AGI - Mosse militari, mosse economiche, mosse diplomatiche: nel ventaglio di temi discussi ieri da Biden e gli alleati sui tavoli di Nato, G7 e Consiglio europeo, i giornali internazionali scelgono con sensibilità differenti quelli da mettere in rilievo. La stampa americana appare più orientata verso l’inasprimento delle sanzioni contro Mosca, mentre quella europea valorizza di più il rischio di attacchi chimici e le contromisure che l’Alleanza atlantica sta approntando.
Washington Post
La stretta delle sanzioni contro la Russia è il succo dei vertici tenuti ieri a Bruxelles da Biden con gli alleati. L'amministrazione americana, il G7 e l'Unione Europea, hanno annunciato “una nuova serie di sanzioni contro più di 400 persone ed entità, tra cui la Duma, organo legislativo, e i suoi membri, altri esponenti dell'élite del potere russo e società di difesa statali.
Le misure economiche, alcune delle quali la Ue aveva già preso, sono le ultime di un pacchetto di vasta portata che l'Occidente ha imposto contro Mosca” e hanno anche “lo scopo di mostrare l'unità delle democrazie mondiali nella spinta perché Mosca cessi la sua guerra contro l'Ucraina”. Una crisi, scrive il Post, che “molti leader hanno inquadrato come un test per verificare se le norme del mondo post-Guerra Fredda possono ancora sopravvivere”.
E la missione di Biden in Europa, evidenzia il giornale, cade in un momento in cui “la Nato è alle prese con crepe interne su come meglio prevenire un'ulteriore escalation del Cremlino tra le crescenti preoccupazioni che Putin possa prepararsi a dispiegare armi chimiche. Le sanzioni economiche e gli aiuti militari all'Ucraina non sono riusciti a fermare l'offensiva di Putin, ma l'incursione russa si è impantanata, lasciando una situazione imprevedibile e potenzialmente instabile”, nota il Post.
New York Times
La compattezza dell’Occidente è stata rafforzata dalla missione di Biden a Bruxelles secondo il New York Times, che apre con questo tema: “Gli Usa e gli alleati si uniscono contro la Russia in 3 summit straordinari”, di Nato, G7 e Ue.
Con il presidente americano c’erano i leader di 30 Paesi, “per dimostrare l'opposizione unita all'invasione russa dell'Ucraina, annunciando nuove sanzioni economiche, aiuti per i rifugiati, dispiegamento di forze aggiuntive nell'Europa orientale e allarmati preparativi nel caso in cui la Russia utilizzi armi chimiche, biologiche o nucleari”.
Il giornale osserva però che “gli Stati Uniti e i loro alleati hanno in qualche modo raggiunto i limiti autoimposti nel creare una risposta globale unita al più grande conflitto europeo in più di mezzo secolo” perché mentre “inaspriscono gli strumenti che stanno usando contro la Russia, sembrano averne pochi di nuovi da raggiungere”.
Nelle cronache dal fronte, il quotidiano sottolinea che pur “in un quadro confuso” a causa delle difficoltà di verificare le notizie, “l’Ucraina sta dando battaglia a un nemico con truppe e armamenti superiori e non si è semplicemente rintanata in difesa”, ma sta dando vita a una “inaspettata offensiva” non calcolata dai servizi di intelligence russi.
Wall Street Journal
L’intenzione americana di approfondire l’isolamento internazionale di Mosca è il tema su cui punta il Wall Street Journal, che in apertura titola: “Biden vuole che il G20 estrometta la Russia”. Il presidente americano, riferisce il giornale, ha affermato di essere consapevole che la decisione spetta al gruppo, tuttavia ha sottolineato Biden “di aver sollevato l'idea che se non fosse stato possibile rimuovere la Russia, l'Ucraina dovrebbe essere autorizzata a partecipare alle riunioni come osservatore”.
Si vedrà non prima dell’autunno, quando si terrà il prossimo vertice del G20 a Bali, in Indonesia, in autunno. Intanto, ricorda il Wsj, dopo che la Russia ha annesso la Crimea nel 2014 è stata esclusa dal G8, che così è diventato G7. In prima pagina il giornale evidenzia anche gli sviluppi militari della guerra, segnalando in un titolo che l’Ucraina ha affondato una nave da guerra russa nel porto di Berdyansk, occupato dalle forze di Mosca.
Financial Times
Più che il monito alla Russia, per il Financial Times è rilevante quello che Biden ha rivolto alla Cina, con un “avvertimento sulle ricadute economiche del sostegno alla guerra di Putin”. Questa l’apertura del giornale della City, che si concentra sulle dichiarazioni di Biden indirizzate a Pechino.
Il presidente Usa ha detto di “non aver fatto minacce” nella sua recente conversazione telefonica con Xi Jinping, ma di “aver sottolineato il gran numero di aziende americane e straniere” che hanno lasciato la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.
E ha concluso: “La Cina comprende che la sua economia è molto più legata all’Occidente che alla Russia”. Il quotidiano mette in evidenza anche le contromosse della Nato per rispondere ai “timori si uso di armi chimiche”, e la “risposta” che Biden ha avvertito ci sarebbe in questa ipotesi, e anche l’impegno americano a “contribuire ad alleviare la crisi del gas in Europa”.
The Times
“Biden dice che la Nato agirà se saranno usate armi chimiche”, titola in apertura il Times sottolineando “quello che sembra un cambiamento di tono del presidente americano”.
Biden ha affermato che “la risposta dipenderà dalla natura dell’attacco”, e queste sue dichiarazioni, per quanto “apparentemente concepite per essere ambigue”, secondo il giornale britannico “hanno agitato la prospettiva che l'Alleanza occidentale utilizzi truppe o altre risorse militari per aiutare” l’Ucraina.
Fonti governative britanniche citate dal quotidiano hanno “espresso frustrazione” per le parole del presidente Usa, perché Londra “ritiene che un migliore approccio sarebbe stato lasciare Putin nel dubbio”.
Le Monde
Il vertice Nato di ieri con Biden a Bruxelles segna “Il ritorno in forze dell’America in Europa” dice Le Monde nel suo titolo sul summit, e sottolinea che “la soglia dei 100.000 soldati americani presenti nel continente è stata superata sull’onda della guerra russa in Ucraina”.
Nel suo editoriale, il quotidiano però punta lo sguardo verso le manovre di Mosca in altro teatro geopolitico, l’Africa: “L’inquietante deriva russa in Mali”, è il titolo del commento sulla situazione del Paese, storica area di interesse che la Francia ha dovuto abbandonare quest’anno dopo un golpe militare.
Adesso, sottolinea Le Monde, le autorità maliane hanno deciso di "sospendere" la trasmissione dei programmi di Radio France Internationale (RFI) e France 24 e “in un momento in cui i mercenari russi stanno difendendo il potere insediato a Bamako, questa censura dei media francesi lascia il campo aperto a Mosca per invadere lo spazio dei media”.
L’apertura non è, tuttavia, sull’Ucraina, ma sulle presidenziali francesi e in particolare sull’indifferenza che tutti i candidati mostrano per il debito e il deficit di bilancio, temi che “sembrano spariti dalla campagna” elettorale.
Le Figaro
Il rafforzamento delle truppe Nato nell’Est Europa costituisce secondo Le Figaro la decisione più saliente del summit di ieri a Bruxelles con Biden. “La Nato dispiegherà rinforzi sul suo fianco orientale”, dice il titolo a centro pagina, che parla dell’invio di otto battaglioni nei Paesi vicini all’Ucraina e del rinnovato sostegno a Kiev “ma senza diventare cobelligerante”.
L’apertura è però dedicata a un altro aspetto del conflitto, l’attuazione delle sanzioni contro Mosca. “Le imprese francesi nella trappola russa”, titola il quotidiano, che dopo le accuse del presidente ucraino Zelensky ad aziende francesi come Renault di continuare a operare in Russia, ha approfondito il problema: “Il governo ha ufficialmente lasciato a loro la scelta se restare o meno nel Paese, ma sono sempre più numerose quelle che se ne vanno, preoccupate per la loro reputazione”.
Zelensky, scrive il quotidiano nell’editoriale, “ha colpito duro” ma se “è facile comprendere la rabbia del presidente ucraino, eroico alla testa di un Paese devastato dalle bombe russe, che cerca con tutti i mezzi di asfissiare il suo invasore”, se ne vedono anche “i limiti”.
Perché “le aziende, per quanto potenti possano essere, restano attori privati, che non hanno il compito - fortunatamente - di vigilare sul mondo. Ora viene loro chiesto di attenersi scrupolosamente alle sanzioni senza precedenti imposte dall'Occidente a Vladimir Putin. Dovrebbero, in nome della moralità, andare oltre ciò che chiedono le più grandi democrazie del pianeta?”, si chiede Le Figaro.
El Pais
Gli Usa manovrano la leva del gas per compattare l’Europa contro Putin secondo El Pais, che mette l’accento su questo aspetto dei summit di Nato, G7 e Ue ai quali ha partecipato ieri a Bruxelles il presidente americano: “Biden offre gas all’Europa perché rinunci a quello russo”.
Una mossa, spiega il giornale, volta a vincere le resistenze europee a inserire pienamente l’energia tra i campi delle sanzioni contro Mosca: “Non c'è molto più spazio per sbattere i pugni sul tavolo con forza: il prossimo grande passo comporterebbe la chiusura del rubinetto delle importazioni di energia dalla Russia, che contribuiscono con circa 700 milioni di euro al giorno alle casse russe”, rileva il quotidiano, e ricorda che l'Ue importa il 90% del gas che consuma, e di questo oltre il 40% dalla Russia.
“Von der Leyen ha assicurato che è stato aperto ‘un nuovo capitolo’ nei legami energetici con l'altra sponda dell'Atlantico con cui si prevede di sostituire il GNL russo con quello americano. Le cifre, in ogni caso, sono basse”.
Perché, se è vero che gli Usa sono già il principale fornitore di GNL in Europa con il 44% delle importazioni europee, ossia 22,1 miliardi di metri cubi, è vero anche che “il GNL è ancora una piccola parte del mercato e rappresenta solo il 18% del consumo totale di gas” e “le forniture Usa coprono solo il 6,6% del consumo di energia nell'Ue, ben lontano dal 45,6% coperto dalla Russia”.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Il titolo di apertura della Frankfurter Allgemeine Zeitung è “La Nato minaccia la Russia di gravi conseguenze”, e si riferisce alla linea rossa che gli alleati hanno tracciato nel summit con Biden, quella dell’uso di armi chimiche. Il giornale tedesco sottolinea anche una mossa significativa decisa a Bruxelles, l’allerta delle forze speciali Nbc (sigla che sta per Nucleare, Batteriologico, Chimico): un segno che il pericolo di simili attacchi viene preso sul serio e la Nato “sta aumentando la sua capacità di reazione” specifica, come ha detto il segretario generale Stoltenberg.
In un editoriale, il quotidiano tedesco condanna con durezza “la guerra di annientamento” che Mosca ha scatenato contro l’Ucraina, e commenta con sarcasmo le dichiarazioni dell’ex presidente russo Medvedev, attualmente vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, che ha minacciato l’uso di armi nucleari in caso di atti ostili dell’Occidente: “Il collaboratore più fidato di Putin ha accusato l'America di voler umiliare, dividere e distruggere la Russia. Che, secondo l'ex presidente Medvedev, non sarà mai permesso. Chi ne dubiterebbe? Putin e i suoi volenterosi aiutanti faranno tutto da soli”.
China Daily
Del vertice Nato con Biden il China Daily mette in rilievo il monito rivolto a Pechino dagli alleati perché non sostenga la Russia, e sulle accuse di Stoltenberg di “mentire e fare disinformazione”, e titola sulla replica del portavoce del ministero cinese degli Esteri, Wang Wenbin: “Quest’accusa è la vera disinformazione”.
Il giornale sottolinea poi che Wang ha aggiunto che “i Paesi europei dovrebbero difendere la loro indipendenza strategica e collaborare con Russia e Ucraina per costruire un quadro di sicurezza equilibrato, efficace e sostenibile per l'Europa attraverso colloqui”.
Il portavoce ha anche ribadito l’invito agli Usa a “fornire seri chiarimenti sui loro bio-laboratori in Ucraina e aprire le porte ai controlli internazionali", per fugare i sospetti che vi abbiano condotto “ricerche pericolose e vietate negli Stati Uniti”.
Su questo, ha detto Wang, “gli Usa hanno risposto con varie scappatoie” ma adesso “non dovrebbero più eludere la questione con il silenzio o semplicemente affermando che il dubbio è disinformazione".
Quotidiano del Popolo
La Nato “soffia sul fuoco della crisi ucraina ma è improbabile che raggiunga un ampio consenso” scrive il People’s daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, commentando il summit con Biden a Bruxelles e stigmatizza che nel comunicato finale gli alleati abbiano “mirato anche alla Cina”, con un’esortazione, ritenuta provocatoria e “tesa alla disinformazione”, a non sostenere la guerra di Putin.
Il giornale sottolinea polemicamente una coincidenza temporale: “23 anni fa, il 24 marzo, la Nato ha iniziato i suoi 78 giorni di bombardamenti sulla Jugoslavia, che hanno ucciso migliaia di civili, e che la Nato abbia tenuto il suo vertice suo vertice quest'anno nella stessa data per rafforzare i suoi dispiegamenti militari e per armare ulteriormente l'Ucraina in nome della ‘pace’ è veramente ironico e ipocrita”.
In un editoriale, il quotidiano attacca gli Usa che “guidati dai propri interessi, hanno aggiunto benzina sul fuoco consegnando armi letali all'Ucraina e imponendo sanzioni senza precedenti alla Russia”, e così hanno “cercato di rafforzare la loro leadership lasciando che i Paesi europei pagassero il conto per l'aumento dei prezzi dell'energia, l'aumento delle spese militari e il pesante fardello di assorbire un massiccio afflusso di rifugiati”.