AGI - Autosufficienza energetica e alimentare, difesa europea forte e credibile, una 'sferzata' all'Ue perché assuma un ruolo più deciso nella mediazione per la pace e il 'nodo' delle sanzioni (a doppio taglio) alla Russia in un contesto che vede in campo altre potenze economiche come la Cina: questi i temi al centro dell'evento "Partecipa, decidi, cambia. L'Italia e la conferenza sul Futuro dell'Europa" organizzato dall'AGI a Bruxelles.
Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia e vicepresidente del Partito popolare europeo e Marco Zanni, europarlamentare della Lega nonché presidente del gruppo Identità e Democrazia, hanno risposto alle domande del direttore dell'Agenzia Italia, Mario Sechi. Al dibattito hanno partecipato anche il vicedirettore dell'AGI, Rita Lofano, e il corrispondente da Bruxelles, Brahim Maarad.
Filo conduttore che ha legato le riflessioni dei due europarlamentari, la necessità per l'Ue - dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia - di smarcarsi dalla dipendenza energetica da Mosca, di diversificare le fonti di approvvigionamento ed imboccare la strada di una autonomia sempre maggiore.
"Non dobbiamo dipendere né dalla Russia, né dall'Iran, né dal Venezuela. Dobbiamo - ha detto Tajani - frazionare il rischio e poi cercare di essere il più autonomi possibili". Il coordinatore nazionale di Forza Italia ha poi lanciato la proposta di istituire a livello europeo "un Recovery Plan che aiuti l'Europa ad affrontare questa nuova emergenza" attraverso fondi da raccogliere con i bond "per iniziative a favore dell'energia, difesa, infrastrutture e agricoltura".
Indipendenza è la parola chiave emersa dall'incontro. Compresa quella alimentare. "Ho scritto a Draghi - ha spiegato Tajani - per esprimergli tutta la mia solidarietà sul tema dell'autosufficienza alimentare. Questo è fondamentale. Dobbiamo poter mangiare e non essere dipendenti da altre realtà".
In vista del nuovo pacchetto di sanzioni a Mosca - nel corso dell'evento organizzato dall'AGI sul Futuro dell'Europa - è stato fatto anche un bilancio (luci e ombre) sull'offensiva dell'Occidente contro l'economia russa.
"Su economie così interconnesse lo strumento sanzionatorio rischia di diventare davvero poco efficace. A mio avviso in questo contesto queste sanzioni vengono aggirate facilmente", ha osservato Zanni aggiungendo che oggi l'Europa "non è pronta" a sanzioni sul gas russo. "Credo - ha detto ancora l'europarlamentare leghista - che tutti sappiano molto bene che un'eventuale indipendenza dal gas russo prenda tempo".
Con gli Usa "si proverà a trovare un compromesso sul tema petrolio, quindi, sanzioni sul petrolio ma penso che non ci sia lo spazio politico per toccare il gas".
Una certezza è che la guerra in Ucraina segna un prima e un dopo negli equilibri globali. Ma intanto, è emerso dai lavori, occorre che l'Ue si attivi nella mediazione con Putin per una de-escalation del conflitto. "Auspico un ruolo attivo dell'Europa come mediatore. O vogliamo appaltare la mediazione alla Cina o alla Turchia?", la riflessione del presidente del gruppo Identità e Democrazia.
Nella giornata della missione a Bruxelles del presidente degli Stati Uniti, fari puntati anche sul ruolo degli Usa. "Mi auguro - ha sottolineato Tajani - che si sia un'accelerazione che porti un messaggio forte alla Russia. Biden deve capire che è il presidente del più importante Paese del mondo e non può pensare solo a questioni interne: ha una grande responsabilita' sulle spalle per tornare alla pace. Gli Stati Uniti devono fare le mosse politiche che favoriscono la pace. Occorre un salto di qualità che porti alla chiusura delle ostilità. Biden - ha osservato - dovrà usare un linguaggio fermo ma meno duro".
Anche la Cina è stata citata più volte. "È stato un errore far diventare la Russia una realtà sempre più vicina alla Cina. È mancata - ha ricordato Tajani - una leadership europea e la volontà politica di sapere essere protagonisti. Quasi sempre sono prevalsi gli interessi dei singoli ma non c'è stata una vera stragegia europea. L'Europa, finita la guerra sarà "diversa da quella di ieri".
Per Zanni, "se noi mandiamo decine di miliardi ogni anno a Paesi africani che poi pendono dalle labbra della Cina c'è il problema di come rendere ancora attraente il modello Occidentale. Siamo in grado di convincere l'India che il modello migliore è quello Occidentale e non quello della Cina?".
Infine spazio anche alla politica italiana. "Io credo che Draghi - queste le parole del coordinatore nazionale di Forza Italia - arriverà a fine legislatura. È il garante di questo governo. Poi mi auguro - ha concluso Tajani - che non serva più l'unità nazionale. Speriamo che non ci siano altre emergenze. Mi auguro che ci sia un presidente del Consiglio eletto dai cittadini".