AGI - Zemmour "chiama" i francesi per invitarli a sostenerlo. A quattro giorni dal voto per le presidenziali francesi, il pressing del candidato di estrema destra Eric Zemmour per convincere i cittadini a votarlo si fa sempre più intenso. Come riferisce Bfmtv, Zemmour ha "chiamato" i francesi lasciando sulla loro segreteria telefonica un messaggio vocale preregistrato.
"Buongiorno! Sono Eric Zemmour, il vostro candidato alle elezioni presidenziali. Vi chiamo perché domenica vivremo un giorno storico. E voi avete il futuro della Francia nelle vostre mani. Domenica, pensate ai vostri figli. La Francia deve restare francese. Domenica votate per la sicurezza contro l'immigrazione, per il vostro potere d'acquisto, la nostra identità e il nostro stile di vita. Non ascoltate i sondaggi che si sbagliano ogni volta. Le elezioni saranno molto combattute. Nella cabina elettorale, votate per la Francia, votate per me", dice il leader della Reconquete.
L'iniziativa ha attirato l'attenzione dei social network, dove è nata anche la polemica rispetto alla potenziale illegalità di questa operazione per irregolarità nella raccolta e nell'utilizzo dei numeri di telefono. Secondo le norme della Commissione nazionale dell'informatica e delle libertà di Francia in materia di comunicazione politica via telefono, infatti, i candidati possono acquistare o prendere in prestito le banche dati da una società privata, ma devono prima informare le persone interessate e ottenere il loro consenso per poterle contattare a certi scopi.
L'entourage del candidato ha assicurato che "tutto è stato eseguito secondo le regole", senza specificare quanti siano stati i destinatari dell'iniziativa e chi sia il fornitore dei numeri di telefono utilizzati. Nei precedenti scrutini altri candidati hanno adottato una strategia simile ma meno diretta. Emmanuel Macron nel 2017 ha lasciato un primo messaggio preregistrato invitando i cittadini a chiamare un numero e ricevere, a quel punto, un secondo messaggio apertamente politico. Sulla stessa linea anche Agnés Buzyn durante la campagna per le comunali di Parigi nel marzo 2020 e Jean Luc Melenchon durante le elezioni europee del 2019.