AGI - “Ammesso che a seguito della guerra, l’Ucraina mantenga la sua integrità territoriale, e ammessa una sua entrata nell’Unione Europea è facile prevedere che le sue posizioni si ritroverebbero molto vicine a quelle di Paesi quali la Polonia e la Lituania”. A parlare è Silvio Pons, ordinario di Storia contemporanea presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, che in una intervista all’AGI ha chiarito come, al netto delle incertezze derivanti dalla guerra, l’evoluzione del futuro dell’Ucraina possa dipendere anche, in buona parte, dalle influenze e dai legami storici del paese.
“Per molto tempo, l’Ucraina non ha goduto di una sovranità statuale. Ma ciò non significa che non abbia costruito nei secoli una sua propria identità nazionale che ha trovato un suo radicamento alla caduta dell’Unione Sovietica e che si sta manifestando con forza ora con la notevole resistenza anti-russa.”
“Questo processo di costruzione dell’identità ucraina – aggiunge Pons – va inquadrato anche alla luce delle influenze di altri paesi oltre alla Russia nella storia ucraina, come Polonia e Lituania. Al momento come è di tutta evidenza, fare previsioni è assai azzardato, ma è chiaro che – data la profonda frattura con la Russia – nel contesto di un futuro europeo è a queste nazioni che guarderebbe l’Ucraina”.
“Certo - prosegue Pons – è da considerare che un eventuale adesione dell’Ucraina alla sola Unione Europea e non anche la Nato ne farebbe un unicum, i cui contorni verranno delineati non solo dagli – speriamo prossimi – trattati di pace, ma anche dalle condizioni e dai tempi dell’eventuale adesione all’Unione Europea. È quindi necessario essere molto prudenti nell’immaginare scenari sui quali al momento non abbiamo che dati decisamente parziali”.
Quanto infine alle recenti operazioni di ridispiegamento delle forze russe, che ad alcuni hanno fatto presagire un possibile rapido miglioramento della situazione bellica, Pons suggerisce di tenere sempre in conto un orizzonte più ampio: “Ho difficoltà a fare una valutazione, ma non mi pare si possa parlare di una sconfitta militare della Russia. Nello stesso tempo, la resistenza Ucraina ha molto verosimilmente sorpreso Mosca. Dobbiamo sperare che il riorientamento visibile nella formulazione degli obiettivi russi preluda a una exit strategy”.