AGI - Primi apparenti progressi nei negoziati tra Russia e Ucraina: dopo il nuovo round di colloqui, stavolta avvenuti faccia-a-faccia a Istanbul, la Russia ha deciso di ridurre "in maniera netta" le sue attività militari a Kiev e anche a Chernikiv. I mercati hanno subito reagito in maniera positivi, in attesa che i colloqui -almeno secondo Kiev- riprendano in serata.
Mosca ha parlato di colloqui "costruttivi", la Turchia li considera i progressi più significativi da quando le parti hanno cominciato a parlarsi. L'Ucraina ha detto che accetterà uno status di neutralità se ci sarà un "accordo internazionale" per garantire la sua sicurezza: diversi Paesi dovrebbero fare da garanti, che comporterebbe l'impegno da parte dell'Ucraina a non unirsi ad alcuna alleanza militare come la Nato o a ospitare basi militari.
Polonia, Israele, Turchia e Canada i possibili, potenziali garanti. Kiev propone anche un periodo di consultazione di 15 anni sullo stato della Crimea annessa e, a questo punto, ritiene ci sia materiale sufficiente per giustificare un incontro tra i due presidenti, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin