AGI - Aula gremita, banchi del governo stracolmi, lunghissimi applausi con tutti i parlamentari in piedi. Montecitorio rende al presidente ucraino Volodimir Zelensky collegato da Kiev il tributo delle grandi occasioni. Il discorso del terzo capo di Stato straniero a intervenire al Parlamento italiano (in passato solo re Juan Carlos di Spagna e Papa Wojtyla avevano pronunciato un discorso in aula), viene accolto con grande calore dalle Camere e la risposta di deputati e senatori alle parole del capo del governo ucraino, dopo quasi un mese dall'aggressione di Mosca, lascia in secondo le polemiche della vigilia sugli assenti.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, interviene subito dopo il presidente ucraino, ringrazia Zelensky per "il coraggio, la determinazione, il patriottismo" e aggiunge che "l'arroganza del Governo russo si è scontrata con la dignità del popolo ucraino, che è riuscito a frenare le mire espansionistiche di Mosca e a imporre costi altissimi all'esercito invasore. La resistenza di Mariupol, Kharkiv, Odessa - e di tutti i luoghi su cui si abbatte la ferocia del Presidente Putin - è eroica", dice Draghi, secondo cui "oggi l'Ucraina non difende soltanto se stessa", ma "la nostra pace, la nostra libertà, la nostra sicurezza e quell'ordine multilaterale basato sulle regole e sui diritti che abbiamo faticosamente costruito dal dopoguerra in poi".
Il premier ricorda la prova di solidarietà che l'Italia in queste settimane drammatiche di bombardamenti sui civili e di fughe di profughi ha voluto testimoniare al popolo ucraino: l'invio di aiuti sanitari e alimentari, l'accoglienza dei rifugiati - oltre 60.000 dall'inizio della guerra, la maggior parte dei quali donne e minori. "Gli italiani hanno spalancato le porte delle proprie case e delle scuole ai profughi ucraini, con quel senso di accoglienza che è l'orgoglio del nostro Paese. Continueremo a farlo - aggiunge il premier - Perchè davanti all'inciviltà l'Italia non intende girarsi dall'altra parte".
Ma "siamo pronti a fare ancora di più", prosegue Draghi, continuando a sostenere le sanzioni decise dalla Ue e dal G7 che hanno "l'obiettivo di indurre il Governo russo a cessare le ostilità e a sedersi con serietà, soprattutto con sincerità, al tavolo dei negoziati. Davanti alla Russia che ci voleva divisi, ci siamo mostrati uniti - come Unione Europea e come Alleanza Atlantica".
Draghi disegna anche un percorso a medio-lungo termine nei rapporti con Kiev, in particolare in vista del processo di adesione dell'Ucraina nell'Unione europea.
"Nelle scorse settimane è stato sottolineato come il processo di ingresso nell'Unione Europea sia lungo, fatto di riforme necessarie a garantire un'integrazione funzionante. Voglio dire al Presidente Zelensky che l'Italia è al fianco dell'Ucraina in questo processo: l'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione Europea".
"Quando l'orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici. - conclude il premier rivolgendosi a Zelensky - a chi scappa dalla guerra, dobbiamo offrire accoglienza. Di fronte ai massacri, dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza. Al crescente isolamento del Presidente Putin, dobbiamo opporre l'unità della comunità internazionale. L'Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera, democratica e l'Italia - il Governo, il Parlamento, e tutti i cittadini - sono con voi".