AGI - Il governo ucraino sta inviando 45 autobus per evacuare i civili dal porto assediato di Mariupol, dopo che il ministero della Difesa russo ha annunciato un cessate il fuoco: 17 autobus sono già partiti dalla città di Zaporizhzhia, che si trova a circa 220 chilometri; altri 28 sono in attesa di autorizzazione al checkpoint russo a Vasylivka, vicino a Zaporizhzhia.
Sarà il Comitato Internazionale della Croce Rossa a cercare di realizzare l'evacuazione, prevista per domani, dalla quale dipende -ha detto un portavoce dell'organizzazione umanitaria - la vita di "decine di migliaia".
Intanto, secondo la Nato, "La Russia non si sta ritirando, si sta riposizionando, raggruppando e rafforzando".
E il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato un decreto per la coscrizione nel periodo primaverile, dal 1 aprile al 15 luglio di quest'anno, dei russi di età compresa tra 18 e 27 anni.
Si tratta in totale di 134.500 persone, che non dovrebbero andare a combattere in Ucraina perchè in precedenza, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu aveva assicurato che le nuove reclute non saranno inviate nelle zone di conflitto.
Secondo Kiev, comunque le forze russe intorno alla capitale hanno perso la loro capacità offensiva e stanno cambiando tattica per preferire gli attacchi a lungo raggio più che i combattimenti diretti.
L'intelligence britannica sostiene che la Russia bombarda Chernihiv e continua a combattere vicino a Kiev; e che nei prossimi giorni si svolgeranno pesanti combattimenti alla periferia della capitale, nonostante l'annuncio da parte di Mosca di una "drastica" riduzione dei suoi attacchi su queste due città.
La Russia ha chiarito che l'obiettivo, adesso, è la "completa liberazione del Donbass", annunciando un riposizionamento dei suoi soldati. Anche il Pentagono ha confermato che continuano gli attacchi contro la capitale e che un numero limitato di forze russe che si trovano vicino a Kiev ha iniziato a riposizionarsi.
Intanto è salito ad almeno 20 morti e 33 feriti il bilancio dell'attacco russo di martedì scorso a un edificio governativo di Mikolaiv, la città cruciale per la sua vicinanza a Odessa.
È emerso anche che i militari russi che avevano preso il controllo dell'ex centrale nucleare di Chernobyl all'inizio dell'invasione a non indossavano tute anti radiazione quando sono arrivati, in particolare quando hanno attraversato la 'foresta rossa', altamente contaminata: lo hanno raccontato due tecnici ucraini dell'impianto che erano presenti il giorno dell'arrivo delle truppe russe. Questi soldati, circa 300, sarebbero ora in Bielorussia, ricoverati in un centro medico specializzato.