AGI - Nel trentatreesimo giorno di ostilità, l'avanzata russa nei dintorni di Kiev appare ancora in stallo, mentre le forze del Cremlino continuano ad avanzare nell'area di Mariupol, la cui conquista è fondamentale per consentire a Mosca di avere un corridoio terrestre tra la Crimea e le zone del Donbass in mano ai separatisti.
Vadym Boichenko, sindaco della città portuale sul Mare d'Azov, stremata da un lunghissimo assedio, ha dichiarato che tutti i civili devono essere evacuati per salvarli dalla "catastrofe umanitaria" in corso. Secondo Boichenko, ci sono ancora 160 mila civili intrappolati a Mariupol senza riscaldamento ed elettricità e sotto il costante tiro dei bombardamenti russi. Il sindaco ha affermato che l'esercito russo si è rifiutato di offrire una via d'uscita sicura a 26 autobus in attesa di evacuare i civili. Mosca, da parte sua, continua ad accusare le milizie nazionaliste di tenere in ostaggio i cittadini per usarli come scudi umani.
"La situazione in città rimane difficile. Le persone sono oltre la linea della catastrofe umanitaria", ha detto Boichenko alla televisione nazional, "dobbiamo evacuare completamente Mariupol. La Federazione Russa sta giocando con noi. Siamo nelle mani degli invasori". Secondo alcune fonti locali, stanno proseguendo i combattimenti nell'area dell'acciaieria, conquistata dalle milizie cecene la scorsa settimana, dove resisterebbero ancora alcune unità del Battaglione Azov. Non è pero' possibile verificare queste notizie.
La vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, ha affermato che il Paese non ha oggi in programma di aprire corridoi umanitari per evacuare i civili dalle città assediate perché i rapporti dell'intelligence avevano avvertito di possibili "provocazioni" russe lungo le rotte.
Il viceministro della difesa ucraino, Hanna Malyar, ha affermato che le forze russe si stanno riorganizzando e stanno cercando di rafforzare le posizioni che già detengono ma non sono in grado di avanzare in nessuna parte del Paese ma non ha fornito alcuna prova delle sue affermazioni. Lo stato maggiore di Kiev, da parte sua, sostiene che la Russia avrebbe addirittura ritirato parte delle truppe che circondavano la capitale a causa delle pesanti perdite e che l'offensiva su Sumy, nel Nord Est, è stata abbandonata.
L'intelligence militare britannica sostiene, nel suo ultimo bollettino, che la disposizione delle forze russe in Ucraina durante le ultime 24 ore non ha visto cambiamenti significativi. Tuttavia, secondo gli 007 di Londra, la Russia ha guadagnato ulteriore terreno nel sud, nelle vicinanze di Mariupol. L'impressione condivisa dalle autorità di Kiev e dagli osservatori occidentali rimane la stessa: impegnata su troppi fronti, Mosca ha ora come priorità il controllo dell'intero territorio delle regioni di Donetsk e Lugansk, continuando nel frattempo gli attacchi missilistici su tutto il Paese per ridurre il piu' possibile le capacità di rezione ucraine. A fare la differenza, in questo settore, è la grande conoscenza del terreno delle milizie separatiste filorusse.