AGI - Nuovo capitolo nella faida di palazzo del Regno di Giordania: il principe Hamzah, un tempo erede al trono e fratellastro dell'atuale re, Abduallah II, ha rinunciato al titolo. Un passo indietro che arriva un anno dopo il presunto complotto per cui era stato condannato agli arresti domiciliari: l'annuncio è stato dato in una lettera pubblicata su Twitter, in cui ha detto che i suoi valori "non sono in linea con gli approcci, le tendenze e i metodi moderni" delle istituzioni giordane.
In realtà l'articolo 37 della costituzione giordana sostiene chiaramente che solo il re ha il diritto di conferire e togliere titoli. Il principe ereditario Hamzah bin Hussein, 42 anni, è il figlio del defunto re Hussein e della regina Noor e fratellastro del re di Giordania, che è più grande di circa 20 anni ed è figlio della principessa Muna, nata Antoinette "Toni" Avril Gardiner, di origine inglese. Entrambi, dunque, sono figli di re Hussein, che governò la Giordania per quasi mezzo secolo fino alla morte nel 1999.
Abdullah, nel 1999, ereditò il trono a condizione che nominasse Hamzah principe ereditario; ma qualche anno più tardi, nel 2004, lo ha privato del titolo per assegnarlo al figlio maggiore, Hussein, che porta il nome del nonno.
Il 4 aprile 2021, le autorità giordane avevano posto Hamzah agli arresti domiciliari, accusandolo di aver tentato di destabilizzare la sicurezza del Paese e mobilitare i cittadini contro lo Stato. In quei giorni, le autorità avrebbero arrestato anche una quindicina persone, insieme all'ex capo della corte reale giordana Bassem Awadallah e un un membro della famiglia reale, Sharif Hassan bin Zaid, condannandole poi a 15 anni di carcere.
In una dichiarazione video, Hamzah aveva negato le accuse, dicendo di essere stato punito per essersi espresso contro la corruzione ufficiale. Da notare che, il mese scorso, sempre la Casa Reale, aveva diffuso una lettera in cui Hamzah si scusava con il fratello, esprimendo la speranza di "voltare pagina su questo capitolo della storia del nostro paese e della nostra famiglia", chiedendo di essere perdonato. La Casa Reale, invece, non ha ancora rilasciato commenti sul passo indietro. Un silenzio che alimenta la confusione e anche i dubbi su cosa sia accaduto nella famiglia hashemita.