La Russia userebbe armi nucleari solo quando c'è una "minaccia all'esistenza dello Stato" e non come conseguenza della guerra in Ucraina.
Così il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov in una intervista all'emittente americana Pbs.
"Ma qualsiasi risultato dell'operazione in Ucraina, ovviamente, non è un motivo per l'uso di un'arma nucleare - ha precisato Peskov -. Abbiamo un concetto di sicurezza che afferma molto chiaramente che solo quando c'e' una minaccia per l'esistenza dello Stato, nel nostro paese, possiamo usare e useremo effettivamente armi nucleari per eliminare la minaccia per l'esistenza del nostro Paese".
Le parole del presidente americano Joe Biden sul fatto che Vladimir Putin non possa restare al potere perché è un tiranno, sono state "abbastanza allarmanti" e sono da considerare un "insulto personale". Ha sottolineato Dmitrij Peskov.
La Russia si sente circondata da una "realtà ostile", perché è "nel mezzo di una guerra, economica e commerciale" portata avanti dai Paesi dell'occidente. "Dobbiamo adattarci alle nuove condizioni - ha spiegato Peskov, secondo quanto riporta Ria Novosti -. Sfortunatamente, queste condizioni sono piuttosto ostili. Noi in Russia ci sentiamo nel mezzo di una guerra. I paesi dell'Europa occidentale, gli Stati Uniti, il Canada, Australia, stanno conducendo una guerra contro di noi nel commercio, nell'economia, nel sequestro delle nostre proprietà, nel sequestro dei nostri fondi, nel blocco delle nostre relazioni finanziarie... Dobbiamo adattarci alla nuova realtà".