su piccola scala e con progressi limitati. A Mariupol, continua la strenua difesa da parte delle forze ucraine, come ha sottolineato lo stato maggiore di Kiev. L'intelligence briitannica ha dedicato al porto sul mar d'Azov il suo aggiornamento di stamattina, ricordando che i circa 160 mila civili ancora in città soffrono della mancanza prolungata di luce, acqua, farmaci e riscaldamento.
Secondo Londra, "le truppe russe hanno impedito l'accesso degli aiuti umanitari, probabilmente per esercitare pressione sugli occupati e indurli alla resa". Intanto, un deposito di petrolio nei pressi di Dnipro, città industriale da 1 milione di abitanti a nord di Zaporizhzhia nell'Est dell'Ucraina, è stato bombardato e distrutto la notte scorsa dalle forze armate russe.
Sud
Lo stato maggiore dell'esercito ucraino osserva che i russi stanno cercando di migliorare la situazione tattica nella direzione di Pivdennyi Bug, il fiume in direzione della Moldavia. I militari ucraini non escludono l'uso del territorio dell'autoproclamata Repubblica Moldava di Transnistria per sostenere le operazioni offensive. Il campo d'aviazione di Tiraspol viene attrezzato per ricevere gli aerei militari russi, sostiene Kiev.
Nord
Secondo il capo dell'amministrazione militare di Hostomel, nell'area della capitale Kiev, sono oltre 400 i civili di cui si sono perse le tracce nei 35 giorni di occupazione. I russi hanno rinunciato all'attacco a Kiev per "ridispiegare alcune delle forze di combattimento ritirate dalla Bielorussia in Russia", secondo l'ISW. E' probabile, secondo lo stesso istituto americano, che le unità ritirate da Kiev non riusciranno a essere nuovamente operative a breve. Ovest Nella notte sono stati segnalati esplosioni e allarmi nella zona di Leopoli.